Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

giovedì 29 aprile 2010

Inserire l'audio in un video di You Tube

Il problema del copyright su YouTube ha fatto sì che tutti i video pubblicati con una colonna sonora non autorizzata si siano ritrovati improvvisamente muti.
Forse è stato un bene perchè in questo modo si evitano sanzioni agli utenti, però allo stesso tempo alcuni video perdendo l'audio perdono anche quasi interamente la loro attrattiva.

Non sono tanto esperta in materia e probabilmente questa funzione esisteva da tempo ma io l'ho scoperta soltanto ieri: sul sito di YouTube c'è la possibilità di cancellare l'audio originale sostituendolo con una base musicale che si può scegliere tra vari generi, artisti e brani proposti.

E' sufficiente registrarsi su YouTube ed inserire un video.
Dopo l'inserimento si clikka su "I miei video" , se ne seleziona uno e si clikka su "Modifica AudioSwap".
A questo punto non resta che scegliere la colonna sonora che riteniamo più appropriata, oppure lasciare scegliere al caso cliccando su "mi sento fortunato", come ho fatto io e il risultato mi piace moltissimo.
Il video l'ho registrato l'anno scorso a Sharm El Sheik, si tratta di una bellissima murena che ho seguito per un breve tratto facendo snorkeling sulla barriera corallina vicino al Reef Oasis


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mercoledì 28 aprile 2010

come ci si può difendere dalle "bufale"




Tutti riceviamo spesso messaggi di richiesta di aiuto finanziario, messaggi che ci avvertono di un virus che colpirà in modo tragico il nostro pc se non apriremo uno specifico link dove troveremo le istruzioni per salvare i nostri dati, oppure mail da inviare ad un tot di amici le quali a loro volta dovranno inviarle ad un tot di amici e....si continua all'infinito per scaramanzia, per non vedere avverato ciò di cui si viene minacciati nella mail oppure per raggiungere un certo traguardo che ci garantirà un certo premio (amore, vincite o quant'altro)

Io sono stanca di cercare su internet notizie per verificare l'attendibilità delle mail ricevute e da parecchio tempo se ho dei dubbi cerco l'aiuto del
DISINFORMATICO il blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale.

Riporto di seguito un piccolo "assaggio" di una pagina del suo blog

Servizio Antibufala

Preliminari


Cosa fare se sospettate una bufala
Ma perché si chiama "catena di sant'Antonio?"
Ma che male fa diffondere una catena di sant'Antonio?
Come è possibile che la gente abbocchi a queste stupidate?



Archivio delle indagini

Le indagini sono divise in varie sezioni:


Appelli medici personali (18)
Appelli per/contro virus e pericoli informatici assortiti (18)
Appelli riguardanti telefonia, televisione e tecnologia in genere (22)
Burle, aneddoti e stranezze (29)
Boicottaggi e petizioni (7)
Appelli politici (33)
11 settembre e altri eventi terroristici (oltre 110)
Spazio: siamo mai andati sulla Luna? Cosa è successo allo Shuttle Columbia? (13)
Appelli umanitari o (anti)razzisti (23)
Appelli-truffa e antitruffa (20)
Appelli per ambiente e animali (13)
Catastrofi a scelta (7)
Appelli e allarmi sanitari (21)
Humor antibufala (3)

Se avete un appello che non è in questo archivio e volete segnalarmelo, scrivetemi presso topone@pobox.com. Farò il possibile per indagarlo e pubblicare i risultati, ma tenete presente che non riesco materialmente a indagare su tutti i casi segnalati.



La più...

Capita abbastanza spesso che mi chiedano qual è l'indagine più strana, più difficile, più divertente, e così via. Per cui ecco qualche esempio.


