Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

mercoledì 15 aprile 2009

Srebrenica, quello che rimane di una città turistica

Sono registrata su Ciao.it , un sito di opinioni su prodotti e servizi di vario genere.



Solitamente si cercano le opinioni prima di fare un acquisto e normalmente queste si riferiscono a beni di consumo, film, libri, spettacoli, località turistiche, servizi alberghieri.



Navigando nel sito a volte però ci si imbatte in opinioni che ad una prima impressione sembrano "Fuori tema" , però leggendole con attenzione se ne capisce il valore e l'importanza.



Quella che riporto integralmente è una di quelle.






l'autore è Geolele, un membro della community di Ciao.it



8372........




Forse (o purtroppo, fate voi....) Srebrenica, in ciao.it, doveva trovare posto tra gli argomenti di Ciao Caffè riguardanti le tante guerre nel mondo e la loro stupidità. Ma voglio inserire questa città tra le attrazioni della Bosnia in ossequio alle parole che ho sentito personalmente dalla bocca del sindaco Abdurahman Malkic: "Vorrei che Srebrenica tornasse quella che era prima, una bella città turistica piena di terme e impianti sciistici. Questo perchè, se non accadesse, noi superstiti della strage del 1995 non potremmo mai riprenderci e camminare sulla strada della normale di democrazia". Il desiderio del sindaco è purtroppo destinato a rimanere un utopia ma per capire perchè dovrete arrivare alle conclusioni finali.




COSA E' OGGI

Srebrenica è un Comune della parte orientale della Bosnia Erzegovina, appartenente all'entità della Repubblica Srpska ed al confine con l'attuale Serbia e Montenegro. Si trova in una zona montuosa, costruita entro una vallata stretta, ed il nome significa "Miniera d'argento", derivante dall'antico nome latino della città, Argentaria. Oggi il Comune censisce nel suo territorio circa 10000 abitanti, ma questa cifra è fortemente incerta per i fatti che andrò a raccontare.

LA STORIA RECENTE

Da tutto ciò si può facilmente intuire che Srebrenica era una città a forte presenza di industrie della metallurgia, ma anche un importante centro termale che richiamava turisti da tutti i balcani. Inoltre, le montagne ospitavano delle piste da sci bellissime, oggi territorio incontrastato dei campi minati. Nei dintorni di Srebrenica erano presenti miniere di zinco, piombo e oro (molto, ed è quello che da sempre ha attratto i serbi...). Da tutto ciò si può capire che la città e la popolazione non se la passava affatto male, impegnata come era tra l'industria, e quindi lavoro da operai, e il turismo, e quindi indotti ingenti dal turismo. L'unico neo, per qualcuno nelle vicinanze, era che la popolazione era in larghissima parte musulmana secondo le seguenti cifre (1991):Abitanti totali 36666 (notate innanzitutto la differenza con i 10000 odierni...)Musulmani 27572 (75,19%)Serbi 8315 (22,67 %)Croati 38 (0,10 %)Jugoslavi 380 (1,03 %)Altri 361 (0,98 %)




Si arrivò, con questa situazione, ai tragici fatti del 1995...

IL MASSACRO DI SREBRENICA

Il massacro di Srebrenica fu un vero e proprio genocidio di massa, organizzato dalle truppe serbe-bosniache del Generale Ratko Mladic, braccio armato del leader serbo Slobodan Milosevic, intenzionato ad attuare, in tutta la Bosnia, una sorta di moderna pulizia etnica ai danni dei bosniaci musulmani. In questa opinione si punta il dito sui fatti accaduti a Srebrenica perchè furono i più gravi, ma ogni paese della zona può piangere migliaia di concittadini uccisi secondo questo progetto. Il numero totale delle vittime di Srebrenica lo dirò alla fine, ma intanto sappiate che Srebrenica si trovava, al momento della strage, sotto la tutela delle Nazioni Unite (!!!). Già si può intuire un punto chiave della vicenda: l'esercito che attaccava era serbo-bosniaco e gli attaccati erano bosniaci-musulmani, quindi si prefigurava una sorta di attacco di un esercito alla popolazione di stessa nazionalità, al limite aggiunta alla potenza e alla nazionalità tipica dei Serbi.


