Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro
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giovedì 1 marzo 2012

ciao Lucio!





Se io fossi un angelo
chissà cosa farei
alto, biondo, invisibile
che bello che sarei
e che coraggio avrei
sfruttandomi al massimo
è chiaro che volerei
zingaro libero
tutto il mondo girerei
andrei in Afganistan
e più giù in Sudafrica
a parlare con l'America
e se non mi abbattono
anche coi russi parlerei
angelo se io fossi un angelo
con lo sguardo biblico li fisserei
vi do due ore, due ore al massimo
poi sulla testa vi piscerei
sulle vostre belle fabbriche
di missili, di missili
se io fossi un angelo, non starei nelle processioni
nelle scatole dei presepi
starei seduto fumando una marlboro
al dolce fresco delle siepi
sarei un buon angelo, parlerei con Dio
gli ubbidirei amandolo a modo mio
gli parlerei a modo mio e gli direi
" Cosa vuoi tu da me tu"
" I potenti che mascalzoni e tu cosa fai li perdoni"
" ma allora sbagli anche tu"
ma poi non parlerei più
un angelo non sarei più un angelo
se con un calcio mi buttano giù
al massimo sarei un diavolo
e francamente questo non mi va
ma poi l'inferno cos'è
a parte il caldo che fa
non è poi diverso da qui
perché io sento che, son sicuro che
io so che gli angeli sono milioni di milioni
e che non li vedi nei cieli ma tra gli uomini
sono i più poveri e i più soli
quelli presi tra le reti
e se tra gli uomini nascesse un ancora Dio
gli ubbidirei amandolo a modo mio
a modo mio...

Se io fossi un angelo





di Lucio Dalla (dall'album "Bugie" del 1985)

martedì 21 febbraio 2012

su Facebook......per ricordare Herbert Pagani





Herbert Avraham Haggiag Pagani (Tripoli, 25 aprile 1944 – Palm Beach, 16 agosto 1988) è stato un cantautore, disc-jockey, poeta, scrittore, scultore, pittore, e attore italiano, popolare negli anni sessanta-settanta. (da Wikipedia)


Herbert Pagani l'ho conosciuto verso la fine degli anni '60 ascoltando Radio Montecarlo, a quei tempi non c'erano ancora le radio private e Radio Montecarlo era la preferita dai giovani per ascoltare la musica.

Le sue canzoni mi piacevano tutte, quelle scanzonate come "Ahi, le Hawaii", quelle romantiche come "Cento scalini", quelle che affrontavano la realtà come "Gli emigranti", quelle impegnate come " Un capretto" e "La stella d'oro"

Allora non sapevo che fosse anche pittore e scultore Mi piacevano le sue canzoni, aveva un viso che mi ispirava simpatia, mi piaceva tanto anche il suo accento francese.....a dire il vero lo conoscevo solo in minima parte





Quando le "fiction" televisive si chiamavano ancora "sceneggiati" aveva preso parte al "Marco Visconti" diretto da Anton Giulio Majano, interpretava un menestrello ed era sua la canzone "Cavalli ricamati" che concludeva ogni puntata. Quello sceneggiato l'avevo visto e ne ho ancora un bel ricordo anche se da allora sono passati tantissimi anni.

Herbert Pagani è morto nel 1988 a soli 44 anni, colpito da una grave forma di leucemia.

Frequentando internet mi sono resa conto che a più di vent'anni dalla sua morte Herbert non è stato dimenticato. Su YouTube ci sono tantissimi video amatoriali con le sue canzoni e leggendo i commenti si ha proprio la sensazione che il tempo non abbia per nulla scalfito il suo ricordo ma lo abbia piuttosto rafforzato, arricchito di nuove storie che si intrecciano con le notizie che già si conoscevano su di lui.




Su Facebook si è costituito il gruppo " Per ricordare Herbert Pagani", fanno parte del gruppo le persone che lo hanno amato, ammiratori, familiari, amici, colleghi e collaboratori.
Sarebbe bello che il gruppo su Facebook si ingrandisse tanto per raggiungere il maggior numero di persone, per far conoscere Herbert anche ai giovani in modo che anche loro possano apprezzarlo.
Vuoi unirti al gruppo su Facebook? clicca
QUI "Per ricordare Herbert Pagani"



un saluto da Marta
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puoi trovarli QUI





domenica 12 febbraio 2012

un ricordo di Whitney Houston




Stamattina ho appreso la notizia della morte di Whitney Houston


Una di quelle notizie non si vorrebbero mai ricevere, ma la morte arriva sempre inaspettata.
Quando muore un personaggio come era Whitney Houston si sente che la morte ci ha portato via qualcosa che rimpiangeremo per sempre, lei aveva una voce magica, di quelle che arrivano all'anima.



