Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro
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venerdì 15 aprile 2011

il mio video di Sharm el Sheik è su youtube


Dopo tutte le vicissitudini che ha dovuto affrontare l'Egitto, gli attacchi degli squali a Sharm el Sheik che hanno fatto disertare la massa di turisti appassionati delle meraviglie del Mar Rosso e poi la Rivoluzione del popolo contro la dittatura di Mubarak, ero quasi convinta di dover rinunciare al mio viaggio prenotato per il 26 marzo ma fortunatamente non è stato così e sono partita regolarmente.

Dal lato politico a Sharm non ho notato cambiamenti degni di nota, invece dal lato ambientale ho notato una quasi totale diserzione per quel che riguarda lo snorkeling in quello che è giustamente chiamato l' acquario di Allah.

A onor del vero devo dire che i turisti in spiaggia erano pochi e l'acqua non era molto calda, comunque il bagno non lo faceva praticamente nessuno.

Paura degli squali?..... probabilmente sì ed anch'io non ne ero immune infatti prima di partire mi sono procurata un'apparecchiatura studiata appositamente come protezione anti-squalo.

Si chiama shark shield freedom7 e, emettendo delle onde elettriche che creano loro un disturbo alle ampolle di Lorenzini, evita che gli squali si avvicinino a meno di 7 metri.

I pesci, non essendo circondati dai turisti come avveniva in qualsiasi stagione dell'anno, ora erano molto più facili da fotografare e quindi ne ho potuto approfittare.

Le foto che fanno parte di questo video che ho inserito su Youtube sono state scattate davanti al Reef Oasis, che si trova nella baia di Ras Umm Sid, ad eccezzione di alcune scattate al Blue hole vicino a Dahab.

Buona visione!!!!!


un saluto da Marta

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giovedì 7 aprile 2011

il mio Mar Rosso......qualche foto da condividere

Sono appena tornata da una vacanza a Sharm el Sheik, con tante foto che ho scattato facendo snorkeling. Non sono una brava fotografa ma ormai con le fotocamere digitali chiunque è in grado di ottenere dei discreti risultati. C'è anche da dire che i pesci del Mar Rosso sono dei bellissimi soggetti


un saluto da Marta

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giovedì 30 dicembre 2010

COMUNICATO STAMPA SUGLI SQUALI A SHARM!! DIFFONDERE!!


L'autore del comunicato ne ha autorizzato la diffusione ed io lo inserisco molto volentieri nel mio blog, sperando che queste nuove tecniche dissuasive riescano a salvare il turismo di Sharm ed anche gli squali, attualmente vittime di una irragionevole carneficina.


COMUNICATO STAMPA SUGLI AVVENIMENTI IN MAR ROSSO A SHARM EL SHEIKH
di riccardo sturla avogadri
rientrato da Sharm El Sheikh