Ma andiamo con i fatti:




6 Maggio 1993 - L'ONU dichiara zone protette le città di Sarajevo, Tuzla, Zepa, Goradze, Bihac e Srebrenica. La zona protetta di Srebrenica fu decisa dopo
un'offensiva serba del 1993 e decine di migliaia di profughi musulmani vi trovarono rifugio.


9 Luglio 1995 - Nonostante la zona protetta, l'esercito serbo-bosniaco attacca il territorio e lo conquista dopo alcuni giorni. Qui bisogna per forza raccontare il ruolo che hanno avuto le Forze Internazionali in tutta la vicenda. Innanzitutto, durante i giorni del massacro i 600 Caschi blu e le truppe olandesi presenti non intervenirono per cause ancora ignote. Ufficialmente, sembra che le truppe ONU fossero scarsamente armate rispetto alle truppe serbe, per il motivo che la zona era stata dichiarata erroneamente sicura dallo stesso ONU. Appoggiati dal fatto che la zona era dichiarata sicura e protetta, le truppe internazionali hanno iniziato alcuni colloqui con le truppe difendenti atti a togliere di mezzo più armi possibili. La situazione era quindi quella di un popolo musulmano profugo che fuggiva dal conquistatore, difeso alle spalle da un esercito male armato che si è fidato delle istruzioni dell'ONU ed ha abbandonato spontaneamente le armi. Questa apparente situazione di pace, ha fatto si che tutta la popolazione tornasse indietro tranquilla verso il proprio paese accompagnata da un esercito disarmato. Quando ormai la popolazione era tutta rientrata, l'attacco si fece massiccio ed a questo punto il colonnello Karremans diede l'allarme e chiese un intervento aereo di supporto. Inizialmente il governo di Sarajevo non intese mandare aiuti, soltanto per una ragione assurda: le richieste di aiuto non erano conformi agli accordi sulle richieste di intervento aereo in quanto non si trattava ancora di atti di guerra!!! Infatti la situazione era semplicemente quella di un esercito serbo che non aveva bisogno nemmeno di sparare un proiettile perchè la controparte era disarmata totalmente. L'aiuto arero fu concesso solamente quando entrarono in città i carri armati nemici, ma a quel punto i caccia ONU dovettero rientrare in Italia per il rifornimento visto che sorvolavano le zone invano in attesa di istruzioni! Alla fine intervenirono solo due aerei olandesi ma senza alcun risultato, mentre un gruppo di aerei USA non trovò nemmeno la strada!!! In questa situazione drammatica, i serbi erano in una posizione così dominante che poterono permettersi di minacciare di massacro i Caschi blu se non si fossero ritirati. Quindi gran parte dell'esercito ONU fuggì indietro ed i pochi che rimasero cooperarono addirittura con i serbi nella fase successiva dell'attacco per evitare inutili rappresaglie!!!


L'esercito conquistatore comincia così a separare (con l'aiuto delle Forze Internazionali!!!) gli uomini dai 14 ai 65 anni dal resto della popolazione e li ammassa entro quelle importanti fabbriche di cui ho parlato nell'antefatto. Entro i capannoni industriali e nell'arco di pochi giorni vengono uccisi a sangue freddo circa 7800 uomini (cifra ufficiosa dell'ONU), a corredo di un numero imprecisato di dispersi o profughi (i musulmani scampati dicono più di 10000) contro la cifra che i serbi dicono di aver ucciso (2000!!!). In mezzo a queste cifre ballerine, resta grave e permanente il ritrovamento ancora in atto delle fosse comuni dove furono buttati a caso i corpi morti.



