Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

mercoledì 29 luglio 2009

Un commissario Montalbano più sensibile, emozionabile, umano


Ogni volta che vado in vacanza metto in valigia un paio di libri anche se so benissimo che al massimo riuscirò a leggerne uno.
La destinazione della mia vacanza era la Sicilia, ci vado da parecchi anni per una settimana in questo periodo di luglio per seguire il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera che ha la sua location a Marzamemi, una località di mare veramente magica, dove tutto ricorda i personaggi e le storie che Andrea Camilleri racconta nei suoi libri che hanno per protagonista il commissario Salvo Montalbano.
Non a caso ho scelto di portarmi l'ultimo libro di questa serie, che si intitola LA DANZA DEL GABBIANO.
Non è la prima volta che faccio questa scelta, quasi tutti i miei libri di Camilleri li ho letti in Sicilia, sarà per l'ambientazione che mi è molto familiare, per il suo scrivere in un italiano frammisto al siciliano, ma comunque molto comprensibile anche per me che sono ligure, o forse la mia scelta è dovuta al fatto che quando mi immagino in spiaggia sdraiata sotto al mio ombrellone ed intenta a leggere ed a fantasticare non posso che pensarmi con un libro di Camilleri.
"Fu verso le cinco del mattino che non ce la fici cchiù a ristarissinni corcato coll'occhi sbarracati a taliare il soffitto"questa è la frase con cui inizia il racconto.
Montalbano ha cinquantasette anni, è quasi al termine della sua vita lavorativa e vive sempre con maggiore fatica le indagini che deve condurre.
A volte fatica a prendere sonno, quando ci riesce dorme per poche ore, qualche volta cerca di facilitare il sonno con qualche bicchierino di whisky e poi arriva in commissariato ubriaco.
Stavolta si alza e va ad aprire la porta finestra della verandina. La giornata si prospetta "'na vera billizza", dopo la prima tazza di caffè ed il bagno, si veste e torna nella verandina per gustarsi in tutta calma la seconda tazza di caffè.
Un saluto al pescatore che, come tutte le mattine "ammuttava la varca in acqua, ci acchianava, principiava a remare puntanno al largo". Poi Montalbano si perde a seguire il volo di un gabbiano, ma ad un tratto l'uccello chiude le ali e cade in picchiata verso la spiaggia. Sembra morto ma all'improvviso ha un fremito, apre un'ala e cerca di risollevarsi, iniziando una specie di ballo. Ballava e cantava, anzi non era un canto perchè dal becco gli usciva un suono roco, disperato, una specie di invocazione di aiuto. Drizzava il collo come per indicare con il becco un punto che non poteva raggiungere. Il commissario scende sulla spiaggia, i movimenti del gabbiano si fanno sempre più rallentati fino a quando cessano del tutto. " ha abballato la sò morti" questo pensa Montalbano, mentre impressionato da ciò che ha visto rientra in casa.
La storia inizia con questo episodio emblematico, quasi un sogno premonitore, un sogno ad occhi aperti che troverà delle spiegazioni alla fine del racconto.
E' una storia molto scorrevole, a volte riesce anche a strappare un sorriso.I personaggi sono i soliti dei precedenti episodi.Livia, l'eterna fidanzata che abita a Genova Boccadasse, lo raggiunge per una breve vacanza che però non potranno godersi a causa della scomparsa dell'ispettore Fazio, che dà l'avvio ad un'intricato susseguirsi di avvenimenti.
E' un racconto fluido, non mancano le furfanterie ed i colpi d'astuzia del commissario.
Ci sono tante "ammazzatine", una storia d'amore un pò recitata ed un pò reale, un mafioso, un contrabbando di sostanza chimiche verso paesi arabi, un amore omosessuale.
Il commissario Montalbano non è però lo stesso dei primi racconti, le scene che vede le rielabora alla luce dei suoi cinquantasette anni e spesso assumono aspetti che la sua nuova sensibilità rende difficili da accettare.
Ad avvenimenti che sarebbero di routine per un commissario giovane lui reagisce "da vecchio, con le lacrime in tasca e le reazioni emotive a fior di pelle".
Sinceramente a me questo libro è piaciuto particolarmente, soprattutto mi piace Montalbano perchè non si atteggia a superuomo, perchè è capace di affrontare ogni situazione con coraggio, magari emozionandosi più di quanto dovrebbe fare un uomo della Polizia ma come è normale che sia per un uomo.
E' proprio la parte umana del commissario quella che me lo fa amare e che mi fa sperare che a questo libro ne seguano ancora molti altri, non me li perderò sicuramente.

Marta





VISITA "LE CERAMICHE DI MARTA"