La più divertente: quella sull'annuncio di ricerca di 39 donne per un "moglierato"

La più triste: quella sulla Sindrome di Moschcowitz (autentica, il paziente è morto)

La più incredibile: quella sulla pubblicità del "pacco in buone mani"

La più scioccante: quella su Jacqueline Saburido, sfigurata da un incidente d'auto

La più sorprendente: quella sui lemming suicidi
La più difficile: quelle sulle teorie di complotto intorno agli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle e al Pentagono

La più assurda: quella sul cucciolo di drago sotto spirito, finito persino in TV





Appelli medici personali


Cercasi sangue B+ per un bambino leucemico all'ospedale Meyer (mezza BUFALA; caso AUTENTICO ma SCADUTO)
L'appello contiene un fondo di verità, ma è ingannevole e ha fatto disperare il personale dei vari ospedali citati man mano che la mail o l'SMS di richiesta veniva storpiato dal passaparola. Il bambino esiste davvero ma sta bene.
Parole chiave: Mayer, Meyer, Clinica Sant'Anna, Gaslini, Sorengo, clinica eporediese, ospedale di Legnago, San Raffaele, bimbo di 17 mesi, sangue B+, gruppo B positivo, leucemia fulminante, Riccardo Capaccioli, Riccardo Capriccioli, Riccardo Capricciosi, Veroni Riccardo, Riccardo Gramiccioli, Ricardo Capricchioli, Riccardo Capriccio, Virtuani Silvano, Cinzia Scotti, 065526621, 5556621, 055/58621 055/58621, 035-556625 035-556625, 328.2694447

Aiutiamo Stellina (AUTENTICO)
A dicembre 2006 ha iniziato a circolare l'appello di un padre per la grave patologia della figlia, chiamata "Stellina" come pseudonimo. Chiede soltanto informazioni mediche che possano aiutare la bambina.
Parole chiave: Deltacortene, carotidi, Luminalette, encefalopatia acuta, Gardenale, Valium, flogosi, Moya-Moya, Keppra, Aspirinetta, aiutiamostellina@libero.it
Cercasi sangue al Bambin Gesù (AUTENTICO ma scaduto)
Una richiesta di sangue O RH negativo per un giovane paziente dell'ospedale romano è obsoleta, ma continua a tormentare il personale dell'ospedale.
Parole chiave: Bambin Gesù, Bambino Gesù, O Rh negativo, 0 Rh negativo, 0668591, dottor Di Carlo, David Piazza, zero negativo
Samuel Arnas, il feto che strinse il dito del chirurgo durante un intervento in utero (AUTENTICO ma da precisare)
Il bambino, la vicenda e le foto che l'accompagnano sono reali, ma l'interpretazione degli eventi è controversa. Gesto volontario del feto o semplice casualità?
Parole chiave: Samuel Arnas, Samuel Armas, 21 settimane, New York Times, spina bifida, Bruner, Vanderbilt University, Nashville, Hand of Hope, USA Today, Michael Clancy
3 cent per Alessandra ustionata (AUTENTICO ma da precisare)
La bambina esiste ed è davvero gravemente ustionata e bisognosa di aiuto, ma non è inoltrando il suo appello che si possono raccogliere fondi per curarla.
Parole chiave: Alessandra, Alexandra, Olenka Kuczma, Lalin, Polonia, Cracovia, Ola, OLA_KUCZMA.JPG, Cracow, Poland, 14 mesi, ospedale di Krakovia, Jacek Puchala, 3 centesimi, Monika Kozicka Gradziuk, Instytut Biotechnologii, 3 grosze, 0,0075 euro
Luca, 8 anni, soffre di panencefalite subacuta sclerosante (AUTENTICO ma tragicamente scaduto)
Una malattia devastante ha colpito un bambino di Torino.
Parole chiave: Settimo, La Stampa, angela2272@inwind.it
Giulia ha la leucemia, donate sangue per aiutarla (AUTENTICO)
L'appello è reale, ma occorre un minimo di cautela e organizzazione per evitare un sovraccarico di donazioni di sangue.
Parole chiave: Giulia, leucemia linfoide acuta, Ospedale Bambino Gesù, Roma
Si cerca sangue per una ragazza di Novara (mezza BUFALA)
L'appello contiene un fondo di verità, ma è ingannevole e sta facendo disperare il personale dell'Ospedale di Novara.
Parole chiave: Borgosesia, Ospedale Maggiore di Novara, tumore al midollo osseo, sangue, gruppo zero Rh negativo, Centro Avis, Centro Trasfusionale
"Hai mai ascoltato il ticchettio della pioggia?"/"Danza lenta" (3 cent per la bimba malata di cancro) (BUFALA)
La Società Americana per la Ricerca sul Cancro, si dice, donerà 3 cent per ogni copia di questo messaggio che diffondete.
Parole chiave: ticchettio, Lambertenghi Delilliers, American Cancer Society, ACS, Alessandro Cicognani, Unità Operativa di Pediatria dell'Università degli Studi di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi, American Cancer Society, danza lenta
36enne con dilatazione idromielica del canale centro midollare (SOTTO INDAGINE)
Probabilmente autentica, ma non si sa più nulla del mittente.
Parole chiave: leucoencefalopatia, Dinoerc, Siena, Telespazio, Fucino
Daniele Brandani cerca aiuto per sua figlia Lucia (AUTENTICO ma tragicamente scaduto)
Un appello terribilmente autentico, al quale però non va data ulteriore diffusione.
Parole chiave: Mitotane, Etoposide, Doxorubicin, Cisplatino, Lucia Brandani, Daniele Brandanti
Cercasi donatore midollo osseo (Nunzio Incorvaia) (AUTENTICO ma scaduto)