Inizio questo comunicato stampa indirizzato a tutti i media e operatori del settore subaqueo e turistico, autorizzandovi sin da ora a rilanciarlo su tutti i motori di ricerca, siti, radio, etc.
Dopo 27 anni di duro lavoro nel campo squali iniziando principalmente con lo studio dei dispositivi antisqualo a onde elettriche e della messa a punto di una tecnica che mi permetteva di addormentarli con la quale poi ho iniziato a marcarli per sapere i loro spostamenti è finalmente arrivato il giusto riconoscimento. Ringrazio principalmente tutte le persone che in questi anni hanno aiutato la Shark Academy Onlus che dal 1 di gennaio apre le iscrizioni a tutti potendo così avere diritto di voto. Come tutti sanno in mar rosso per la festa del sacrificio erano previste migliaia di pecore da sacrificare… Un mese prima dell’evento è esploso un condotto di gas sotto una collina uccidendone molte migliaia, questo ha reso necessario integrare quelle mancanti facendo arrivare via mare due navi dalla Somalia ed Ethiopia circa 70 mila pecore. Durante il tragitto ne sono morte 4200 che sono state buttate in mare pensando andassero sul fondo, invece si sono gonfiate, tornate in superficie e trasportate dalle correnti sulle coste di Sharm El Sheikh portandosi dietro centinaia di squali di ogni specie, specialmente quelli oceanici (Longimanus e Mako). Questi squali si sono nutriti delle carcasse in decomposizione che hanno creato ammoniaca, l’ammoniaca infatti è usata per attirare gli squali in quando fa credere al pesce che ci sia un corpo morto in acqua di cui nutrirsi. I bagnanti in acqua spesso fanno urea che diventa ammoniaca, questo fa si che gli squali vanno a mordere le persone. Dopo vari tentativi di capire cosa sia successo in Egitto e dopo la chiusura, apertura e richiusura delle spiagge sono stati interpellati da tutto il mondo diversi esperti, nessuno è stato in grado di trovare una spiegazione certa dell’accaduto e nessuno ha trovato una soluzione al problema. Un gruppo di diving, operatori del settore nautico e direttori di alberghi hanno a questo punto iniziato a cercare qualcuno che potesse risolvere questo problema. E’ saltato fuori il nome della Shark Academy Onlus che al momento e’ presente nei primi 10 siti di tutti i motori di ricerca digitando la parola shark facendo registrare dai 2000 ai 3000 contatti giornalieri. Sono stato quindi convocato in qualità di presidente e fondatore della S.A. da questo gruppo di operatori del settore capeggiati da Gualtiero Camerini (wally) manager del sharm coast & sheikh coast diving il quale mi ha organizzato una conferenza presso l’hotel Savoy a Sharm El Sheikh con il Governatore del Sinai il 20 dicembre 2010. Alla conferenza erano presenti circa 30 dirigenti del settore turistico del mar rosso. La mattina avevamo fatto un sopraluogo nei posti degli attacchi equipaggiato di apparecchiatura PCE molto sofisticata per misurare i valori dell’acqua (ph, ossigeno, salinità, conduttività, microvolts, ammoniaca, nitrati, nitriti etc.). Abbiamo testato un dispositivo di nuova concezione che tiene lontani squali e razze ma che fa passare tutti gli altri animali marini. Durante la conferenza ho fatto una presentazione della Shark Academy Onlus e dei risultati ottenuti in questi anni. E poi illustrato il progetto di protezione delle coste. Il progetto consiste in una barriera ad onde elettromagnetiche creata attraverso degli elettrodi disposti di fronte le spiagge che faranno da filtro solo per gli squali e le razze non per gli altri pesci. In questo modo potrò evitare di far mettere le reti che ucciderebbero milioni di pesci, oltretutto molti di questi pesci rimasti incastrati nelle maglie delle reti attirerebbero altri squali che mordendo il pesce potrebbe rompere la rete e fare dei buchi per poi entrare comunque al suo interno! Questo tipo di tecnologia esiste già per difese personali ma nel mondo non è mai stata usata per proteggere una intera area. Il progetto è piaciuto molto e il giorno dopo siamo stati autorizzati a recarci in mare aperto al limite del parco marino per attirare dei Longimanus. Il Governatore ha anche richiesto al parco marino di collaborare con noi. Equipaggiato di ogni tipo di dispositivo preso dal museo/centro ricerca Shark Academy presente nella mostra squali di Jesolo lido Shark Expo e grazie ad apparecchiature scientifiche messe a disposizione direttamente dalla Shark Expo di Jesolo, siamo andati in acqua simulando le stesse condizioni degli attacchi, provvisti solo del dispositivo antisqualo ad onde elettriche. I risultati delle ricerche verranno esposti durante una conferenza stampa che stiamo preparando nel centro ricerca squali a Jesolo Lido. Al momento abbiamo ricevuto l’incarico di costruire 13 barriere di 100 mt per i principali hotel di Sharm El Sheikh. Il giorno 28 dicembre sono state riaperte le spiagge ma non sta comunque entrando quasi nessuno in acqua in quanto non è ancora stata fatta nessuna barriera di protezione e la paura di essere attaccati accidentalmente da uno squalo è ancora grandissima e non andrà mai via finchè non si vedrà qualcosa di materiale. Circa il 60% di cancellazioni di prenotazioni stanno mettendo in crisi molti operatori del settore turistico. Da un momento all’altro mi sono trovato ad essere un esperto in un campo che non pensavo sarebbe mai servito per la protezione delle spiagge, nel 1996 (ben 14 anni fa ero diventato l’importatore ufficiale per tutto il Sud Europa della prima versione di questo dispositivo chiamato P.O.D. protective oceanic device che ho poi modificato e che usavo come sicurezza per immergermi con squali bianchi, tigre zamebsi etc.), tutti sanno che gli squali non sono pericolosi per l’uomo, purtroppo aver alterato le condizioni naturali delle acque ora ha realmente creato un alto rischio per l’uomo di essere confuso per una potenziale preda. La prima barriera elettromagnetica sarà pronta entro un mese da ora, avrà una estensione dalla spiaggia di 50 mt x 100 mt fino a una profondità di circa 16 metri. I bagnanti potranno quindi riprendere le loro normali operazioni di snorkeling, nuoto, etc. CON UNA SICUREZZA DEL 99% solo all’interno di queste barriere. Sul sito http://www.facebook.com/l/97adeW3G1MwlzGjUfx1SIBWM9Og;www.sharkacademy.it saranno visibili le foto delle barriere anche in tempo reale grazie a telecamere subacquee che ne mostreranno il funzionamento. Mi dispiace solo che il governo Italiano, regioni comuni e politicanti sappiano solo fare un sacco di chiacchere e come al solito pensano solo ad arricchirsi alla faccia di molti come il sottoscritto che a proprie spese è andato in ferie a cercare di risolvere un problema di carattere mondiale, sono arrivati più riconoscimenti da altri paesi piuttosto che dal paese per cui lavoro e al quale pago le tasse… scrivetemi a info@sharkacademy.com

