Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

lunedì 25 febbraio 2013

quando i bambini .......dipingono le bomboniere per la loro prima Comunione

In commercio ci sono tanti oggettini adatti a diventare bomboniere per la prima Comunione, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Si tratta però sempre di oggetti anonimi, invece quello che si vorrebbe è qualcosa di veramente personale, che possa essere sempre riconosciuto. E' bello pensare che chi riceve la bomboniera di un bambino possa riguardarla dopo tanti anni e riconoscerla per la sua unicità.
Ecco quindi una bella idea.......i bambini che dipingono le proprie bomboniere.

Abbiamo realizzato queste bomboniere lavorando in gruppo sul tavolo della cucina: Chiara, la sua mamma ed io.
I manufatti sono stati acquistati in un negozio per ceramisti, sono tutti animaletti in biscotto (ceramica)  pronti per essere decorati. Ci sono gli elefantini, i pesci, le rane, le gallinelle, le farfalle.
Abbiamo usato come tavolozza un piano di vetro.
I colori per ceramica sono in polvere, se ne mette una piccola quantità sulla tavolozza e, aggiungendo un pò d'acqua, si utilizzano come fossero acquarelli.
I colori che sono stati utilizzati sono : il rosa, il blu, il giallo ed il verde.
Su ogni animaletto abbiamo scritto "Chiara 2013"
Dopo avere finito li abbiamo immersi nella cristallina (smalto vetrificante) e poi............tutti dentro al forno da ceramica.
Se qualcuno volesse seguire la mia idea ed ha un amico ceramista al quale portare gli oggetti decorati rimarrà sicuramente soddisfatto dal risultato 
Alcune piccole precisazioni:
è necessario fare attenzione nel maneggiare gli oggetti quando sono decorati perchè il colore asciutto è polveroso ed è facile fare sbavature, se si commette qualche piccolo errore niente paura, è possibile cancellare usando la gomma-pane. Bisogna anche ricordarsi di avere le mani pulite e senza tracce di creme che potrebbero impedire al biscotto di assorbire la cristalina.
C'è molta differenza nei colori prima e dopo la cottura, prima sembrano sbiaditi, dopo la cottura diventano vivissimi, come si vede nelle foto in questo link 
Buon Lavoro!



sabato 16 febbraio 2013

Sanremo 2013 the winner is Simone Cristicchi


"Il vincitore della 63a edizione del Festival della Canzone Italiana è ........Simone Cristicchi"
questa è la conclusione che vorrei per questo Festival di Sanremo.
Il Festival lo seguo tutti gli anni, a volte con più entusiasmo e a volte con meno, a volte resisto a malapena alla tentazione di cambiare canale. Sono i presentatori che spesso limitano il mio entusiasmo, invece le canzoni le ascolto sempre molto volentieri.
Per me è una tradizione che parte da lontano, da quando ero bambina e, non possedendo l'apparecchio televisivo, andavamo al bar per assistere al festival di Sanremo.
Ogni anno c'è qualche canzone che mi colpisce particolarmente e quest'anno quella canzone è "La prima volta che sono morto" di Simone Cristicchi.
E' diversa da tutte, ha un testo che vuole dire qualcosa di semplice ma nello stesso tempo di importante, qui le parole che non sono solo un contorno per la musica, come succede in tante canzoni.
Sono parole che rimangono, che fanno riflettere.
La musica mi ricorda un pò le ballate di Fabrizio De Andrè prima maniera, quelle che hanno accompagnato la mia adolescenza.
Proprio il Festival di Sanremo mi aveva fatto conoscere Simone Cristicchi alcuni anni fa, quando aveva cantato "Ti regalerò una rosa" la storia di Antonio che sa volare. Dopo quella canzone avevo cercato di conoscerlo meglio e, oltre ad ascoltare le sue canzoni, ho letto il libro "Centro di igiene Mentale, un cantastorie tra i matti", uno sguardo su un mondo che da sempre cerchiamo di ignorare ma che esiste e conoscerlo attraverso le parole di Cristicchi è stata un'esperienza di quelle che lasciano una traccia.
Cristicchi propone argomenti pesanti con leggerezza, per me questo è un grande dono che hanno in pochi.
Questo è il testo della sua canzone sanremese

LA PRIMA VOLTA CHE SONO MORTO
La prima volta che sono morto
Non me ne sono nemmeno accorto
Mi ero distratto solo un secondo
L’attimo dopo ero già sepolto
La prima volta che sono morto
Ho immaginato fosse uno scherzo
Mi sentivo abbastanza tranquillo
Ma dopo tre giorni non sono risorto
E’ successo così all’improvviso lo scorso sabato mattina
Il mio cuore ha cessato di battere mentre giocavo la schedina
Sono atterrato sul pavimento come da un platano cadon le foglie
Non ho nemmeno avuto il tempo di dare un ultimo bacio a mia moglie
L’ambulanza è arrivata in ritardo quando non c’era più niente da fare
Solo chiamare le pompe funebri e organizzare il mio funerale
Poi prenotare la chiesa, avvisare i parenti, scrivere il necrologio
Qualcuno mi ha tolto il pigiama, infilato il completo… Quello del matrimonio
La prima volta che sono morto
Non me ne sono nemmeno accorto
Mi ero distratto solo un secondo
L’attimo dopo ero già sepolto
La prima volta che sono morto
Ho immaginato fosse uno scherzo
Mi sentivo abbastanza tranquillo
Ma dopo tre giorni non sono risorto
E’ così che sono finito in quello che chiamano “sonno eterno”
Non è vero che c’è il paradiso, il purgatorio e nemmeno l’inferno
Sembra più una scuola serale, tipo un corso di aggiornamento
Dove si impara ad amare la vita ogni singolo momento
Il pomeriggio passeggio con Chaplin poi gioco a briscola con pertini
E stasera si va tutti al cinema c’è il nuovo film di Pasolini
Ieri per casdo ho incontrato mio nonno che un tempo ha fatto il partigiano
Mi ha chiesto “L’avete cambiato il mondo?”
Nonno dai…lascia stare… ti offro un gelato
La prima volta che sono morto
Non me ne sono nemmeno accorto
Ma ho realizzato dopo un secondo
Che si sta meglio nell’altro mondo
Ma se dovessi rinascere ancora
Cosa mi importa del destino
Cambierei sulla tomba la foto
Con quella faccia da cretino
Certo mi ero visto un po’ pallido, pensavo fosse il neon dello specchio
Il dottore me l’aveva detto: “fumi meno… pochi alcolici”
E chi fumava… ero pure astemio… certo un po’ di sport in più meno televisione
Quante cose avrei voluto fare che non ho fatto…
Parlare di più con mio figlio…
Girare il mondo con mia moglie…
Lasciare quel posto alla Regione e vivere finalmente su un’isola…
… E vabbè sarà per la prossima volta.


Chissa se riusciremo mai a capire che non esiste "la prossima volta", e se impareremo mai a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo...
un saluto da Marta