Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

giovedì 31 luglio 2008

Mediaset contro YouTube

Il gruppo ha chiesto a Google 500 milioni di euro di risarcimentoL'azienda: sono presenti oltre 4.000 filmati di nostra proprietà
Mediaset contro YouTube"Sfrutta i nostri video"
MILANO- Mediaset vuole 500 milioni di euro da YouTube e Google. Secondo l'azienda di Cologno Monzese, i due portali sono colpevoli di "illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video di proprietà delle società del gruppo" e per questo motivo li ha citati in giudizio. Secondo quanto riferito da Mediaset, sul portale di video più famoso del web sono presenti 4.463 filmati di proprietà dell'azienda pari ad oltre 325 ore di programmazione. Materiale per il quale You Tube, ovviamente, non ha tirato fuori un euro. Ma non finisce qui. Nell'atto d'accusa l'azienda italiana sottolinea "che alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito è possibile stabilire che le nostre tre reti televisive italiane abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori". La richiesta di risarcimento, naturalmente, è verso Google, proprietaria del celebre sito di condivisione video. La cifra di 500 milioni di euro secondo Mediaset è però destinata ad aumentare perché fa notare il gruppo "al danno emergente bisognerà aggiungere le perdite subite per la mancata vendita di spazi pubblicitari sui programmi illecitamente diffusi in rete". (30 luglio 2008)

da Repubblica.it

Effettivamente chi inserisce un video su YouTube deve dichiarare che il video è di sua proprietà Probabilmente questa dichiarazione viene presa molto alla leggera
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mercoledì 30 luglio 2008

Picchiata perchè rifiuta le nozze combinate

Milano 28 luglio 2008
Una 16enne del Bangladesh per due anni è stata maltrattata dai genitori perché si ribellava alle nozze combinate con un connazionale molto più vecchio di lei. Stanca delle frustate a sangue, delle botte, e dell'umiliazione del taglio di capelli corti come un maschio, ha avuto il coraggio di denunciare la sua situazione via email a una professoressa. Ora lei è in una comunità protetta a Milano e i genitori sono indagati per maltrattamenti.
La vicenda è emersa dopo la lettera elettronica spedita dalla ragazza, che aveva già tentato due volte il suicidio, a un’insegnante. La professoressa si è subito rivolta alle forze dell’ordine. Così i genitori sono stati indagati dalla procura di Milano per maltrattamenti in famiglia e lesioni, mentre la figlia è stata affidata ad una comunità protetta. Dalla email sono velocemente emersi i dettagli della vita domestica dell’adolescente, primogenita di una coppia di bangladesi, giunti in Italia da dieci anni, e unica femmina di quattro figli. Il padre è titolare a Milano di un phone center e lavora anche come addetto alle pulizie, mentre la madre fa lavori saltuari. Così, si è appreso che, da quando aveva 13 anni, la ragazzina era costretta dai genitori a vestirsi come un maschio e a portare capelli corti. Se si ribellava, la minacciavano di rimandarla in Bangladesh per farle sposare un uomo molto più vecchio di lei. I maltrattamenti andavano dalle frustata a sangue con una bacchetta di legno alle percosse. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione della ragazza sarebbe stata la punizione inflittale dalla madre dopo che l’adolescente era tornata a casa in ritardo da un corso extrascolastico: la donna l'avrebbe picchiata con un bicchiere che le si sarebbe rotto sul braccio, ferendola. Il caso di Milano non è tuttavia isolato: sono oltre 3.600 gli sos delle immigrate giunti negli ultimi sei mesi al numero verde “Mai più sola”, a disposizione delle donne straniere, in particolare islamiche. La vicenda ricorda la tragica fine di Hina, la ragazza pakistana uccisa nel Bresciano dal padre, dallo zio materno e da due cognati perché conviveva con il fidanzato e non voleva cedere a un matrimonio deciso dalla famiglia; o quella piu' recente di un'altra sedicenne, di origine indiana, di Udine picchiata a sangue dal padre perché rifiutava la prospettiva di un matrimonio combinato nel Paese d'origine, e per essersi trovata un fidanzatino.
da TGCOM cronaca
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mercoledì 16 luglio 2008

Impronte sulla carta d'identità

Nella manovra finanziaria è prevista l'introduzione delle impronte digitali sulla carta d'identità. La norma (se approvata) sarà operativa dal 2010. In materia esiste una direttiva europea. Cosa ne pensate?
da repubblica.it
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lunedì 14 luglio 2008

Gianfranco Funari intervista shock


Il conduttore ospite di Paolo Bonolis parla delle sue condizionie lancia un appello: "Non fumate, io mi sono giocato la vita"Funari, confessione-shock"Sto morendo, spero con serenità"


ROMA - Provocazioni e battute-shock sono sempre state il suo pane quotidiano, ciò su cui s'è costruito una carriera. Ma stavolta la politica, l'economia, la televisione, sui obiettivi consueti, non c'entrano. Gianfranco Funari stavolta parla di sé, e nel modo più drammatico. "Sto morendo, ma mi auguro di poter morire con tanta serenità da poter sottrarre a mia moglie con un sorriso il dolore che le provocherò". Così il conduttore in un'intervista in onda nel corso della prossima puntata di Il senso della vita, il programma condotto da Paolo Bonolis in onda il giovedì alle 23.30 su Canale 5. Funari racconta l'esperienza che lo ha già portato vicino alla morte e lancia un appello ai giovani perché evitino di fumare: "Ho cinque by pass, ragazzi, vi prego, non fumate. Un grande chirurgo mi ha detto che mi deve riaprire. Non fumate! Ve lo dice uno che fuma perché già mi sono giocato la vita". Poi, un consiglio: "Se avete tra i 45 e i 50 anni, e siete stati fumatori, fate un doppler alle carotidi. Il ministero della Sanità non lo rende obbligatorio perché costa troppo, ma voi fatelo".

(14 dicembre 2005) da repubblica.it

mercoledì 9 luglio 2008

giù le mani dai bambini!


Un piccolo suggerimento: evitiamo di pubblicare su Internet foto di bambini, i pedofili purtroppo esistono davvero e possono essere ovunque.