Su Repubblica.it scrivono " Withney aveva la musica nel suo Dna, cugina di un'altra grande, Dionne Warwick, figlioccia di un mito chiamato Aretha Franklin. Poteva avere tutto e tutto aveva avuto. Poi il declino, la depressione, le droghe...."
La sua voce resterà indimenticabile, voglio ricordarla com'era in questo
video





martedì 4 ottobre 2011

O frigideiro …..Quando si sognava una bottiglia di acqua di Vichy bella fresca di frigo



Navigando su youtube ho trovato questa bella canzone in dialetto genovese di Bruno Lauzi, dedicata a uno degli elettrodomestici cult della fine degli anni ’50. Ascoltarla mi ha fatto tornare indietro ai tempi del “Carosello”, quando ogni reclam era un piccolo film al quale partecipavano anche attori importanti. In questo video si può riconoscere ad esempio Adolfo Celi.



O frigideiro


Ma quande l'è che ti t'accatti o frigideiro, cöse aspëti quest'inverno se o ghe vêu d'estæ?
Ti metti in fresco un pö de bira pe'i amixi, quande vegnan a trovâte stanchi morti e suæ
E no ti pensi a-a roba che t'æ da parte, butiro, oêve, faxêu lumè.
Se te va a mâ e ti dovië cacciala via, quande torna da-a campagna ti m'ou dixi un pö
ma cöse l'è che ti ghe conti a têu moggê!

Ma quande l'è che ti t'accatti o frigideiro, te fa o giasso pe' e granite pe' levate a sæ,
perchè t'inscisti a tegnî in fresco in to-o troggetto e bottigge con a menta e l'ægua de Vichy?
Ghe n'è de tûtti i prexi, nêuvi e vëgi, son grandi grosci e piccinin.
I vendan finn-a dopo a fêa, in sci banchetti a Sant'Agâ
Ma quande l'è che ti t'accatti o frigideiro, mi ciû fito che stâ sensa n'accattieva un pà!

Ma quande l'è che ti t'accatti o frigideiro,
quande l'è che ti t'accatti o frigideiro,
quande l'è che ti t'accatti o frigideiro,
quande l'è ma quande l'è?

E no ti pensi a-a roba che t'æ da parte, butiro, oêve, faxêu lumè.
Se te va a mâ e ti dovië cacciala via, quande torna da-a campagna ti m'ou dixi un pö
ma cöse l'è che ti ghe conti a têu moggê!

Ma quande l'è che ti t'accatti o frigideiro, te fa o giasso pe' e granite pe' levate a sæ,
perchè t'inscisti a tegnî in fresco in to-o troggetto e bottigge con a menta e l'ægua de Vichy?
Ghe n'è de tûtti i prexi, nêuvi e vëgi, son grandi grosci e piccinin.
I vendan finn-a dopo a fêa, in sci banchetti a Sant'Agâ
Ma quande l'è che ti t'accatti o frigideiro, mi ciû fito che stâ sensa n'accattieva un pà!

Ma quande l'è che ti t'accatti o frigideiro,
quande l'è che ti t'accatti o frigideiro,
quande l'è che ti t'accatti o frigideiro,
quande l'è ma quande l'è?

Traduzione in italiano
Ma quand'è che ti compri il frigorifero, cosa aspetti quest'inverno se ci vuole d'estate?
Ci metti in fresco un po' di birra per gli amici quando vengono a trovarti stanchi morti e sudati.
E poi non pensi alla roba che hai da parte, il burro, le uova e i fagioli "lumè".
Se ti va a male e dovrai buttarla via, quando torna dalla campagna me lo dici un po',
ma che cos'è che le racconti a tua moglie.

Ma quand'è che ti compri il frigorifero, ti fa il ghiaccio per le granite, per levarti la sete.
Perché insisti a tenere in fresco nel lavandino le bottiglie con la menta e l'acqua di Vichy?
Ce n'è di tutti i prezzi, nuovi e vecchi, son grandi, grossi e piccolini.
Li vendono anche dopo la fiera sui banchetti a S. Agata.
Ma quand'è che ti compri il frigorifero, io piuttosto che star senza ne comprerei un paio

Ma quand'è che ti compri il frigorifero,
quand'è che ti compri il frigorifero,
quand'è che ti compri il frigorifero,
quand'è ma quand'è?

