Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

venerdì 21 agosto 2009

Un casco per proteggere la vita

La scena di un incidente stradale descritta in un libro che ho letto da poco mi ha dato lo spunto per scrivere questo post.

In luglio vado da diversi anni a trascorrere una settimana di ferie in Sicilia, per me è diventata ormai una bellissima abitudine e in quella meravigliosa isola mi sento veramente "a casa".

Amo della Sicilia soprattutto il mare trasparente e ricco di pesci, il venticello che rende più piacevole il sole caldissimo, la cordialità dei siciliani, le granite, le arancine di riso, le serate di musica e spettacoli in piazza e ..... tanto altro.
C'è però qualcosa alla quale non riesco ad abituarmi e penso che non ci riuscirò mai: alla assoluta mancanza di rispetto verso le norme per la sicurezza stradale.Mi riferisco soprattutto all'uso del casco in moto.Si potrebbe pensare che tale obbligo non esista, guardando il comportamento abituale dei siciliani. C'è qualche eccezione (che conferma la regola) ma la regola da seguire secondo i locali, è un categorico NO al casco. I motivi non li conosco ma mi farebbe piacere che qualcuno me li spiegasse.Alla sera nel paesino (un antico villaggio di pescatori) il centro diventa zona pedonale ed è vietato l'accesso alle auto ed alle moto, ci sono i vigili accanto alle sbarre che segnalano il divieto di accesso.I ragazzi arrivano tranquillamente e parcheggiano i loro motorini passando a fianco ai vigili che sembra non si accorgano che sul cinquantino i ragazzi sono quasi sempre in due, hanno pettinature scolpite col gel e sono rigorosamente senza casco.Una volta ho trovato anche un manifesto nel quale si chiedeva che venisse abolito l'obbligo all'uso del casco.Non riesco proprio a capire, possibile che i ragazzi non abbiano rispetto per la vita? Eppure dovrebbero saperlo che cadendo dalla moto se non si ha il casco i danni sono seri e a volte irrimediabili.
Non voglio limitarmi a parlare della Sicilia, io abito in Liguria e da noi il malcostume è un altro: il casco non allacciato, oppure allacciato larghissimo per lasciarlo pendente dietro alla testa. In caso di incidente sarebbe praticamente inutile.Anche da noi i vigili sembrano non accorgersi di nulla, multe per divieto di sosta ai motorini ne fanno un'infinità, ma per il casco "volante" lasciano sempre correre. Una volta mi è capitato che il ragazzo in moto davanti lo ha perso e me lo sono ritrovato tra le ruote della mia macchina, con il rischio di provocare un incidente.Riporto qui di seguito un paragrafo tratto dal libro "Non ti muovere" di Margaret Mazzantini: è la scena di un incidente ad una quindicenne. Leggendolo mi ha fatto riflettere e penso che leggerlo possa essere utile a tutti.
"Sei arrivata dal fondo del viale, in volata verso l'incrocio. Ce l'avevi quasi fatta, e quello della macchina ce l'aveva quasi fatta a schivarti. Ma c'era il fango per terra, guano oleoso di storni in raduno. Le ruote della macchina hanno slittato dentro quella crosta sdrucciolevole, poco, ma quel poco è bastato a sfiorare il tuo scooter. Sei andata su verso gli uccelli e sei tornata giù dentro la loro merda, e insieme a te è tornato il tuo zaino con gli adesivi. Due dei tuoi quaderni sono finiti al limite del marciapiede in una pozzanghera d'acqua nera. Il casco è rimbalzato sulla strada come una testa vuota, non l'avevi agganciato. I passi di qualcuno ti hanno subito raggiunta. Avevi gli occhi aperti, la bocca sporca, senza più incisivi. L'asfalto ti era entrato nella pelle, punteggiandoti le guance come la barba di un uomo. La musica si è interrotta..........."
Marta





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1 commento:

WILLYNA ha detto...

ciao bella
ti vorrei consegnare il Premio Mongolfiera, un cuore gigante per uno fra i miei preferiti blog cioè il tuo
Per accettare e ritirare il premio vieni qui e segui le istruzioni cioè fai come me
se ti va ovviamente

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