un saluto da Marta







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venerdì 10 dicembre 2010

Squali a Sharm: le verità nascoste



Riporto l'articolo tratto dalla rivista on line InfoSharm.com magazine of information and culture

Dopo gli attacchi degli ultimi giorni tanto se ne parla ma gli interessi sono tanti, business, amore degli animali ecc e spesso le verità vengono deviate ma per affrontare il problema bisogna conoscere e far conoscere le verità.


Gli attacchi negli ultimi giorni sono stati molti di più di quelli più gravi e noti a tutti. Ultimo ad un sub nel periodo di chiusura delle spiagge.

Le specie coinvolte sono più di una, oltre al ben noto longimano è sicuro un attacco da parte di un mako.

Tutto ciò è spiegabile che qualcosa che ha cambiato il normale comportamento degli squali.

E' una coincidenza che da quest'anno dopo l'Aid, durante la quale vengono macellati tanti capretti e vitelli, per una nuova tassa sullo smaltimento o dopo il passaggio in mare di navi con bestiame moribondo siano state viste molte carcasse in mare?

Come può essere normale il comportamento di uno squalo quando il suo ambiente viene così aggredito?

Nascondere le verità porta sempre a conseguenze pericolose per l'incolumità umana e degli squali.
Speriamo che se ne tenga conto in futuro.

Sospettavo anch'io che non si trattasse di un unico squalo, mi auguro che le autorità riescano a trovare una soluzione che protegga non solo gli interessi economici ma anche le persone e gli squali (legittimi abitanti del mare).


un saluto da Marta


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martedì 7 dicembre 2010

nuovo attacco dello squalo: che fine farà il turismo di Sharm el Sheik?