da IL DISINFORMATICO














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martedì 27 aprile 2010

sci vecchi.......che passione!!!!!




















































Ho da sempre la passione per le cose vecchie, per tutto ciò che profuma di antico, di vissuto, per tutto ciò che è coperto dal velo romantico lasciato dal tempo.


Quando mi capita di entrare nel magazzino di un "robivecchi" non uscirei più, mi porterei tutto a casa ma poi logicamente tengo a bada il mio istinto, però difficilmente esco a mani vuote, qualcosa acquisto sempre.



In questo periodo mi è capitata l'occasione di avere alcune paia di vecchi sci, di quelli di legno che si usavano nei primi decenni del secolo scorso.


Un paio l'ho tenuto per il mio alloggetto in montagna, gli altri proverò a rivenderli inserendo l'annuncio su E-Bay e su PrezziShock




Ho cercato su internet un pò di storia riferita alle origini dello sci, uno sport che ho iniziato ad amare molto tempo fa.


Riporto ciò che ho trovato sul sito Adriatica.net
Lo sci attraverso i secoli

Lo sci e un'attivita che risale agli inizi della storia umana. Per i lunghi secoli fu applicato soltanto con gli scopi pratici. Con il passare del tempo divento un divertimento preferito e uno degli sport piu famosi. Per saperne di piu...
Gli antichi inizi
Gli inizi dello sci risalgono ancora all'epoca della pietra. In alcune grotte sul Nord europeo sono stati scoperti dei disegni che rappresentano i cacciatori con degli attrezzi sui piedi che servivano per vincere l'ostacolo della neve. L'esemplare piu antico degli sci risale al lontano 2500 avanti Cristo ed e stato trovato sul territorio svedese. Nei carmi dell'Edda islandesi, verso l'anno 1000 d.C. si descrive la pratica sciistica nel contesto della competizione e del divertimento. Gli sci dell'epoca erano larghi e pesanti e con loro si usava soltanto un bastone lungo che serviva per spingersi sulla superficie a mo' di remo. Dovevano passare tantissimi anni, prima che erano introdotte due modifiche rivoluzionarie - gli sci lunghi e stretti e due bastoni piu corti al posto di uno.

