Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

sabato 28 maggio 2011

Olivetti ICO la prima macchina da scrivere portatile, chi ne ha già visto una rossa?






Il mese scorso si era diffusa la notizia che in India ha chiuso l'ultima fabbrica di macchine da scrivere manuali. In realtà si trattava di una bufala in quanto vengono ancora prodotte macchine da scrivere manuali ed elettriche in Cina, in Giappone ed in Indonesia.





Apprendere che si continueranno a produrre macchine da scrivere mi ha fatto molto piacere, ormai siamo nell'era del computer però esistono ancora molte persone che la utilizzano abitualmente, per affezione oppure per obbligo. Oriana Fallaci la usava per una testarda affezione, per obbligo la usano i detenuti quando non è loro consentito l'utilizzo del computer.






Quella che presento in queste foto è una vecchia Olivetti ICO (Industrie Camillo Olivetti)

Con questo modello la Olivetti iniziava, nel 1936, la produzione di una macchina portatile, destinata non solo all’ufficio, ma anche al privato.




La carrozzeria è metallica di colore rosso. Esisteva in vari colori (nero lucido, nero martellato, rosso, blu, marrone, verde, grigio, avorio)










Ogni macchina ha un numero di matricola e quella delle foto è la numero 31289.







Non sono un'esperta però l'ho provata e funziona bene. Manca la targhetta ICO. Il nastro è nero. All'interno del coperchio ha due spazzolini ed un pennello





Questa è la prova di scrittura









Se qualcuno fosse interessato può trovarla QUI
un saluto da Marta

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lunedì 23 maggio 2011

sci da fondo norvegesi...... il fascino del vintage












Guardando questi sci si ha la sensazione di tornare indietro ad un periodo che sembra lontanissimo, quando i materiali sembravano avere un'anima e le attrezzature sportive erano fatte per durare nel tempo e non soltanto per sfruttare al massimo la tecnologia.

Sono sci da fondo norvegesi, non so di che periodo siano, probabilmente qualcuno di voi saprà darmi qualche indicazione che mi aiuti a collocarli in un periodo che presumo essere tra gli anni '50 e gli anni '60.

Sugli sci ci sono diverse scritte che riporto qui di seguito:
asnes tur-modell è scritto nella parte alta
hickory sole-ligno kant è scritto in basso

Sugli attacchi c'è la scritta Kandahar e sui puntali Gresvig
Cercando su Google ho letto che Aksel Gresvig era un ciclista, e fondò la ditta Gresvig in Norvegia nel 1901.
La fabbrica si occupava di ciclismo e di sci, creavano attrezzatura sportiva studiata in funzione dell'uomo
In questa fabbrica venivano costruiti gli attacchi Kandahar che sono stati gli attacchi più popolari per gli sci negli anni 50 e negli anni 60



Se qualcuno fosse interessato ad un paio di sci simili a questi può trovarli QUI














Riporto di seguito alcune notizie che ho trovato sul sito http://www.ski-nordik.it/ , può essere interessante conoscere un pò le origini dello sci nordico.


Lo sci di fondo è nato tra le colline della Norvegia e della Svezia o nelle immense steppe siberiane?


Ci sono diverse testimonianze sull'uso che si faceva un tempo di questo attrezzo, però non sono sufficienti a stabilire con precisione dove sia veramente nato, come non sono sufficienti a definire la sua costruzione.
Sui monti Altai, in Siberia, sono stati trovati degli sci risalenti al 2500 a.C. fatti di giunchi legati insieme e delle scarpe da neve estremamente simili a quelle moderne. Sci in legno, più simili a quelli usati oggi dai fondisti, sono stati rinvenuti molti anni fa scavando in una torbiera svedese. Questi sci ed i primitivi graffiti rupestri di Rodoy (Norvegia), che raffigurano uno sciatore stilizzato, risalgono a quattromila anni fa.
I primi sciatori non usavano il passo alternato e non scivolavano sulla neve come quelli di oggi, ma dovevano compiere un movimento simile a quello di chi va in monopattino. Gli sci norvegesi e finlandesi erano diversi tra loro: il primo era lungo e sottile, per favorire la scivolata, il secondo era corto e largo e aveva del pelo di renna applicato alla soletta per facilitare la presa sulla neve.