giovedì 9 luglio 2009

Anisakis - attenzione al sushi casalingo e al pesce crudo

Confesso la mia ignoranza in materia di cucina giapponese, conosco anche abbastanza poco di quella italiana, comunque assolutamente non sapevo dell'esistenza dell'anisakis e del rischio che si corre mangiando pesce crudo.
Sapevo che mangiare pesce crudo comporta sicuramente rischio di intossicazioni e infezioni causate da batteri oppure di infezioni da parte di parassiti, ma in realtà non ne avevo mai valutato la reale pericolosità.
Il rischio maggiore per chi consuma pesce crudo è l' Anisakis, un parassita che si trova nell'intestino di tanti mammiferi marini e, in stadio di larva, in molti pesci ( tonno, salmone, sardina, acciuga, merluzzo, nasello e sgombro)
L'anisakis è molto diffuso, poiché è presente in più dell'85% delle aringhe, nell'80% delle triglie e nel 70% dei merluzzi.
Se il pesce non viene immediatamente pulito appena catturato queste larve passano dall'intestino alla carne e quando l'uomo mangia pesce infetto crudo, non completamente cotto o in salamoia, le larve possono impiantarsi sulla parete dell'apparato gastrointestinale, dallo stomaco fino al colon. Non entro nei particolari dei disastri che provocherebbero al nostro interno è sufficiente cercare su internet "Anisakis" per avere tutte le spiegazioni tecniche.
Comunque i sintomi sono svariati ed a volte possono essere simili ai sintomi di altre patologie.La cura dell'anisakis richiede molto spesso l'intervento chirurgico, per asportare la parte dell'intestino invasa dai parassiti.
Come evitare l'anisakis
Una circolare del ministero di sanità del 1992, ancora in vigore, obbliga chi somministra pesce crudo o in salamoia (il limone e l'aceto non hanno alcun effetto sul parassita) ad utilizzare pesce congelato o a sottoporre a congelamento preventivo il pesce fresco da somministrare crudo. Infatti l'anisakis e le sue larve muoiono se sottoposti a 60 gradi di temperatura, oppure dopo 96 ore a -15° C, 60 ore a -20° C, 12 ore a –30° C, 9 ore a -40° C.
I pericoli maggiori provengono dai ristoranti e dal consumo casalingo.
Purtroppo non tutti i ristoranti seguono queste indicazioni, poiché i casi sono in aumento e la causa è spesso da imputare ad alici marinate, evidentemente non sottoposte a congelamento preventivo.
Consigli pratici:
1) evitare il consumo di pesce crudo se non preventivamente congelato
2) evitare il consumo di alici marinate, se non preventivamente congelate (chiedere al gestore del ristorante);
3) nel consumo casalingo di pesce crudo, acquistarlo fresco e congelarlo per almeno 4-5 giorni nel congelatore a -18 gradi.
4) prestare particolare attenzione alle specie a rischio, come lo sgombro, le sardine, il tonno e il pesce azzurro in genere.

Io non mangio pesce crudo però ho sempre considerato le acciughe marinate come pesce cotto, e sbagliavo.Proprio alcuni giorni fa dalle mie parti c'era la sagra dell'acciuga............
Marta





VISITA "LE CERAMICHE DI MARTA"

martedì 7 luglio 2009

Una donazione che non costa nulla e vale tanto


Ho deciso di scrivere questo post perchè l'altro ieri, mentre tornavo a casa in auto, ho notato un cartello luminoso nel quale veniva segnalato dall'AVIS il fatto che l'estate è il periodo dell'anno nel quale c'è più necessità di donare sangue.
Come sono diventata donatrice:
Alcuni anni fa stavo cercando informazioni per iscrivermi ai donatori di midollo osseo e, non essendo ancora una patita di Internet, invece di cercare con Google avevo telefonato all'AVIS, perchè mi sembrava che loro potessero essere informati sul numero telefonico (che non trovavo sull'elenco) al quale avrei dovuto rivolgermi per avere le informazioni che cercavo.
Infatti mi segnalarono il numero telefonico dell'ADMO ma purtroppo, a causa della mia età, non ho potuto iscrivermi (accettano donatori tra i 18 e i 40 anni).
A quel punto ho deciso che qualcosa di buono lo potevo fare ugualmente diventando socio donatore dell'AVIS e sono andata ad iscrivermi.
Per prima cosa mi hanno sottoposto a visita medica e mi hanno fatto un prelievo per delle analisi preventive. Dopo circa una quindicina di giorni ho ricevuto una cartolina nella quale mi veniva segnalato che potevo recarmi in sede per effettuare la donazione.Quella prima volta ero alquanto emozionata perchè confesso di avere sempre avuto un pò di "fifa" ogni volta che mi era capitato che mi dovessero fare un'iniezione.
Devo dire che tutti hanno fatto del loro meglio per mettermi a mio agio e la paura è passata subito.
Mentre ero stesa sul lettino e il mio sangue stava riempiendo lentamente una sacca sulla quale avevano scritto il mio nome e cognome mi è venuto da pensare a quando avevo letto per la prima volta un nome e un cognome su una sacca di sangue.
Era successo tanti anni prima in ospedale quando mio padre aveva subito un lungo intervento chirurgico. Mi ero resa conto allora di quanto fosse importante quel sangue per mio padre, il pensiero che il mio sarebbe diventato importante per qualcuno mi ha fatto sentire molto felice.
Dopo quella prima volta sono andata regolarmente a donare il sangue ogni sei mesi.
Per le donne è consentito farlo ogni sei mesi e per gli uomini ogni tre mesi ma si può decidere di donarlo anche solo una volta all'anno.
Secondo la mia opinione questa è una bellissima opportunità che abbiamo per fare qualcosa per gli altri, posso assicurare che non sento nessun dolore e neppure giramenti di testa dopo, ma è comunque necessario non strapazzarsi troppo dopo la donazione.
In ogni caso a chi è lavoratore dipendente è concessa una giornata di riposo retribuita dall'INPS nel giorno della donazione (anticipata dal datore di lavoro)
Aggiungo alcune informazioni:
la pressione sanguigna deve essere compresa tra 110 e 180 di massima e tra 60 e 100 di minima
è necessario pesare minimo 50 chili
alcuni fattori sospendono temporaneamente l'idoneità alla donazione (tatuaggi, piercing, viaggi recenti in zone a rischio di particolari malattie etc), altri fattori più gravi rendono totalmente inidonei.
Informazioni più dettagliate si possono trovare sul sito dell'AVIS http://www.avis.it/usr_view.php
ho inserito questo post anche su ciao.it , nel caso in cui qualcuno vi fosse registrato può inserire un commento
Marta