E poi non pensi alla roba che hai da parte, il burro, le uova e i fagioli "lumè".
Se ti va a male e dovrai buttarla via, quando torna dalla campagna me lo dici un po',
ma che cos'è che le racconti a tua moglie.

Ma quand'è che ti compri il frigorifero, ti fa il ghiaccio per le granite, per levarti la sete.
Perché insisti a tenere in fresco nel lavandino le bottiglie con la menta e l'acqua di Vichy?
Ce n'è di tutti i prezzi, nuovi e vecchi, son grandi, grossi e piccolini.
Li vendono anche dopo la fiera sui banchetti a S. Agata.
Ma quand'è che ti compri il frigorifero, io piuttosto che star senza ne comprerei un paio

Ma quand'è che ti compri il frigorifero,
quand'è che ti compri il frigorifero,
quand'è che ti compri il frigorifero,
quand'è ma quand'è?

un saluto da Marta
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sabato 21 maggio 2011

Claudio Villa alla Perla di Cairo Montenotte (SV) nel 1962


Locandina di uno spettacolo di CLAUDIO VILLA

anno 1962

Cairo Montenotte (Savona) sabato 17 febbraio 1962

alla PERLA

L'impareggiabile interprete della canzone italiana accompagnato al piano

dal m.°
ELVIO MONTI

al superveglionissimo di Carnevale

Con la partecipazione dell' Orchestra EROS di Ovada e il cantante GIANNI BARISONE



Serzizio corriera a fine Ballo





Vedendo la data che corrisponde all'incirca a quella del Festival di Sanremo ho cercato notizie su Wikipedia ed ho avuto la conferma che si trattava proprio del periodo del Festival:

Il dodicesimo festival della canzone italiana si tenne a Sanremo dal 8 febbraio al 10 febbraio e il 18 febbraio 1962.

L'organizzazione del festival fu affidata a Gianni Ravera e la vittoria spettò a Domenico Modugno in coppia con Claudio Villa, ma la rivelazione internazionale fu Tony Renis e la sua Quando Quando Quando

Quindi Claudio Villa aveva approfittato dei pochi giorni liberi durante il festival per qualche serata in Liguria, aspettando la serata finale e........la vittoria!

Ho trovato su Wikipedia anche questa immagine del periodo e, dal momento che il copyright è scaduto essendo passati più di vent'anni, ho pensato di pubblicarla per evidenziare come era attuale la foto del volantino

Sanremo 1962 -


Claudio Villa, assediato dai fans, firma gli autografi
foto da Wikipedia










Nella locandina è scritto " Servizio corriera a fine Ballo" .....erano davvero ben organizzati nel 1962!!!! oggi però un servizio di autobus sarebbe difficile da concepire con gli orari delle discoteche che aprono all'ora in cui negli anni '60 le sale da ballo chiudevano!!!!!




La locandina è su PrezziShock.it, la trovi cliccando QUI




Il ricavato dalla vendita verrà inviato a Medici senza Frontiere oppure all'Unicef, a scelta della persona che si aggiudicherà la locandina.

un saluto da
Marta

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mercoledì 9 febbraio 2011

Little Tony compie 70 anni


Era il 1964, al festival di Sanremo Gene Pitney cantava "Quando vedrai la mia ragazza" in coppia con Little Tony.

Alla mia amica del cuore piaceva tantissimo il cantante americano, io non avevo un cantante preferito ed è stato in quell' occasione che ho deciso che il mio cantante preferito sarebbe stato Little Tony.

Da allora di musica ne ho ascoltata tanta, di cantanti ne ho molti tra i miei preferiti però Tony è stato il primo ed ha un posto speciale nel mio cuore.

A volte ci sono dei cantanti che apprezzo musicalmente ma che mi deludono con il loro stile di vita e con il modo di rapportarsi con gli altri, invece lui non mi ha mai deluso.


Tanti auguri Tony!!!

un saluto da Marta













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giovedì 27 gennaio 2011

Le più belle canzoni di mezzo secolo

A volte mi capita di reperire qualche chicca, qualche oggettino vintage che credevo introvabile ....come questo volumetto con i testi delle canzoni dal 1950 al 1957.
Fa parte della serie LE PIU' BELLE CANZONI DI MEZZO SECOLO ( Messaggerie Musicali) e lo trovi QUI
Sfogliandolo si leggono dei testi davvero improponibili ai giorni nostri ma che fanno parte della storia della musica.