Naturalmente lo scopo della diffusione di questi strani arnesi era soprattutto quello di spostarsi senza sprofondare su terreni innevati e servivano prevalentemente per cacciare, occupazione di vitale importanza a quei tempi.

Nell'undicesimo e nel dodicesimo secolo i vichinghi usavano gli sci in battaglia. La gara norvegese chiamata Birkebeiner commemora la battaglia durante la quale il piccolo principe Haakon fu portato in salvo, da Lillehammer a Rena (Norvegia), da due esploratori vichinghi. Si sa anche da documenti che già dal 1200 d.C. i lapponi, definiti "maestri nella tecnica di sciare e nell'arte di costruire gli sci" esportavano in Norvegia, oltre che gli sci, anche il modo di adoperarli.
In quegli anni, esattamente nel 1520, si inserisce la storia di Gustavo Vasa il quale, sdegnato per l'inerzia dei suoi concittadini svedesi che non volevano ribellarsi al giogo danese, percorse 90 km, da Salen a Mora prima di essere richiamato per dare inizio alla guerra contro i danesi stessi.
Dal 1922 in poi, questo avvenimento, viene ricordato con lo svolgimento della leggendaria Granfondo alla quale tutti gli appassionati vorrebbero partecipare almeno una volta, la Vasaloppet.
Secondo lo studioso di storia dello sci, Harold Grinden, i vichinghi introdussero lo sci nel Nord America più di novecento anni fa.

Negli Stati Uniti gli sci furono usati dopo il 1840, quando immigrati scandinavi costruirono nel Midwest sci da fondo in legno.
Nello stesso periodo lo sci fu introdotto in California da marinai norvegesi che avevano abbandonato le loro navi a S. Francisco per cercare l'oro nella Sierra.

Per quanto riguarda l'Italia risulta che il primo sciatore sia stato il parroco di Ravenna, Francesco Negri, il quale fece questa esperienza durante un viaggio in Lapponia attorno al 1660.
Dopo il reverendo Negri, in Italia, non si ha più notizia di sciatori fino ad arrivare al 1886, anno in cui Edoardo Martinori Romano, dopo essere stato in Lapponia, ritorna a casa con un paio di sci.
Circa dieci anni dopo, ad opera di Paolo Kind, ha inizio l'attività sciatoria, naturalmente di sole discipline nordiche. Le prime gare, riservate a sciatori militari, si svolsero nel 1898.
Nascono i primi sci club a Torino nel 1901, a Milano nel 1902 e a Genova nel 1903 mentre dieci anni dopo viene fondata la Federazione Italiana dello Sci, ma il vero fondatore della Federazione Italiana Sport Invernali (l'odierna FISI) fu, a Milano nel 1920, il Conte Aldo Bonacossa.
Un enorme sviluppo, per la disciplina del fondo, lo si ebbe durante la prima guerra mondiale con la formazione di interi reparti di sciatori per l'addestramento dei quali furono ingaggiati istruttori stranieri.
La scoperta della sciolina (le pelli erano utilizzate fin dalle origini degli sci) risale al 1903 ad opera di Victor Sohn e Bilgeri. Quest'ultima, composta da una miscela il cui ingrediente principale era la cera d'api, oltre a fare scorrere gli sci in avanti , permetteva anche di non scivolare indietro.


un saluto da Marta

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sabato 21 maggio 2011

Claudio Villa alla Perla di Cairo Montenotte (SV) nel 1962


Locandina di uno spettacolo di CLAUDIO VILLA

anno 1962

Cairo Montenotte (Savona) sabato 17 febbraio 1962

alla PERLA

L'impareggiabile interprete della canzone italiana accompagnato al piano

dal m.°
ELVIO MONTI

al superveglionissimo di Carnevale

Con la partecipazione dell' Orchestra EROS di Ovada e il cantante GIANNI BARISONE



Serzizio corriera a fine Ballo





Vedendo la data che corrisponde all'incirca a quella del Festival di Sanremo ho cercato notizie su Wikipedia ed ho avuto la conferma che si trattava proprio del periodo del Festival:

Il dodicesimo festival della canzone italiana si tenne a Sanremo dal 8 febbraio al 10 febbraio e il 18 febbraio 1962.