I cambiamenti radicali
Norvegese Sondre Norheim e, ritenuto da tanti, il padre dello sci moderno. Norheim, che provenne dalla regione di Telemark, nel 1868 introdusse delle modifiche radicali sulla forma degli sci dell'epoca - gli fece piu stretti ed, inoltre, aggiunse l'attacco per il tallone. La nuova forma e l'attacco permisero il miglioramento del controllo e delle manovre. Gli sciatori di Telemark introdussero anche le modifiche successive nello sci, come le curve, chiamate, in seguito, in loro onore, Telemark e Christiana. La possibilita di cambiare l'angolo degli sci rispetto alla neve e di modificare la direzione del movimento, che, fino a quel momento, fu soltanto rettilineo, significo l'inizio della dinamica e del controllo nello sport sciistico. Le nuove tecniche e l'attrezzatura rappresentano la piu grande rivoluzione nella storia dello sci fino ai giorni nostri.
Lo sci come uno sport di massa
La prima disciplina che si sviluppo fu lo sci nordico, al quale appartiene anche quello che oggi chiamiamo cross-country. Verso la meta del XIX secolo si organizzavano le gare e le velocita raggiunte arrivavano fino agli impressionanti 130 km/h sugli sci lunghi oltre 4 metri! Per comparazione, la piu grande velocita raggiunta nei nostri tempi e di 248,7 km/h, realizzata nello sci veloce.
Lo sci come sport e divertimento da Norvegia si diffuse in tutto il mondo. Sulle Alpi, la camminata iniziale sugli sci si trasformo nella discesa veloce. Questa differenza e rimasta conservata nella classificazione di base che divide le discipline nordiche e alpine. Muoversi lungo i pendii alpini rappresentava una sfida notevolmente piu grande. Cosi, gli sci ebbero un attacco nuovo, che permise di praticare la discesa e lo slalom, perlopiu, grazie a Matthias Zdarski, Austriaco, il cui merito e anche l'organizzazione della prima gara di slalom (nel 1905), vicino a Lilienfeld nella Austria Bassa. Nello stesso tempo, sulle Alpi, si svilupparono i centri sciistici, non soltanto come i luoghi di sport, ma, soprattutto, come le localita della vita mondana. Agli inizi del XX secolo lo sci divento uno sport molto apprezzato con varie discipline e gare.

Essere uno sciatore non era un'impresa tanto semplice

D'altronde, ancora negli anni Quaranta del secolo scorso, gli ammiratori di questo sport trovavano tanti ostacoli per poterlo praticare. Giudicando dalla prospettiva moderna, lo sci, all'epoca, era veramente uno sport per gli entusiasti. Risalire sulla collina dopo aver fatto la discesa si poteva soltanto un'ora oppure due piu tardi - tanto frequente era il passaggio della funivia.
L'attrezzatura era un'altra fonte dei problemi. Gli sci di legno e i bastoni di bambu si rompevano facilmente. Quasi dopo ogni discesa, si doveva passare con la cera sul fondo ruvido degli sci. Gli scarponi, che si allacciavano con i lacci ed erano di pelle, spesso si allargavano. Queste, in realta, erano le comuni scarpe di pelle, soltanto un po' adattate agli sci. I frequenti traumi articolari causati dalle scarpe troppo morbide costrinsero gli appassionati di questo sport a migliorare, un'altra volta, l'attrezzatura e a creare l'alto scarpone da sci di plastica, che avrebbe preservato l'articolazione dalla distorsione. Per la colpa degli attacchi non adeguati, gli sciatori, spesso, perdevano gli sci e quando si staccavano durante una discesa veloce, potevano essere molto pericolosi anche per gli altri sciatori. Quando questo capitava, la collina rimbombava dai gridi di avvertimento.
Dopo aver attaccato gli sci ai piedi con il successo, l'uomo doveva incontrare un problema nuovo - come in un momento decisivo staccarli (lo sci dopo essere caduto dal piede, ci rimaneva ancora attaccato e s'intricava causando le fratture). Gli attacchi che si staccano automaticamente sono un'invenzione degli anni Cinquanta del XX secolo. Gli sci di legno erano sostituiti da quelli in alluminio negli anni 50, quindi, negli anni 60, da quelli in plastica. Oggi, gli sci si costruiscono di fiberglass.
Forse anche per il fatto di avere la storia lunga quasi come quella umana, lo sci rappresenta oggi il piu popolare sport invernale con circa 45 milioni di appassionati e alcune migliaia di stazioni sciistiche in tutto il mondo.

(fonte: Adriatica.net)










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venerdì 9 aprile 2010

le ceramiche di Marta parteciperà al progetto Paperblog

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail dalla responsabile del settore comunicazione di Paperblog, un nuovo media partecipativo di informazione.