Domenica scorsa c'è stata un'altro attacco dello squalo e stavolta la vittima è morta dissanguata.
Il fatto è avvenuto appena due giorni dopo che era stata diramata la notizia della cattura dello "squalo assassino".

Io seguo le notizie attraverso internet ed ho l'impressione che diventino ogni giorno più contraddittorie.

Si è parlato di squalo bianco.

Si è detto che lo squalo degli attacchi ha avuto un comportamento anomalo.

Si è data la colpa dell'accaduto alla festa islamica del sacrificio per la quale arrivano dall'Australia intere navi cariche di ovini destinati ai mercati della comunità Islamica, gli animali morti durante il viaggio sarebbero stati gettati in mare attirando gli squali.

Si è detto che la colpa è da attribuire ai turisti che pasturano i pesci e che quindi in questo modo richiamano gli squali.

L'ultima ipotesi infine parla di squali del Mossad, addestrati dagli Israeliani per far crollare il turismo di Sharm el Sheik.

Le ipotesi sconfinano davvero nella follia pura ma l'impressione generale che continuo ad avere è che gli operatori del settore cerchino di classificare gli episodi come "straordinari" e soprattutto come "passeggeri" e per raggiungere lo scopo non esitino a rilasciare dichiarazioni rassicuranti anche se non ne hanno verificato l'attendibilità.
Dichiarare che lo squalo catturato era quello degli attacchi senza averlo prima esaminato è stato veramente un comportamento da irresponsabili ed ha causato la morte della turista tedesca.

Su facebook ho trovato un post scritto da un italiano che risiede a Sharm ed ho la sensazione che sia molto più attendibile di quanto hanno scritto le grosse testate giornalistiche, almeno si tratta della voce di chi vive sul posto e non di voci riportate e travisate da giornalisti che confondono uno squalo pinna bianca del reef con un Longimanus.

Ricapitoliamo.......
pubblicato su Facebook da
Pierpaolo Peluso

Due giorni fa, cosa che qui a Sharm non avveniva da anni e con modalità che non si erano mai viste, uno squalo pinna bianca oceanico ha attaccato una ragazza che nuotava, le ha staccato un braccio e i muscoli della schiena. Dopo meno di un'ora una guida subacquea sotto la floating del Coral Bay vede arrivare lo squalo e tutto contento lo mostra al cliente: normalmente gli squali qui si tengono a distanza, questa volta invece si è avvicinato al suo cliente strisciando letteralmente il muso sulla gamba nuda del subacqueo che indossava una muta corta, Hassan, questo il nome della guida, nonché mio buon amico, ha notato lo strano comportamento e, messo il cliente dietro di sé, ha iniziato a dar colpi di pinna sul muso dell'animale e ad erogare bolle d'aria dall'erogatore d'emergenza.

Lo squalo a quel punto ha deciso di cambiare preda e ha puntato due ragazzi che facevano snorkeling, che si sono rifugiati immediatamente sul reef mettendosi in salvo.

E' stato a questo punto che ha puntato un'anziana signora, l'ha morsa subito sotto il ginocchio portandola giù fino a che il distacco della parte dell'arto le ha permesso di tornare verso la superficie. La cosa che Hassan ha subito notato e poi riportato è che non ha solo morso, non ha staccato una parte e poi l'ha risputata, lui ha ingoiato soddisfatto, tanto da volersi servire con un altro arto e 3 dita della mano rimanente, a quel punto tra casino e bolle di Hassan si è allontanato.

Abbiamo fatto un tamtam e tirato fuori tutti dall'acqua da tutti gli hotel vicini.

L'indomani alcuni hotel con la spiaggia chiusa alcuni no... no comment!!!