L'organizzazione del festival fu affidata a Gianni Ravera e la vittoria spettò a Domenico Modugno in coppia con Claudio Villa, ma la rivelazione internazionale fu Tony Renis e la sua Quando Quando Quando

Quindi Claudio Villa aveva approfittato dei pochi giorni liberi durante il festival per qualche serata in Liguria, aspettando la serata finale e........la vittoria!

Ho trovato su Wikipedia anche questa immagine del periodo e, dal momento che il copyright è scaduto essendo passati più di vent'anni, ho pensato di pubblicarla per evidenziare come era attuale la foto del volantino

Sanremo 1962 -


Claudio Villa, assediato dai fans, firma gli autografi
foto da Wikipedia










Nella locandina è scritto " Servizio corriera a fine Ballo" .....erano davvero ben organizzati nel 1962!!!! oggi però un servizio di autobus sarebbe difficile da concepire con gli orari delle discoteche che aprono all'ora in cui negli anni '60 le sale da ballo chiudevano!!!!!




La locandina è su PrezziShock.it, la trovi cliccando QUI




Il ricavato dalla vendita verrà inviato a Medici senza Frontiere oppure all'Unicef, a scelta della persona che si aggiudicherà la locandina.

un saluto da
Marta

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giovedì 19 maggio 2011

Tiko e Tika, con me da quasi 40 anni



Tiko a Tika mi seguono da quasi 40 anni.


Hanno superato 5 traslochi, hanno assistito allo scorrere della nostra vita e...... sono ancora lì, sorridenti, che mi guardano attraverso i vetri della credenza:)

Li considero un pò i miei portafortuna.
Non sono meravigliosi?


un saluto da Marta

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martedì 17 maggio 2011

un vecchissimo paio di sci rustici...con una storia da raccontare







I vecchi sci di legno all'apparenza possono sembrare simili gli uni agli altri invece ognuno è praticamente un "pezzo unico" e questo vecchio paio di sci rustici è il più "unico" che io abbia mai visto.

Non sono un'esperta ma direi che non sono sci sportivi, si tratta probabilmente di sci da lavoro, di quelli che venivano usati dalla gente di montagna per spostarsi durante la stagione invernale.

Ho avuto la fortuna di trovare un paio di racchette adatte e voilà...... ecco un paio di sci che ha da raccontare tante storie di montagna, storie di fatica e di freddo, forse storie belle e romantiche..... oppure tragiche storie di guerra....dipende solo da quello che ci suggerisce la nostra fantasia!

Se a qualcuno piacciono particolarmente può trovarli
QUI


un saluto da Marta

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domenica 15 maggio 2011

ottobre 1958: il nuovo televisore Autovox mod. TM 810

Ricordate Selezione dal Reader's Digest? Era una rivista mensile molto popolare e pubblicava "IL MEGLIO DALLE RIVISTE E DAI LIBRI MIGLIORI" come era scritto in copertina.

Io ne possiedo alcune ed ogni tanto mi diverto a sfogliarle. Gli articoli sono molto vari ed interessanti, ma quello che mi piace di più in questo tipo di riviste sono le pubblicità.
Le pagine dedicate alla pubblicità sono molte, sto guardando la rivista di ottobre 1958 e questi sono solo alcuni degli articoli pubblicizzati:


Orologi MARVIN
penna BIC
saponette MONSAVON
profumo Roger & Gallet
pellicole KODAK
corredi BASSETTI

coperte SOMMA
alimenti al PLASMON
automobili Dauphine RENAULT

deidoranti Deodorin RUMIANCA
dentifricio COLGATE
macchine da cucire BORLETTI
macchina da scrivere OLIVETTI STUDIO 44 e...........tantissimi altri, ma quando ho aperto la rivista la prima pubblicità che ho osservato è stata quella di un televisore ed ho deciso di dedicargli questo post perchè nel 1958 era sicuramente il sogno di molte famiglie che, come la mia, ancora non lo possedevano.