Alcuni titoli:
Dove ti va, Nineta? di Viazzoli
Capricciosella di Da Vinci - Marletta
Papaveri e papere di Mascheroni-Rastelli-Panzeri
Un bacio a mezzanotte di Kramer-Giovannini_Garinei
Viale d'autunno di G. D'Anzi
Vola colomba di Concina Cherubini
Addio, sogni di gloria di Innocenzi-Rivi
Buongiorno tristezza di Ruccione -Fiorelli
Berta filava di Wilhelm-Fiammenghi
Oh, Susanna di Foster - Poletto
Simmo 'e napule...paisà..... di Valente Fiorelli









un saluto da Marta










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martedì 4 gennaio 2011

"ti ringrazio vita" di Herbert Pagani


Una canzone di Herbert Pagani che ancora non conoscevo e che ora non mi stanco di risentire.... sempre con la stessa emozione:)
Riusciva davvero a trovare le parole per aprire il cuore della gente.

E' appena uscito il libro "Herbert Pagani canzoni, scritti, disegni,sculture" a cura di Rosanna Castellani (Barbieri Editore)
Comprende anche un CD con le sue canzoni più belle.

Io me lo sono regalato per Natale:)



Ti ringrazio vita che m'hai dato tanto
che m'hai dato gli occhi per vedere il mondo
nero quand'è nero, bianco quand'è bianco
che m'hai dato il cielo, il mare e l'altopiano
e fra mille donne quella che io amo.
Ti ringrazio vita che m'hai dato tanto
un amore vero per il quale canto
e domani un figlio tenero e sereno
che m'hai dato l'arco dell'arcobaleno
sotto il quale passa quella che io amo.
Ti ringrazio vita che mi hai dato tanto
che mi hai dato un cuore per segnarmi il tempo
che non perde un colpo, che non batte invano
quando gusto il frutto del pensiero umano
quando bacio il corpo di colei che amo.
Ti ringrazio vita che mi hai dato tanto
tutte le parole del vocabolario
con le quali dico ciò che ho nella mente
con le quali apro il cuore della gente
ed il cuore grande di colei che amo.
Ti ringrazio vita che mi hai dato tanto
musica di rime, di risate e pianto
canto dell'amore, canto del dolore
canto della vita che per tutti canto
canto di voi tutti ch'è il mio stesso canto
ti ringrazio vita che m'hai dato tanto

un saluto da Marta













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mercoledì 15 dicembre 2010

il bello di internet: La Bonne Franquette di Herbert Pagani con testo in italiano




Desiderare di comprendere meglio il testo di una canzone francese dell'indimenticabile Herbert Pagani, digitare su google la bonne franquette traduzione italiano e trovare la traduzione: questo per me è il bello di internet

La Bonne Franquette

Allez ! chérie ! sors tous les verres
Le vieux Chianti, les boites de bière
La grande soupière et le salami
On verra pas passer la nuit
Ce soir on fête l'anniversaire
De Marie-France et de Jean-Pierre
Ça fait trois ans qu'ils sont mariés
Chérie, passe-moi ton tablier

Y aura Françoise et puis Monette
Y a même des fleurs et un gâteau
Albert apporte les chandelles
Y aura Philippe à la sortie de l'opéra
Qui viendra nous faire des photos

Les voilà ! les voilà ! c'est vous ! quelle merveille !
Par ici les manteaux, par là les bouteilles
Les amis, des amis, sont tous des amis
Plus on est de fous, ah ! ah ! plus on rit
Un pique nique en hiver sur une moquette
C'est la faim, c'est la joie, la bonne franquette
Et ça fume et ça boit, ça chante et ça rit
Je peux vivre sans pain mais pas sans amis !

Y a du mousseux qui coule à flots
Ça tangue comme sur un bateau
Dans l'atmosphère vaguement cosaque
Philippe recharge son Kodak
Chérie, descends chez les voisins
Va leur offrir un verre de vin
S'ils n'ont pas peur de la java
Dis-leur qu'ils montent en pyjama

Bravo ! quel arbre de Noël
Y a des lumières plein le gâteau
Jean Pierre souffle les chandelles
Maintenant Philippe laisse tomber la caméra
Chante nous les Noces de Figaro
Les voilà ! les voilà ! c'est vous ! quelle merveille !
Par ici les manteaux, par là les bouteilles
Les voisins sont montés en chemise de nuit
On les applaudit, ce sont des amis
Un pique nique en hiver sur une moquette
C'est la faim, c'est la joie, la bonne franquette
Et ça fume et ça boit, ça chante et ça rit
Je peux vivre sans pain mais pas sans amis...