Verso le dieci del mattino, dalle parti di Sharks Bay, un padre mostrava le meraviglie della barriera corallina al suo bimbo e vede arrivare lo squalo che , senza giri, senza quella valutazione preventiva della scena che pare loro facciano prima di sferrare l'attacco, ha puntato il piccolo. Il padre glielo ha letteralmente tolto da davanti e trovandosi in posizione laterale ha iniziato a dare pugni e calci all'animale con quella forza della disperazione che solo un animale che difende il suo cucciolo può trovare, lo squalo ha pensato bene di mangiarsi un "pasto" più tranquillo ed ha propeso per le due braccia di un altro uomo che cercava di guadagnare la riva, prima uno e poi l'altro. Un gommone dell'acquasport, visto quello che stava succedendo, è accorso ed ha tirato fuori il malcapitato
salvandogli la vita.

A questo punto stamattina, dopo il divieto di balneazione e di qualunque altra attività acquatica sulle rive di Sharm diramato dal Ministero del Turismo, sono state piazzate delle trappole con la speranza di catturarlo.

Oggi è stato catturato uno squalo oceanico che sembrerebbe lui, si confronteranno le foto e si andrà ad indagare sul contenuto dello stomaco.

Ho riportato solo la parte centrale del post, aggiungo comunque che Pierpaolo Peluso non era per nulla convinto che lo squalo catturato fosse quello degli attacchi ai turisti e.....la tragedia successiva gli ha dato purtroppo ragione.




un saluto da Marta


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giovedì 2 dicembre 2010

squalo attacca i turisti: divieto di balneazione a Sharm el-Sheikh



Sono una frequentatrice abituale di Sharm el-Sheikh e una volta mi era capitato di trovarmi a poca distanza da uno squalo ma, per mia fortuna, si trattava di uno squalo pinna bianca, il cosiddetto "squalo di barriera" che non è un pericolo per l'uomo. In qualla occasione avevo pubblicato un post con la sua foto nel mio blog su PrezziShock.it.

Ieri tramite Faceboock mi è giunta la notizia che a Sharm el-Sheikh ci sono stati in questi giorni diversi attacchi da parte di uno stesso squalo e che, per questo motivo, è stata vietata la balneazione.
So che ogni tanto si sente notizia di attacchi di squali nel Mar Rosso ma credo che le vittime siano sempre stati subacquei e che non sia mai successo vicino alla riva.
Stavolta le cose sono andate diversamente, trascrivo ciò che riporta l'articolo del TG1 on line:

SQUALO BIANCO SEMINA IL TERRORE NELLE ACQUE DI SHARM

Un grosso esemplare ha attaccato e mutilato quattro turisti russi nella località turistica egiziana. Scattato l'allarme. La testimonianza di un sub.

SHARM EL-SHEIKH (EGITTO) - Un grosso squalo bianco ha seminato il terrore nelle acque di Sharm el-Sheikh. In due diversi attacchi da parte dello stesso esemplare, 4 turisti russi sono rimasti gravemente feriti e mutilati mentre nuotavano nelle calde acque della notissima località turistica egiziana. Lo squalo ha lacerato le braccia di due bagnanti, ferendo gravemente un'altra coppia. Immediatamente - riferisce il quotidiano britannico Independent - è scattato l'allarme e le autorità locali hanno invitato i turisti dei tanti resort a stare lontani dall'acqua.
TESTIMONE. Un istruttore sub, Hassan Salem, ha raccontato: "Ero in acqua mentre lo squalo ha sferrato uno dei suoi attacchi, son riuscito a tenerlo lontano soffiandogli bolle d'aria sul muso. Ma poi - prosegue il sub - l'ho visto dirigersi verso una donna e attaccarla alle gambe". Uno dei due attacchi è avvenuto nell'area di Ras Nasrani. Le quattro vittime sono state portate all'ospedale del Cairo in condizioni critiche. La guardia costiera sta battendo le acque della zona a caccia dello squalo.