Il nuovo televisore Autovox mod TM 810
21 pollici
cinescopio da 110°
Il televisore convertibile da "soprammobile" in "consolle"
la voce proveniva dallo schermo grazie a due altoparlanti elittici disposti frontalmente
Si focalizzava in modo automatico, per avere immagini sempre nitide e luminose
Si accendeva in 11 secondi, grazie alle speciali valvole con accensione a tempo controllato
Aveva una perfetta visibilità anche con luce diurna grazie al vetro fumé sferico
Era predisposto per UHF (secondo programma)
Era eccezionalmente "sottile" con la sua "profondità ridottissima" di 35 centimetri

Non so immaginare quale potesse essere il costo di questo televisore, ma sicuramente per acquistarlo sarebbe stata necessaria una pila di cambiali.

Sfogliando la rivista immagino cosa rappresentava un televisore nel 1958, le famiglie che si riunivano in casa dei pochi che lo possedevano oppure nei bar quando venivano trasmessi i programmi più popolari come lo storico "Lascia o raddoppia? " oppure il Festival della canzone di Sanremo.

Sono trascorsi cinquant'anni, niente è rimasto uguale ma il televisore, diventato ultrapiatto ed ultratecnologico è sempre al centro dell'attenzione, ora come allora




Se siete interessati la rivista la trovate QUI

un saluto da Marta



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domenica 8 maggio 2011

quelli che.........arrivano in cima al Monte Beigua in bicicletta


Si potrebbe creare un gruppo su Facebook chiamandolo magari "Quelli che sono saliti almeno una volta sul Monte Beigua in bicicletta", che ne dite?

Ieri è stata la mia terza volta, sinceramente credevo di non farcela, invece anche stavolta sono riuscita ad arrivare alla cima.

Quando mi capita, percorrendo l'Aurelia dalle parti di Varazze, di guardare verso i monti e di vedere lontanissime le antenne che rendono inconfondibile il Monte Beigua mi chiedo sempre "ma veramente sono riuscita ad arrivare là in cima con la bicicletta?".

Il nostro percorso è stato: Albisola, Stella San Martino, Alpicella e da lì inizia la strada tutta in salita che, passando attraverso il
Parco Naturale Regionale del Beigua, porta alla cima del Monte Beigua che ha un'altezza di 1287 metri.
Ho trovato su internet un bellissimo sito del Parco
http://www.parcobeigua.it/ ed un altro sito con le web-cam http://www.altaviadeimontiliguri.it/portale/it/meteocam_data.wp?postazione=beigua

Normalmente scelgo percorsi molto più facili ma la giornata era splendita ed è valsa la pena di fare questa "giratina" davvero eccezionale.
sosta alla panetteria di Stella San Martino per la mitica focaccia (non ce n'era pronta ed abbiamo optato per la pizza)



sempre più in alto!!!!


stiamo raggiungendo la cima!!!! si vede il mare e l'isolotto di Bergeggi



Finalmente in vetta!!!!



e dopo un ottimo pranzetto all'albergo rifugio ristorante Monte Beigua.......

si riparte (in discesa!!!!) per Albisola


un saluto da Marta






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giovedì 5 maggio 2011

un sacco di juta dalla Germania nazista del terzo Reich


Subito mi era sembrato un semplice sacco di juta ma poi ho visto l'aquila nera che sormonta la svastica nazista ed ho capito che quel sacco aveva una storia da raccontare.

Su Google ho digitato "H. Vptl." ed ho trovato la sua provenienza: si tratta di un sacco militare dell'esercito tedesco nel quale veniva trasportato il grano.

Il significato delle iniziali H. Vptl. è Heeres Verpflegung "Army Food Supply" (approvvigionamento di generi alimentari dell'esercito )


E' del 1942

Sei un collezionista? puoi trovarlo QUI

un saluto da Marta


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giovedì 28 aprile 2011

se sono vecchia non buttarmi via.....dipingimi !!!


Qualche tempo fa avevo visto vicino ai bidoni della spazzatura una vecchia bicicletta tipo "graziella", era malridotta ma non abbastanza da meritare di finire schiacciata tra i rottami ferrosi.

Seppure avesse le ruote completamente sgonfie me la sono portata fino a casa, per fortuna abbastanza vicina.



Ho comprato un barattolo di vernice "Saratoga" colore giallo e, dopo tre mani di colore, questo è il risultato......sono proprio contenta di non averla lasciata vicino ai bidoni della spazzatura

un saluto da Marta


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mercoledì 27 aprile 2011

lo scoglio della Madonnetta visione incantevole verso Albissola

"Savona - visione incantevole verso Albissola", questa è la scritta che descrive la vecchia cartolina con lo scoglio della Madonnetta (A Madunnetta).