Il est trois heures après minuit
Salut Jacquot, salue Julie
Bises à Toni, bises à Germaine
Allez Gilbert à la prochaine
Au revoir, au revoir, c'était vraiment chouette
De vous avoir tous ici à la bonne franquette
Dites au fait, vendredi prochain ça vous dit ?
Je peux vivre sans pain mais pas sans amis ...


Alla buona (testo italiano)

Dai! Tesoro! Esci tutti i bicchieri
Il vecchio Chianti, les scatole di birrà
La zuppiera grande e il salame
Non vedremo passar la notte
Questa sera festeggiamo il compleanno
Di Marie-France e di Jean-Pierre
È da tre anni che sono sposati
Tesoro, dammi il tuo grembiule

Ci sarà Françoise e poi Monette
Ci sono anche dei fiori e una torta
Albert porta le candele
Ci sarà Philippe à l'uscita dell'opera
Che verrà a prendere delle foto

Eccoli! Eccoli! Siete voi! Che meraviglia!
Da questa parte i cappotti, da quest'altra le bottiglie
Gli amici degli amici sono tutti degli amici
Più si è di matti, ah! ah! più si ride
Un pic-nic d'inverno sù di una moquette
È la fame, è la gioia, alla buona
E si fuma e si beve, si canta e si ride
Posso vivere senza pane ma no senza amici!

C'è dello spumante che scorre a fiumi
Ci si ondeggia come sù di una nave
Nell'atmosfera vagamente cosacca
Philippe ricarica il suo Kodak
Tesoro, scendi dai vicini
Va' ad offrir loro un bicchiere di vino
Se non hanno paura della baldoria
Di' loro che salgono in pigiama

Bravi! Che albero di Natale!
Ci sono delle luci sull'intera torta
Jean-Pierre soffia le candele
Adesso Philippe lascia perdera la telecamera
Cantaci le Nozze di Figaro
Eccoli ! Eccoli! Siete voi! Che meraviglia!
Da questa parte i cappotti, da quest'altra le bottiglie
I vicini sono saliti in camicia da notte
Un applauso, sono degli amici
Un pic-nic d'inverno sù di una moquette
È la fame, è la gioia, alla buona
E si fuma e si beve, si canta e si ride
Posso vivere senza pane ma no senza amici...

Sono le tre dopo mezzanotte
Ciao Jacquot, ciao Julie
Baci a Toni, baci a Germaine
Dai Gilbert alla prossima
Arrivederci, arrivederci, era veramente magnifico
Avervi tutti qui alla buona
A proposito, venerdì prossimo che ne dite?
Posso vivere senza pane ma no senza amici...

http://lyricstranslate.com/

Si può vedere il video
QUI







un saluto da Marta










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martedì 16 novembre 2010

una serata al Carlo Felice di Genova:grazie Massimo!!!




"Che bello andare a teatro quando poi ne esci con gli occhi e il cuore pieni di gioia, di suoni, di luci, di colori e di una carrellata di ricordi. E' quello che succede con Canto perché non so nuotare... da 40 anni al Teatro Sistina di Roma. Sul palco lui, Giovanni Calone in arte Massimo Ranieri che il tre maggio compirà 59 anni e beato lui che in scena per due ore e mezzo continua a muoversi camaleonticamente, cantando in tutte le posizioni anche mentre fa gli addominali o sdraiato per terra mentre tira su le gambe con angoli molto improbabili anche per atletici ventenni."
Mariangiola Castrovilli (da Youtube)




Ho trovato questo commento su Youtube, è quanto dice la voce di fondo di un trailer dello spettacolo di Massimo Ranieri "Canto perchè non so nuotare.....da 40 anni" ho voluto riportarlo interamente perchè descrive esattamente come ci si sente all'uscita dal teatro dopo lo spettacolo.

Non sono una frequentatrice dei teatri, in vita mia sono stata così poche volte che per contarle bastano le dita di una mano ma di andare allo spettacolo di Massimo Ranieri ne avevo parlato in casa, avevo anche provato a vedere se trovavo i biglietti lo scorso anno ma non c'ero riuscita.
Quest'anno invece è andata diversamente, qualche mese fa qualcuno:) che probabilmente si ricordava della mia delusione dell'anno scorso mi ha voluto fare una sorpresa: due biglietti POLTRONISSIMA

Non ero mai entrata al Teatro Carlo Felice di Genova ed è stata una magnifica scoperta. Quando siamo entrati in sala sono rimasta a bocca aperta: è fantastico, sembra di stare all'aperto, ai lati i palchi sono dei veri balconi in marmo, le pareti sembrano facciate di antichi palazzi, il soffitto con tanti faretti fa l'effetto di un cielo stellato.