" Mi piacerebbe che tu facessi parte di questo progetto, che speriamo possa trasformare la blogosfera. Continuamente, navigando su internet si scoprono nuovi esperti e appassionati che condividono le loro conoscenze e le loro esperienze. Queste informazioni tuttavia, si disperdono spesso tra la marea di notizie che inondano la rete. Paperblog nasce proprio con l'obiettivo di localizzare e rendere visibili i contenuti più interessanti, originali e accattivanti per presentarli a un numero di utenti sempre maggiore.

Ti invito a visitare la nostra pagina
http://it.paperblog.com per farti un'idea.

Credo che Le ceramiche di Marta risponda perfettamente ai nostri criteri qualitativi e che i tuoi articoli risultino molto interessanti per i lettori delle nostre rubriche Talenti e Per Lei."

Ho visitato il sito e mi è sembrato un progetto molto valido.

Ringrazio Paperblog per avermi contattato e per aver considerato le ceramiche di Marta un blog di qualità, ma soprattutto ringrazio tutte le persone che hanno visitato il blog e letto i miei post e chi li leggerà in futuro.
Grazie a tutti...

Marta


Paperblog

domenica 4 aprile 2010

I "nostri" gatti.......














Alla gatta ‘grigiona’ di via Catalani di Pietro Baccino

Quando ti ho vista, immobile
e rigida nel freddo della fine,
mi ha colto un fiotto di dolore al petto
e non volevo credere che tu,
gatta ‘grigiona’ amica da un decennio,
non mi accogliessi col solito ‘mieu’
chiedendo cibo e una nuova carezza.
Eri un po’ la signora della strada
e il cortiletto che ti vide nascere
era il tuo regno piccolo e ti ergevi
a guardia per gli intrusi. Ma ogni volta
che mi vedevi giungere, ti alzavi
a salutarmi come un vecchio amico.
Ora non ci sei più e ho voluto,
prima di dirti addio, sfiorarti il pelo
e consegnare alla memoria il bene
che ci siamo scambiati in ogni giorno
dei nostri pomeriggi. Ed eri bella
e fiera nel tuo orgoglio, ma anche pronta
a concedere affetto ricambiato.
Senza di te finisce una stagione,
e, se mi vedo piangere, è perché
il mio saluto non ascolti più.

31 gennaio 2008




Ode a un gatto randagio di Pietro Baccino
(2° premio al concorso di poesia "Cengio 2008")

Un giorno sei comparso
alla mensa dei poveri gatti
che aspettano all’ora consueta
e miagolando chiedono cibo.
Eri un bel maschio fiero
e stiracchiavi il corpo flessuoso
in amicizia, senza piaggeria,
porgendo il dorso morbido
alla carezza ripetuta e il pelo
vibrava d’emozione.
Gatto di strada, esposto
al rigore del tempo,
al vento o alla calura dell’estate,
alle piogge insistite,
a tutti i mali oscuri che colpiscono
bestie senza padrone,
hai parato gli strali
di una vita sbandata, fino a quando
la sofferenza è stata troppo forte.
A lungo resterà nel mio pensiero
il ricordo dell’ultima carezza
e dei tuoi occhi tondi a domandare
un aiuto impossibile. Mi resta
un’immagine triste di un amico
gatto randagio, color bianco e grigio,
e vorrei che ci fosse anche per te
un aldilà sereno dove il cibo
non manchi mai e la carezza sia
conforto quotidiano ad obliare
il distacco dal mondo e la tua pena.

12 gennaio 2008



Stamattina ho ricevuto una mail da Pietro Baccino, amico di mio zio Italo. Mi ha scritto che ogni volta che passa da via Catalani rivede la porta del magazzino con pertugio per felini, dove Italo si recava ogni giorno, tempo permettendo, per salutare e nutrire i suoi amici pelosi e mi allega due poesie " che ho dedicato alle due bestiole che gli erano tanto care, nelle quali ho cercato di esprimere i sentimenti che anche Italo avrebbe potuto dichiarare".
Sono poesie bellissime, tristi ma nello stesso tempo piene di tenerezza e di amore, sono felice che abbia pensato di mandarmele.
Marta