I giornalisti a volte travisano un pò le notizie, forse senza volere o forse per renderle più straordinarie. In realtà non dovrebbe trattarsi di uno squalo bianco ma di uno squalo pinna bianca oceanico: il Longimanus
Questa specie ha attaccato più volte l'uomo di quanto non abbiano fatto tutte le altre messe assieme (da Wikipedia l'enciclopedia libera)
Leggendo la notizia mi aveva lasciato un pò perplessa il fatto che le vittime fossero state portate all'ospedale del Cairo anzichè in quello di Sharm el-Sheikh, che dovrebbe essere ben attrezzato ed avere personale in grado di affrontare situazioni del genere.
Avevo pensato che non si voleva che la notizia si diffondesse per salvaguardare le enormi entrate economiche del flusso turistico dal pericolo dell'effetto devastante che può provocare il panico da squalo .

Rimane comunque una realtà il fatto che gli squali a Sharm ci sono anche se la loro pericolosità viene sempre sottovalutata e si evita addirittura di ammettere la loro esistenza per non spaventare il turista "medio", quello che ha trasformato Sharm facendola diventare una "Rimini" egiziana.
Sarebbe necessaria una maggiore informazione e sanzioni severissime per punire i turisti che con i loro comportamenti irresponsabili mettono in pericolo se stessi e gli altri.
Mi è capitato tantissime volte di vedere branchi di pesci che sembravano impazziti e il motivo del loro comportamento era sempre qualche turista che stava dando loro del cibo. Quando i pesci entrano in "mangianza" si creano situazioni davvero molto pericolose perchè si può causare una reazione a catena che può portare anche pesci di grosse dimensioni a scambiare i turisti per prede appetibili.
Cerco sempre di spiegarglielo che non devono dare cibo ai pesci ma farglielo capire è difficile dal momento che si tratta sempre di turisti russi ed io, non parlando neppure l'inglese, mi devo esprimere a gesti.
Ho già pensato di farmi insegnare una frase in inglese che vada bene per spigare a chi dà cibo ai pesci ciò che può causare. Chi ne ha qualcuna da suggerirmi?
un saluto da Marta


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venerdì 12 novembre 2010

Nella magia del Mar Rosso una storia vera che sembra una favola





"Il ragazzo e il delfino" è un libro edito da Sanzogno, 222 pagine che si possono leggere con la leggerezza d'animo che hanno i bambini quando ascoltano una fiaba.

Questo libro l'ho acquistato parecchi anni fa ma allora avevo solo sfogliato la parte centrale nella quale ci sono le foto di Oline, di Abid'allah e della spiaggia di Nuweiba-Mezaina,
Mi succede spesso di acquistare un libro e poi metterlo da parte fino a quando, come per un richiamo, mi ricapita tra le mani e capisco che devo leggerlo.

"Il ragazzo e il delfino" è una storia vera, la storia di un'amicizia di quelle che cambiano il corso della vita.
I protagonisti della storia sono Abid'allah, un ragazzo beduino e Oline, un delfino femmina, ma un'altra protagonista è Pascale Noa Bercovitch che con una sensibilità ed una tenerezza infinite ha deciso di narrarla.


Anch'io mi sento di farne parte, per il solo fatto di avere conosciuto Abid'allah, di avere conservata nel cuore la sensazione meravigliosa che ho provato quando le mie dita hanno sfiorato Oline e quando ho nuotato fianco a fianco con lei e con il suo piccolo, momenti magici che non scorderò mai.
Pascale è una giornalista israeliana che vive tra la Francia e Israele. Venuta a conoscenza della storia del ragazzo beduino che vive insieme ad un delfino nella penisola del Sinai, in Egitto, decide di andarlo a conoscere.