L'ho acquistata alcuni giorni fa su PrezziShock, un sito di vendite on-line simile ad eBay.


Ogni tanto faccio un giro tra le inserzioni di PrezziShock, mi piace curiosare ed a volte mi capita qualche articolo interessante.


La cartolina è degli anni '50 e devo dire che "incantevole" è la giusta definizione per questo paesaggio.


C'era uno stabilimento balneare, probabilmente si chiamava già allora "bagni Madonnetta"


Visivamente la situazione attuale non è molto diversa da quella della cartolina, ma per quanto tempo lo resterà?


Si parla da tempo del progetto di un porticciolo turistico che in un primo tempo includeva anche la costruzione di una torre di Fuksas, per il momento tutto è fermo ma sicuramente il progetto non è stato accantonato.
Ogni tanto sullo scoglio della Madonnetta compaiono striscioni di protesta.


Quello scoglio è legato a tanti miei ricordi, i bagni Madonnetta sono stati il primo stabilimento balneare che ho frequentato, forse sono poco progressista però spero di continuare a poter godere ancora per molti anni della "visione incantevole verso Albisola" così come appare nella cartolina.


un saluto da Marta


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giovedì 21 aprile 2011

è spinoso ma ha un animo tenero


Molti animali vengono considerati dei portafortuna, io non seguo questa credenza perchè in troppi casi non è l'animale in sè a portare bene ma è qualche sua parte e ciò è spesso causa delle morti e delle mutilazioni degli animali:((


Mi piace invece la leggenda indiana secondo la quale "ogni uomo è legato a nove animali, dai quali egli ottiene le proprie capacità naturali e talento. Gli animali sono nove, portano alla saggezza di una delle sette direzioni:Est, Ovest, Nord, Sud, l’Alto, il Basso e l’Interno al quale si aggiungono due compagni per la Destra e la Sinistra che ci visitano durante i sogni." Nel post che ho letto sull'argomento nel sito http://www.esoterya.com/ si parla del porcospino come animale "totem"


"Il porcospino è un dolce animale pacifico e amichevole, che non attacca mai per primo. Di rado questo animaletto attacca, ma quando succede, è perché è stato attaccato da un altro animale e gli bastano le sue spine per difendersi.


Il porcospino è un animale fedele e fiducioso, la sua fede lo porta ad essere un’animale molto potente, esso può insegnare ad altri animali ad essere aperti, a scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo e a liberarsi ed allontanarsi di tanto in tanto dalla rigidità e serietà della vita degli adulti.


Il porcospino ha la capacita di stupirsi come un bambino e di avere sempre fiducia nel piano divino, che secondo il suo punto di vista farà andare tutto per il verso giusto.


La persona con la forza del porcospino è amichevole, dal carattere aperto nei confronti degli altri, esso aiuta il prossimo ad aprire il cuore e divide con esso gioia e amore."


Davvero fortunate quelle persone che possono identificarsi almeno un pò nel porcospino:))


un saluto da Marta



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mercoledì 20 aprile 2011

una ceramica al giorno: borsa in ceramica





VASO IN CERAMICA
a forma di borsetta
dipinto a mano in stile ART DECO
DIMENSIONI (compresi manici) CM. 27 x CM 27

può essere usato come vaso, come soprammobile, come portariviste oppure per abbellire la vetrina di un negozio


un saluto da Marta


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domenica 17 aprile 2011

la saggezza su una bustina di zucchero: FELICITA'


"Felicità non è avere tutto ciò che si desidera, ma desiderare tutto ciò che si ha"

In un autogril sull'autostrada Savona-Torino nel quale mi fermo a prendere il caffè ogni volta che vado in Piemonte hanno attirato la mia attenzione le bustine di zucchero: su ognuna è scritto un aforisma.

Ogni volta che prendo il caffè conservo la bustina vuota, ne ho già qualcuna ed ho pensato di condividerle nel mio blog.

L'aforisma di questa bustina è di Oscar Wilde ed esprime un concetto veramente importante, direi indispensabile se si vuole vivere senza continuare a rincorrere l'irraggiungibile.