Lo spettacolo è stato veramente indimenticabile, Massimo canta, si racconta, balla, emoziona.
C'è un'orchestra tutta al femminile, un balletto anch'esso di sole donne, l'unico maschietto è un ragazzo che balla il tip tap.

Massimo Ranieri è da sempre uno dei miei cantanti preferiti, ricordo quando negli anni 60 il Cantagiro era passato da Savona avevo acquistato da un fotografo tre belle fotografie, oltre a quella di Massimo avevo preso quelle di Morandi e di Antoine. Non ero andata allo stadio a vedere lo spettacolo perchè non ne avevo la possibilità però non potevo rinunciare ad un ricordo del passaggio della "carovana canora", che ho conservato sempre gelosamente.


Inserisco il video del trailer, se non fosse visibile potete viderlo cliccando QUI



un saluto da Marta




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lunedì 25 ottobre 2010

ballando..... con la fantasia



Amo moltissimo la musica e non riuscirei ad immaginare una vita senza colonna sonora.

Mi piacerebbe tanto saper ballare ma è uno di quei desideri che sono destinati a rimanere tali.

Le scuole di ballo ci sono, dovrei decidermi ad iscrivermi in una delle tante ma è una decisione che rimando sempre, con tante e logiche giustificazioni.

Chissà se prima o poi riuscirò a ballare .....non solo con la fantasia!

Come immagine ho inserito una delle mie piastrelle in ceramica che ha per titolo "ballerini"

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venerdì 27 agosto 2010

"Andrea" di Fabrizio De André. Un amore senza lieto fine











Ho registrato questo video a Savona durante il concerto "De Andrè canta De Andrè".



Non è mai facile essere "il figlio di...." ma per Cristiano De Andrè cantare le canzoni di suo padre sembra essere talmente naturale da diventare facile e il pubblico se ne rende conto.


Questa è una bellissima canzone e, come quasi tutte le canzoni di Fabrizio, è una storia bella, triste e..senza un lieto fine.

Andrea s'è perso s'è perso e non sa tornare
Andrea s'è perso s'è perso e non sa tornare
Andrea aveva un amore, Riccioli neri
Andrea aveva un dolore, Riccioli neri.

C'era scritto sul foglio ch'era morto sulla bandiera
C'era scritto e la firma era d'oro, era firma di re

Ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia.
Ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia.

Occhi di bosco, contadino del regno, profilo francese
Occhi di bosco, soldato del regno, profilo francese
E Andrea l'ha perso, ha perso l'amore, la perla più rara
E Andrea ha in bocca, ha in bocca un dolore, la perla più scura.

Andrea raccoglieva violette ai bordi del pozzo
Andrea gettava riccioli neri nel cerchio del pozzo
Il secchio gli disse: Signore, il pozzo è profondo
più fondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto.

Lui disse - Mi basta mi basta che sia più profondo di me.
Lui disse - Mi basta mi basta che sia più profondo di me.

[1978]
Testo e musica di Fabrizio De André e Massimo Bubola




Una canzone contro la guerra sullo sfondo di una storia di amore omosessuale.

L'interpretazione più comune della canzone è che il soldato morto non sia Andrea ma il suo amato come spiega Wilco su "it.fan.musica.de-andre":


L'amore di Andrea , "riccioli neri", muore combattendo per la propria patria e Andrea apprende la notizia leggendo il foglio con "la firma di re".
Se analizzi il testo, "Andrea l'ha perso, ha perso l'amore" indica che il ragazzo morto (il soldato) non è Andrea bensì il suo innamorato (allora i soldati-donna non c'erano ancora), tesi confermata dal verbo che Fabrizio usa nel verso successivo ,"Andrea ha ", quindi Andrea non è morto ma vivo e soffre per la tragedia che l'ha sconvolto ( "s'è perso").

Andrea disperato raggiunge un pozzo e dopo aver gettato di esso una ciocca dei riccioli neri che il suo amore gli aveva lasciato prima di partire (quando presumibilmente dovette tagliarsi i capelli) si suicida buttandosi in fondo al pozzo ("signore il pozzo è profondo/ mi basta mi basta che sia più profondo di me").