A 13 anni dal massacro, i responsabili politici e militari sono in gran parte impuniti. Alcuni atti giudiziari successivi fecero scandalo, come quello del Tribunale Internazionale di non ritenere responsabile la Serbia del massacro, in quanto non vi sono prove certe dell'eventuale comando partito da Belgrado, anche se è stato riconosciuto che Mladic dipendeva da Belgrado, che forniva assistenza finanziaria e militare all'esercito serbo-bosniaco. In definitiva, il massacro è da imputare a singole persone...




COSA E' OGGI SREBRENICA




Come detto, la città conta oggi circa 10000 abitanti, senza alcuna possibilità di suddividerli in etnie in quanto la popolazione è molto instabile. Infatti risultano ancora dispersi migliaia di vecchi abitanti e le possibilità di ritrovarli sono due:



1) vengono ritrovati nelle fosse comuni che ancora oggi vengono individuate nelle fosse comuni. Il riconoscimento viene effettuato grazie alla donazione di DNA che fecero i superstiti alla fine della guerra. La ragazza che ci ha guidato nella città facendo da traduttrice ha raccontato che suo padre sparì durante la guerra e che hanno ritrovato un suo femore circa 2 anni fa, riconosciuto e consegnato alla sua famiglia grazie alla banca dati sul DNA.



2) i profughi tornano spontaneamente nelle proprie case fattorie ma a questo punto diviene protagonista un altro immenso problema che affligge quel territorio. Circa il 60 % è ancora minato e le zone minate sono concentrate soprattutto nelle periferie e nelle frazioni di campagna da dove sono fuggiti molti cittadini. Quando un profugo ritorna, se si accorge che il proprio terreno è minato il Comune si impegna a sminare una piccola parte (quella per il sostentamento). Spesso però è successo che sono stati ritrovati vecchi cittadini profughi, ma senza vita appena rientrati sul proprio campo perchè convinto che la situazione fosse tornata alla normalità. Considerate anche che spesso vengono ritrovati ma non denunciati ordigni esplosivi, soprattutto dai bambini che poi li tengono in casa all'insaputa delle autorità.




In questa situazione, dal punto di vista turistico si può capire bene che Srebrenica ha poco da offrire. Restano in piedi le 2 bellissme moschee ricostruite dopo la guerra, ma il piatto forte di questa zona rimangono le attrattive naturali, bellissime foreste fitte piene però di mine. In questo momento la comunità prova a far ripartire la zona termale ma anche inquesto caso gli ostacoli sono grandi. L'economia stenta a ripartire, considerando anche che la comunità non se la sente di far ripartie la zona industriale teatro del massacro. Oggi Srebrenica fonda la sua economia sull'agricoltura, sfruttando anche gli aiuti internazionali per l'agricoltura. E' presente una florida produzione di vino a basso contenuto alcolico. Le prove per rialzarsi sono ovviamente ostacolate dal fatto che ovviamente i cittadini di oggi si sentono a terra dal punto di vista psicologico; tenete infatti in considerazione che tutte (TUTTE) le famiglie residenti hanno uno o più cari morti o dispersi per questi tragici fatti. Inoltre, le etnie presenti vivono nello stesso Comune ma fanno finta di non conoscersi...