Imparare a godere di ciò che abbiamo sembra facile ma in realtà non lo è affatto, siamo bersagliati di continuo dai media che ci fanno sempre nascere il desiderio di ciò che non abbiamo e quando riusciamo ad ottenerlo dopo pochissimo tempo risulta essere ormai sorpassato da qualcos'altro e .....ricominciamo a correre.

A mio parere il concetto vale per le cose che possediamo ma soprattutto per le persone che abbiamo vicino e che spesso non riusciamo ad apprezzare come meriterebbero
un saluto da
Marta

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venerdì 15 aprile 2011

il mio video di Sharm el Sheik è su youtube


Dopo tutte le vicissitudini che ha dovuto affrontare l'Egitto, gli attacchi degli squali a Sharm el Sheik che hanno fatto disertare la massa di turisti appassionati delle meraviglie del Mar Rosso e poi la Rivoluzione del popolo contro la dittatura di Mubarak, ero quasi convinta di dover rinunciare al mio viaggio prenotato per il 26 marzo ma fortunatamente non è stato così e sono partita regolarmente.

Dal lato politico a Sharm non ho notato cambiamenti degni di nota, invece dal lato ambientale ho notato una quasi totale diserzione per quel che riguarda lo snorkeling in quello che è giustamente chiamato l' acquario di Allah.

A onor del vero devo dire che i turisti in spiaggia erano pochi e l'acqua non era molto calda, comunque il bagno non lo faceva praticamente nessuno.

Paura degli squali?..... probabilmente sì ed anch'io non ne ero immune infatti prima di partire mi sono procurata un'apparecchiatura studiata appositamente come protezione anti-squalo.

Si chiama shark shield freedom7 e, emettendo delle onde elettriche che creano loro un disturbo alle ampolle di Lorenzini, evita che gli squali si avvicinino a meno di 7 metri.

I pesci, non essendo circondati dai turisti come avveniva in qualsiasi stagione dell'anno, ora erano molto più facili da fotografare e quindi ne ho potuto approfittare.

Le foto che fanno parte di questo video che ho inserito su Youtube sono state scattate davanti al Reef Oasis, che si trova nella baia di Ras Umm Sid, ad eccezzione di alcune scattate al Blue hole vicino a Dahab.

Buona visione!!!!!


un saluto da Marta

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giovedì 7 aprile 2011

il mio Mar Rosso......qualche foto da condividere

Sono appena tornata da una vacanza a Sharm el Sheik, con tante foto che ho scattato facendo snorkeling. Non sono una brava fotografa ma ormai con le fotocamere digitali chiunque è in grado di ottenere dei discreti risultati. C'è anche da dire che i pesci del Mar Rosso sono dei bellissimi soggetti


un saluto da Marta

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lunedì 4 aprile 2011

Egitto: una nuova nazione, serve un pò di tempo ma verrà una bella cosa



Ho un amico egiziano che vive al Cairo con la sua famiglia. Lo conosco da quindici anni ed è uno di quegli amici che sento di avere vicino anche se sono lontani.


Mi ha inviato una breve lettera nella quale scrive che in Egitto hanno cambiato la Costituzione. Avevo già letto che con la nuova Costituzione egiziana il presidente verrà eletto una volta ogni quattro anni e non potrà stare in carica per più di due mandati.


Voglio citare una sua frase che mi ha veramente colpito: "Stiamo per costruire una nuova nazione, serve un po' di tempo ma verrà una bella cosa" In queste parole ho letto la speranza di un intero popolo, gli auguro con tutto il cuore che il risultato non deluda le aspettative e che il nuovo Egitto diventi davvero una "bella cosa"




Insieme alla lettera ha mandato la sua collezione di postcard con soggetto egiziano, un bellissimo regalo che conserverò gelosamente.




La didascalia della cartolina che ho inserito è in tedesco, qualcuno me la potrebbe tradurre?


un saluto da Marta

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domenica 20 marzo 2011

una ceramica al giorno......capoletto Madonna con Bambino


CAPOLETTO
CERAMICA ALBISOLA
ALTORILIEVO DIPINTO A MANO
MADONNA CON BAMBINO
DIMENSIONI CM. 16 x CM 22
E' PREDISPOSTO PER ESSERE APPESO
Si trova QUI

Il significato della parola "capoletto" nel dizionario dell' Accademia della Crusca è:
Quel panno, o drappo, che s'appiccava propriamente alle mura delle camere per lo più a capo a letto, che noi diciamo Paramento.