Questo mi pare che tolga ogni dubbio, infatti seguendo l'altra tesi, e cioè che il soldato ucciso dalla mitraglia sia Andrea, come potrebbe questi se è già morto morire di nuovo gettandosi in fondo al pozzo profondo?


L'interpretazione è confermata dallo stesso De André:

"Questa canzone la dedichiamo a quelli che Platone chiamava, in modo poetico, i figli della luna; alle persone che noi chiamiamo gay oppure, per una strana forma di compiacimento, diversi, se non addirittura culi. Mi fa piacere cantarla così, a luci accese, a dimostrare che oggi si può essere semplicemente se stessi senza bisogno di vergognarsi."
[Presentazione durante il concerto tenuto al Teatro Smeraldo di Milano (19/12/'92)]

«La canzone parla di un figlio della luna, vittima della guerra. L'ambiente richiama il mondo delle fiabe, ma il dolore per la perdita dell'amato è tragicamente reale. Così Andrea si suicida gettandosi nel pozzo più fondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto; quest'atto gli sembra l'unico modo per vincere il dolore.»
[Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, p. 114]


E' una canzone d'amore e nello stesso tempo una canzone contro la guerra, il testo e il commento li ho tratti dal sito antiwar songs.org (con l'autorizzazione dello staff)


Marta


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domenica 22 agosto 2010

al Priamar di Savona Cristiano canta Fabrizio (De Andrè canta De Andrè)



























Quella di venerdì sera per me rimarrà una serata indimenticabile.

I biglietti per il concerto al Priamar di Cristiano De Andrè li avevo prenotati circa un mese fà tramite HAPPYTICKET.IT e avevo potuto scegliere dei posti buoni nella fila H che è ottima perchè le file davanti rimangono più basse e quindi la visuale del palco è totale.

Lo spettacolo iniziava alle 9 e mezza ma noi poco dopo le 8 eravamo lì sapendo di dover ritirare i biglietti d'ingresso alla biglietteria che avrebbe aperto alle 8 e mezza.
C'era già una fila abbastanza lunga di persone in attesa, subito pensavo che anche loro dovessero solo ritirare i biglietti invece erano tutti in attesa di acquistarli, nonostante sapessero che i posti erano esauriti da tempo speravano forse in qualche rinuncia.
Purtroppo la maggior parte di loro è rimasta delusa perchè di biglietti in vendita ne avevano pochissimi.


Le canzoni di Fabrizio De Andrè, soprattutto quelle dei primi dischi, fanno parte della mia memoria da quando ero una ragazzina. I testi di "Carlo Martello" "La ballata del Michè", "Il testamento", "La guerra di Piero", "Via del Campo", "Bocca di Rosa", "Il pescatore" ancora adesso li ricordo tutti.



Cristiano De Andrè invece non l'ho mai seguito, ricordo di averlo visto ad un festival di Sanremo anni fa ma non mi aveva particolarmente colpito.


Forse per questo il concerto di venerdì è stato una meravigliosa sorpresa.
L'emozione più grande l'ho avuta nel momento in cui Cristiano è entrato sul palco: ho avuto la sensazione di rivedere in lui Fabrizio. Cristiano fisicamente è abbastanza somigliante a suo padre ma è soprattutto lo spirito di Fabrizio che si sente dentro di lui.
Quando ha iniziato a cantare mi sono subito resa conto che è un vero artista.

Io non sono una fine intenditrice di musica però quando suonava il violino le note mi arrivavano diritte al cuore: è bravissimo sia come musicista che come cantante.
Il gruppo che lo accompagna è stato veramente perfetto e tutte le canzoni hanno trovato una nuova vita musicale senza perdere nulla della loro poesia.

Ho scattato qualche foto, non sono riuscite un granchè ma le inserisco lo stesso perchè fanno parte del mio ricordo del concerto. Ho anche registrato qualche video e uno di questi l'ho inserito su YOUTUBE










E' stata veramente una splendida serata e mi ha fatto scoprire un artista nuovo: Cristiano De Andrè

Marta













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mercoledì 28 luglio 2010

i MOVITON.....che passione!!!!!!





















I Moviton sono un ricordo indelebile per noi che nei primi anni '60 eravamo bambini.

Sono dischi pubblicati nel 1960 dalla Mamil srl di Milano, di materiale flessibile plastificato a 78 giri con la superficie incisa.
A differenza dei dischi comuni che erano di colore nero sulla superficie dei Moviton c'erano stampate delle immagini in argomento con la canzoncina.

La confezione conteneva 3 dischi e una trottola di plastica specchiante ottagonale, nella quale si riflettevano i personaggi stampati sul disco.