Abid'allah appartiene ad una tribù beduina che ha fondato il villaggio di Mezaina sulle rive del Mar Rosso nel quale vivono per un periodo dell'anno dedicandosi alla pesca ed alla coltivazione delle palme da dattero.
E' un bambino appassionato di storie di sirene, un bambino come gli altri fino a quando la caduta da una palma gli causa una lesione in seguito alla quale diventa sordo e smette di comunicare.
Diventa un bambino isolato nel suo mondo e solo il mare riesce a rassicurarlo, diventa così un bravissimo nuotatore ed un abilissimo pescatore.
Un giorno mentre è in barca gli si avvicina un delfino solitario. Si tratta di una femmina e Abid'allah la chiama Oline. Tra i due nasce un rapporto speciale, fatto di giochi e di tenerezze. Per comunicare con lei il ragazzo inizia ad emetter dei suoni gutturali e, reso più forte dalla nuova amicizia, lentamente diventa più socievole anche verso i suoi simili, non vive più isolato e miracolosamente ritrova l'uso della parola.

La storia esce dai limiti del villaggio, giunge oltre confine e cominciano ad arrivare a Mezaina giornalisti, studiosi e con loro i primi turisti.
La vita nel villaggio cambia radicalmente.
Il libro inizia con l'arrivo della giornalista franco israeliana nel Sinai, in questa terra diversa dal resto del mondo, la terra delle meraviglie ed è così che la descrive:
"E' la prima volta che mi fermo a Nueba Mezaina. Qui il deserto scende dolcemente verso il mare, vi si tuffa con soavità. I suoi monti cadono cpme un cammello che si inginocchia e si distendono mollemente sulla spiaggia per poi gettersi tra le onde"

Dalle parole dell'autrice si ha la visione di un quadro dipinto con l'amore e la sensibilità che sono il filo conduttore della storia.
Un altro filo conduttore è la semplicità. Nel villaggio di Nueba-Mezaina tutto sembra semplice e naturale, anche il fatto che un bambino su sette nasca sordomuto non sembra creare dei problemi, tutti imparano fin da piccoli il linguaggio dei gesti.
L'autrice è su una sedia a rotelle essendo completamente senza gambe a causa di un incidente, ma neppure ciò crea problemi. La carrozzella non può andare in spiaggia e per permetterle di nuotare con Oline i beduini dispongono dei cuscini a scacchiera fino alla riva.

Nel libro si parla dell'incidente accaduto al ragazzo, dell'israeliano che ha fatto in modo che potesse essere curato in Israele e che ha voluto che la sua famiglia potesse sdebitarsi. Come ricompensa ha chiesto che venisse esaudito il desiderio dei suoi bambini: partecipare alla transumanza nel deserto con i cammelli insieme ai beduini.
A volte basta così poco per unire l'Occidente con l'Oriente, può essere sufficiente attraversare insieme il deserto a dorso di cammello.

Si parla dei delfini e del loro mondo, del loro modo di amarsi non soltanto per riprodursi ma per il piacere di stare insieme.
Leggendolo ho imparato ad esempio che i delfini hanno il cervello diviso in due parti come noi. Se si addormentano completamente smettono di respirare, affondano e muoiono. Così addormentano prima una parte del cervello e poi l'altra continuando così a nuotare tutta la notte.
La parte più sviluppata del loro cervello è quella dove si trovano i sentimenti, la creatività, l'amore.
E' così anche nell'uomo? su questo ho dei seri dubbi.

La storia è intrecciata tra la vita in acqua con Oline e sulla riva con i beduini.
A un certo punto del racconto Oline scompare per ritornare con una sorpresa: un piccolo che Abid'allah chiama Jimmy.
E' tenerissimo il racconto del suo approccio con il piccolo e della gelosia di Jimmy nei suoi confronti. Questa gelosia però scompare quando il piccolo rimane impigliato in una rete sul fondo del mare e il ragazzo riesce con la forza della disperazione a liberarlo. da quel momento il rapporto cambia e Abid'allah diventa per lui come un papà..