Quando le parole di una sola pagina sanno raccontare una lunga vita























_ L’amico dei gatti _

Ha quasi novantaquattro anni il vecchio Italo Peragallo, che passa questi giorni di calura nella Villa Rossa, dove è stato sistemato qualche mese fa.
Quando vado a trovarlo, mi osserva con occhi un po’ opachi e mi dice in dialetto: “Siete proprio voi?”.
E’ un problema far conversazione con lui, perché è quasi completamente sordo e ha un apparecchio acustico poco funzionale. In pratica, lui mi parla, mi racconta qualche storia passata e io lo ascolto, rivolgendogli cenni di assenso e partecipazione.
Certo, non è molto contento di stare lì in un ricovero, o meglio in una casa per anziani.
Vorrebbe poter uscire qualche volta per tornare al bar dove passava qualche ora o alla trattoria economica di cui era assiduo cliente. Ma non ce la fa più. Oltre al peso degli anni, sconta ancora le conseguenze di una polio subita da bambino, che gli ha lasciato una fastidiosa zoppia. Per questo il suo mezzo di trasporto è sempre stata la bicicletta, con la quale si spostava in giro per la città.
La famiglia di Peragallo era di origine genovese, di Pegli, e vantava, come mi dice, qualche quarto di nobiltà. In casa suo padre aveva appeso alla parete un quadro con lo stemma della casata e l’Italo, era ancora bambino, lo aveva irrispettosamente staccato e ritagliato per gioco. Rammenta ancora la reazione del genitore imbufalito, che non gli risparmiò una bella dose di schiaffi per questo affronto.
Gli ho portato un ritaglio da un libro in cui c’è una sua fotografia, tra le altre di
persone fermate perché sospette e portate in galera durante la guerra (era il 1943). Al vederla si anima e comincia a raccontare.
“Una sera ero per strada, in Corso Italia, che allora si chiamava Principe Amedeo. Mi ferma una pattuglia, mi chiede i documenti. Non ne ho.
Allora mi caricano su una camionetta e mi portano in Piazza Monticello, al carcere. Dopo un po’ vedo cinque persone condotte nella mia cella: erano partigiani, catturati per una spiata. Il giorno dopo saranno portati via e fucilati.
Invece io riesco ad uscire vivo, ma ancora oggi, quando guardo verso la Madonna degli Angeli, mi vengono in mente quei poveretti”.
Gli chiedo se ha presente mio padre, e lui: “Sì, sì, mi ricordo… Era già vecchio, ma camminava spedito: lo vedevo tante volte in Corso Benech, quando raccattava pinoli, e poi ci incontravamo al bar, dove ci passavamo il giornale”.
In via Catalani Italo usava un vecchio magazzino, di cui gli erano rimaste le chiavi, che aveva un pertugio per i gatti e offriva loro un riparo nelle giornate fredde.
Mici ce n’erano due, una grigiona tigrata e una rossa, e tutti i pomeriggi, verso le cinque, portava loro un po’ di scatolette. Gli andavano incontro, quando arrivava, e si strusciavano sui suoi calzoni per dimostrargli tutto il loro affetto. Per anni li aveva accuditi con dedizione, finché ha potuto: negli ultimi tempi l’avevo sostituito io, in questo compito.
Italo non è proprio un misantropo, ma è vissuto sempre da solo, non ha una
famiglia sua. E in questi felini riversava tutto il suo amore per la vita.
Gli domando se si ricorda delle sue amiche gatte. “Me le ricordo – mi dice con un bel sorriso – soprattutto la grigia. Ma se ne sono andate tutte e due… e anch’io, che sono qui in questa Villa Rossa, sono quasi pronto a partire…”
Agosto 2009 Pietro Baccino

"Ho scritto una paginetta su Italo, se vuole gliela mando" mi aveva detto il suo amico Pietro Baccino il giorno del funerale di mio zio. Quando ho aperto l'allegato della mail e l'ho letto mi sono commossa. Quanti sentimenti si riescono ad esprimere in una sola pagina di word!
Ho deciso di inserire questo post perchè mi fa piacere che rimanga un piccolo ricordo di Italo "o baŋ'ka" (il falegname)
Marta