Nel linguaggio corrente invece per capoletto si intende tutto ciò che si appende a capo del letto, può essere un quadro, una stampa, una ceramica e nella maggior parte dei casi il soggetto è un'immagine sacra come questo altorilievo che rappresenta la Madonna col Bambino

un saluto da Marta

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la Milano Sanremo di passaggio da Albissola Marina


Erano anni che non assistevo al passaggio della Milano Sanremo e anche stavolta mi sono detta "il prossimo anno non me la voglio perdere!".


E' davvero uno spettacolo eccezionale anche se alla fine tutto si conclude in pochi minuti.
Le macchine della polizia, l'annuncio dell'arrivo dei ciclisti in testa, il loro passaggio a cui segue dopo alcuni minuti il passaggio del "gruppo" con al seguito tutte le auto....tanta velocità, tanti colori e soprattutto una grande emozione.

Passano sfiorando i bordi della careggiata, sembra di essere un tutt'uno con loro, al loro passaggio ci si sente trascinati via e ........ alla fine ci si ritrova lì fermi sul marciapiede con ancora quell'immagine negli occhi.

Mi sono documentata un pò su questa corsa ed ho trovato informazioni davvero interessanti, almeno per me che amo la bicicletta ma che dei professionisti di questo sport conosco molto poco. Conosco Coppi e Bartali perchè sono entrati nella leggenda del ciclismo, Eddy Merckx e Felice Gimondi perchè correvano quando ero ancora una ragazzina, Marco Pantani perchè con le sue imprese ha fatto amare il ciclismo praticamente a tutti, Mario Cipollini e pochissimi altri.

Conosciuta con il nome di Classica di Primavera o la Classicissima, è la più importante e famosa corsa di un giorno che si corre in Italia e, con una lunghezza di circa 290 km, è anche una delle più lunghe. Il percorso ed il chilometraggio sono rimasti pressoché invariati sin dalla prima edizione, particolare che rappresenta una rarità nel panorama delle grandi classiche internazionali. Nel 1937 fu stabilita la data fissa della gara il 19 marzo, giorno della festa di San Giuseppe. Dopo l'abrogazione di tale festività, la corsa oggi avviene il sabato più vicino al 19 marzo.
La prima gara risale al 1907.

Nel 1910 la Classicissima entrò definitivamente nella leggenda delle due ruote, in una giornata d'inferno, con i corridori che cercavano rifugio nelle case lungo il percorso a causa delle condizioni atmosferiche estreme. Dei circa sessanta iscritti solo sette riuscirono ad arrivare al traguardo.

Un tempo correre la Milano Sanremo era davvero un'impresa eroica!!!

Ho messo il filmato su Youtube perchè mi fa piacere condividerlo, la canzone del video è "Bartali" di Paolo Conte ed è cantata da Enzo Jannacci


un saluto da Marta

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sabato 19 marzo 2011

fiaccolata e banda musicale a Frabosa per il 150° dell'Unità d'Italia

Frabosa Soprana 17 marzo 2011


La banda che suona l'Inno di Mameli e tutti che lo cantiamo insieme




La fiaccolata tricolore di 150 maestri di sci ( Frabosa, Artesina e Prato Nevoso) per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'italia.




Stand gastronomici con degustazione gratuita

Musica dal vivo e giochi per i bambini

E' stata una festa piena di calore, di musica, di entusiasmo e ........ con un po' di commozione sulle note sell'Inno di Mameli


un saluto da Marta


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mercoledì 16 marzo 2011

anche la mia bandiera per festeggiare l'Italia



un saluto da Marta


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martedì 15 marzo 2011

150° dell'Unità d'Italia: troppo unita o troppo divisa?