Jimmy era nato alla fine del 1996 e muore nell'estate dell'anno successivo, non se ne conosce il motivo, probabilmente a causa del latte materno avvelenato dalla puntura di una enorme razza che aveva ferito Oline mentre cercava di difendere il suo piccolo.

E' una tragedia per Oline e per tutto il villaggio ma col tempo lentamente il corso della vita riprende e il rapporto tra Abid'allah e Oline si intreccia con nuove storie.
Una di queste storie riguarda Heidi, una bambina svizzera con dei gravi problemi. Sembra che di ciò che la circonda riesca a captare solo i dispiaceri, non guarda mai negli occhi, nemmeno la mamma ed esprime i suoi sentimenti piangendo.
E' Oline che compie il miracolo e la risveglia dal suo torpore.
La bambina che non ha mai mostrato il minimo affetto per nessuno, che smbrava non interessarsi a niente, accarezza Oline. Inizia anche a camminare spinta dal desiderio di raggiungere la delfina.
Questo è uno dei tanti "miracoli" di Oline.

Io non ho conosciuto Jimmy ma ho conosciuto il secondo cucciolo di Oline, nato il 18 gennaio del 1999, nel giorno in cui iniziava la festa del Ramadan ed è proprio Ramadan il nome che gli viene dato da Abid'allah.

Purtroppo devo dire che non è più possibile incontrare Oline e Ramadan sulla spiaggia di Nueba-Mezaina. Io ci sono stata l'ultima volta nel maggio del 2001, dopo l'11 settembre ho continuato ad andare a Sharm ma per motivi di sicurezza era sconsigliabile affrontare un viaggio in taxi di circa 400 chilometri tra andata e ritorno.
Ogni volta chiedevo notizie ma sembrava che nessuno ne avesse fino a quando ho saputo che Oline e Ramadan si sono allontanati definitivamente dalla baia e lo stesso ha fatto Abid'allah, voci dicono che si è trasferito in Germania ma non so se la notizia sia attendibile.

Sono sicura che, anche se lontani, continuano a sentirsi vicini perchè un'amicizia così straordinaria non può finire.

Questo libro è una lettura che consiglio a tutti quelli che sanno quanto possiamo imparare dagli animali ed a quelli che sono scettici sulla possibilità di instaurare con loro un vero rapporto di amicizia.



Nella foto in alto, che ho scattato a maggio del 2001: Oline e il piccolo Ramadan

un saluto da Marta


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domenica 18 ottobre 2009

Inserire l'audio su un video pubblicato su YouTube

Il problema del copyright su YouTube ha fatto sì che tutti i video pubblicati con una colonna sonora non autorizzata si siano ritrovati improvvisamente muti.
Forse è stato un bene perchè in questo modo si evitano sanzioni agli utenti, però allo stesso tempo alcuni video perdendo l'audio perdono anche quasi interamente la loro attrattiva.

Non sono tanto esperta in materia e probabilmente questa funzione esisteva da tempo ma io l'ho scoperta soltanto ieri: sul sito di YouTube c'è la possibilità di cancellare l'audio originale sostituendolo con una base musicale che si può scegliere tra vari generi, artisti e brani proposti.

E' sufficiente registrarsi su YouTube ed inserire un video.
Dopo l'inserimento si clikka su "I miei video" , se ne seleziona uno e si clikka su "Modifica AudioSwap".
A questo punto non resta che scegliere la colonna sonora che riteniamo più appropriata, oppure lasciare scegliere al caso cliccando su "mi sento fortunato", come ho fatto io e il risultato mi piace moltissimo.

Il video l'ho registrato questo mese a Sharm El Sheik, si tratta di una bellissima murena che ho seguito per un breve tratto facendo snorkeling sulla barriera corallina davanti al Fanara (El Fanar).

Prossimamente inserirò anche una presentazione con le mie ceramiche e i miei lavori a decopupage, nel frattempo chi fosse curioso di vederli può farlo clikkando sulla scritta rossa sotto al video.
Marta


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