POTOCARI
In tutta questa tragica situazione, l'unico luogo da visitare è purtroppo il luogo simbolo del massacro, il cimitero memoriale di Potocari. Posto innanzi alla zona industriale teatro del massacro, il cimitero ospita le vittime (8372... tra poco spiego la cifra e soprattutto i puntini) ritrovate e riconosciute dal 1995 ad oggi. Come potete vedere dalle foto che ho allegato, entrando il memoriale presenta una struttura quadrata a forma di pagoda da dove oggi vengono svolte le funzioni commemorative. Intorno a questa struttura è presente una sorta di parabolica di cemento in cui sono scritti i nomi delle vittime presenti. La stele con la triste cifra 8372 ci inoltra nella zona delle tombe, a cumuli in stile musulmano. La cifra -8372...- (con i puntini di sospensione) sta ad indicare che il numero delle persone sepolte non è purtroppo definitivo ma cambia quasi tutti i giorni. La disposizione delle tante tombe non è casuale ma forma una figura a forma di fiore a simboleggiare le tente vittime che possano essere concime per il futuro fiore della pace. Entrare in questo cimitero è ovviamente un'esperienza incredibile e toccante, che non ha minimamente a che vedere con la nostra esperienza cimiteriale di occidentali fortunati abituati ormai alla pace. Il cimitero ospita anche una zona museale con foto significative e agghiaccianti, sia delle fasi dello sterminio che dei successivi ritrvamenti. Una parte è dedicata agli onori che negli anni hanno fatto i vari capi di stato e soprattutto colpiscono le foto di alcuni potenti della terra che aiutarono i cittadini a scavare le prime tombe (tra gli altri si riconosce Clinton, al tempo Presidente USA). Ancora oggi in Luglio i superstiti onorano i propri morti, ma è purtroppo un'usanza che va sparendo perchè ad ogni anniversario arrivano dei serbi che fanno il controanniversario e banchettano nella zona industriale!!!! Per questo, la popolazione colpita ha paura di far emergere le proprie emozioni ed ha paura che possano ogni anno scoppiare disordini.
COMMENTO FINALE



Forse non c'è bisogno di un commento finale... Sono capitato a Srebrenica per motivi di lavoro con la Protezione Civile e sono ripartito con l'idea che è una delle zone al mondo in cui c'è più da lavorare, soprattutto dal punto di vista diplomatico e psicologico. Srebrenica è uno di quei posti nel mondo che ti fanno sentire piccolo, una nullità se pensiamo alle sciocchezze di cui ci preoccupiamo tutti i giorni. Mi ha sorpreso il fatto che sono stato continuamente a pensare che tutto questo si è svolto solo al di là dell'Adriatico (davanti Rimini, per dire una città a caso!!!) e che molti di noi ancora oggi non sanno cosa è successo! Ho voluto scrivere tutto questo (e spero di non avervi annoiato) proprio perchè mi sono reso conto che tanti di noi non sanno cosa è Srebrenica per la storia dell'uomo. Mi prendo anche il rischio di qualche FUORI TEMA perchè metto l'opinione nelle attrattive turistiche, però è un rischio che voglio correre in ossequio alla voglia di cittadini che ho incontrato di far rinascere la loro economia ed il loro turismo.



P.S.:


Vi avevo promesso che in fondo avrei messo il motivo per cui il desiderio del sindaco è forse un'utopia. Mentre rendevamo omaggio al cimitero, nell'atmosfera di silenzio pesante che immaginate, abbiamo cominciato a sentire i clacson di molte macchine che si avvicinavano... Da italiani perennemente ottimisti, abbiamo pensato che fosse un corteo matrimoniale e quindi un piccolo motivo di gioia per la città. In realtà era un corteo di macchine serbe. Tutti i giorni (TUTTI I GIORNI!!!), comuni cittadini serbi si riuniscono per andare a festeggiare la loro "vittoria", strombazzando con le auto davanti ad un posto come Potocari e inneggiando alla loro nazione sventolando le bandiere della Serbia, paese intenzionato ad entrare nella Comunità Europea... Vi lascio con una domanda: può con convinzione il sindaco o chi per lui pensare al ritorno alla normalità in una situazione del genere?



AGGIORNAMENTO DEL 13/05/2008

Il mio progetto per la Cooperazione in Bosnia e nella zona di Srebrenica è in fase di studio al Ministero degli Affari Esteri. Incrociamo le dita e speriamo di poter aiutare il nostro amico sindaco...




AGGIORNAMENTO DEL 14/08/2008

Il Ministero degli Affari Esteri mi ha comunicato che ha accettato il mio progetto su Srebrenica, progetto che partirà l'Ottobre prossimo. Costo: 420000 euro... Evviva!!!!

FONTE: ciao.it (opinione scritta da geolele)






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