Il 17 marzo di quest'anno sarà festa nazionale per la ricorrenza dei 150 anni dalla proclamazione dell' Unità d'Italia

Ma è veramente unita l'Italia?
Per qualcuno è addirittura troppo unita e la vorrebbe dividere, qualcuno invece la vorrebbe più unita e c'è anche chi non la vorrebbe affatto e detesta tutto ciò che rappresenta la nostra "italianità"

Io sento di appartenere all'Italia e quindi mi piace festeggiare il suo 150° anniversario. Avrei voluto inserire in questo post il nostro Inno Nazionale ma poi ho pensato che c'è una canzone di Enzo Jannacci che rappresenta meglio la mia idea di Italia ed è "Sei minuti all'alba".

E' una canzone che ho sempre amato molto e la voglio dedicare a tutti gli Italiani che hanno amato l'Italia e che l'hanno difesa, come il povero "disertore" che aspetta l'alba per essere fucilato.


Testo di Dario Fo ed Enzo Jannacci
Musica di Enzo Jannacci

Sei minuti all'alba
el gh'è gnanca ciar,
sei minuti all'alba,
il prete è pronto già.
L'è giamò mes'ura
ch'el va drè a parlà:
«Gliel'ho detto, padre, debun
mi hu giamò pregà».

Nella cella accanto
canten na cansun:
«Sì, ma non è il momento,
un pu' d'educasiun!».
Mi anca piangiarìa,
il groppo è pronto già;
piangere, d'accordo, e perché:
mi han da fucilà.

Vott setember sunt scapà,
hu finì de fa el suldà,
al paes mi sunt turnà,
disertore m'han ciamà.
De sul treno caregà,
n'altra volta sunt scapà,
in montagna sono andato, ma l'altr'er
cui ribelli m'han ciapà.

Entra un ufficiale,
mi offre da fumar:
«Grazie, ma non fumo
prima di mangiar».
Fa la faccia offesa,
mi tocca di accettar,
le manette ai polsi son già,
quei lì van a drè a cantà.

E strascino i piedi
e mi sento mal;
sei minuti all'alba,
Dio, cume l'è ciar.
Tocca farsi forza,
ci vuole un bel final,
dai, allunga il passo, perché
ci vuole dignità.

Vott setember sunt scapà,
hu finì de fa el suldà,
al paes mi sunt turnà,
disertore m'han ciamà.
De sul treno caregà,
n'altra volta sunt scapà,
in montagna sono andato, ma l'altr'er
cui ribelli m'han ciapà.

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Traduzione in Italiano:

Sei minuti all'alba, non è neanche chiaro
sei minuti all'alba, il prete è già pronto
è già mezz'ora almeno che continua a parlare
gliel'ho detto "Padre, mi creda, ho già pregato molto"

Nella cella accanto cantano una canzone
Sì, ma non è il momento! Un po' di educazione...
Io piangerei anche, il groppo (in gola) è già pronto.
Piangere, d'accordo, perché mi devono fucilare

L'otto settembre sono scappato, ho finito di fare il soldato
sono tornato al mio paese, ma mi hanno chiamato "disertore"
poi mi hanno caricato sul treno, sono scappato un'altra volta
sono andato in montagna, ma l'altro ieri
mi hanno catturato con i ribelli

Entra un ufficiale, mi offre da fumare
"Grazie, ma non fumo, prima di mangiare"
Fa la faccia offesa... mi tocca di accettare
Le manette sono già ai polsi ... e quelli là continuano a cantare

E trascino i piedi, e mi sento male
sei minuti all'alba, Dio com'è chiaro!
Tocca farsi forza: ci vuole un bel finale
Dai, allunga il passo, perché ci vuole dignità

L'otto settembre sono scappato, ho finito di fare il soldato
sono tornato al mio paese, (ma) mi hanno chiamato "disertore"
poi mi hanno caricato sul treno, sono scappato un'altra volta
sono andato in montagna, ma l'altro ieri
mi hanno catturato con i ribelli

un saluto da Marta

Le ceramiche, il decoupage ed il collezionismo di Marta puoi trovarli QUI


lunedì 14 marzo 2011

una ceramica al giorno.....angeli su pannello di piastrelle


Il pannello è composto da quattro piastrelle ed ha la dimensione complessiva di cm 30 x cm 30

Può essere incorniciato oppure incollato, su legno o direttamente sul muro, sia all'interno che all'esterno della casa.

Lo trovate QUI

un saluto da Marta

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