In questo modo i bambini ascoltavano la musica e vedevano le immagini in movimento riflesse nella trottola.

Le canzoni erano interpretate sia da personaggi noti come l'attore Franco Franchi e il cantante Guidone che meno noti come Angela e i Clowns, l'orchestra era sempre diretta dal maestro Aldo Pagani.

Una scatola completa costava dalle 1.100 lire alle 1600 lire . In euro sarebbero al massimo 83 centesini



Non so se il prezzo per l'epoca fosse alto, ma io non l'avrei mai posseduto se non fossi stata fortunata e non l'avessi vinto in un gioco a premi in occasione di una manifestazione di paese.


Chissà se i bambini di oggi che ascoltano la musica con l'iPod ed imparano ad usare il computer prima di imparare a scrivere potrebbero ancora interessarsi a questi dischi!!!!











Potete trovarli QUI







Marta





domenica 13 giugno 2010

Storia di due amici




Mi piace molto tutto ciò che fa parte del cosiddetto "collezionismo cartaceo", libri, riviste, spartiti musicali e tutto ciò che fa rivivere il passato.
Oggi stavo sfogliando un libricino delle Messaggerie Musicali che contiene i testi delle 64 canzoni del DISCO PER L'ESTATE del 1972 e pensavo che di canzoni veramente belle quell'estate ce n'erano pochissime.




Ho dato una scorsa veloce e leggendo i testi di qualche canzone mi è tornata in mente anche la musica e l'interprete, altre invece mi erano completamente sconosciute. E' stato proprio il testo di una canzone che per me era "sconosciuta" ad attirare la mia attenzione.




Il titolo è "Storia di due amici" gli autori sono Cellamare, Dalla, Baldazzi, Donato.
Cellamare è Rosolino Cellamare (Ron) e cercando in internet ho scoperto che era proprio lui a cantarla nel 1972




E' la storia di una vera amicizia.
Questo è il testo:

Storia di due amici

Un uomo e un cane in riva al mare
L’uomo non sa, ma vuole nuotare
E scende in acqua a poco a poco
Il cane pensa sarà un gioco,
qui l’acqua è fresca, qui l’acqua è gaia
l’uomo ha gridato, il cane abbaia.
Laggiù in paese c’è gente che prega
Però quell’uomo intanto annega.
Il mare è calmo, le luci spente
Non c’è nessuno, nessuno che sente.
Il cane ha paura ma scende in mare,
trascina l’uomo, lo può salvare.
L’uomo è arrivato mezzo distrutto
Il cane invece ha dato tutto.
L’uomo ora è vivo, il cane è morto.
Fischia una nave laggiù nel porto
Ora ogni sera, ci puoi giurare
C’è un uomo solo a ricordare.
La gente dice che il cane è mio
E che quell’uomo son proprio io,
ma queste storie non sono belle
muore l’amico per la tua pelle.
Così ogni sera se l’acqua è gaia
Un uomo piange, un cane abbaia

Inserisco anche il video che ho trovato su YouTube















Marta



giovedì 29 aprile 2010

Inserire l'audio in un video di You Tube

Il problema del copyright su YouTube ha fatto sì che tutti i video pubblicati con una colonna sonora non autorizzata si siano ritrovati improvvisamente muti.
Forse è stato un bene perchè in questo modo si evitano sanzioni agli utenti, però allo stesso tempo alcuni video perdendo l'audio perdono anche quasi interamente la loro attrattiva.

Non sono tanto esperta in materia e probabilmente questa funzione esisteva da tempo ma io l'ho scoperta soltanto ieri: sul sito di YouTube c'è la possibilità di cancellare l'audio originale sostituendolo con una base musicale che si può scegliere tra vari generi, artisti e brani proposti.

E' sufficiente registrarsi su YouTube ed inserire un video.
Dopo l'inserimento si clikka su "I miei video" , se ne seleziona uno e si clikka su "Modifica AudioSwap".
A questo punto non resta che scegliere la colonna sonora che riteniamo più appropriata, oppure lasciare scegliere al caso cliccando su "mi sento fortunato", come ho fatto io e il risultato mi piace moltissimo.
Il video l'ho registrato l'anno scorso a Sharm El Sheik, si tratta di una bellissima murena che ho seguito per un breve tratto facendo snorkeling sulla barriera corallina vicino al Reef Oasis


Le ceramiche di Marta, su MissHobby.com





Le ceramiche di Marta su PrezziShock.it