Guardando questi sci si ha la sensazione di tornare indietro ad un periodo che sembra lontanissimo, quando i materiali sembravano avere un'anima e le attrezzature sportive erano fatte per durare nel tempo e non soltanto per sfruttare al massimo la tecnologia.
Sono sci da fondo norvegesi, non so di che periodo siano, probabilmente qualcuno di voi saprà darmi qualche indicazione che mi aiuti a collocarli in un periodo che presumo essere tra gli anni '50 e gli anni '60.
Sugli sci ci sono diverse scritte che riporto qui di seguito:
asnes tur-modell è scritto nella parte alta
hickory sole-ligno kant è scritto in basso
Sugli attacchi c'è la scritta Kandahar e sui puntali Gresvig
Cercando su Google ho letto che Aksel Gresvig era un ciclista, e fondò la ditta Gresvig in Norvegia nel 1901.
La fabbrica si occupava di ciclismo e di sci, creavano attrezzatura sportiva studiata in funzione dell'uomo
In questa fabbrica venivano costruiti gli attacchi Kandahar che sono stati gli attacchi più popolari per gli sci negli anni 50 e negli anni 60
Se qualcuno fosse interessato ad un paio di sci simili a questi può trovarli QUI
Riporto di seguito alcune notizie che ho trovato sul sito http://www.ski-nordik.it/ , può essere interessante conoscere un pò le origini dello sci nordico.
Lo sci di fondo è nato tra le colline della Norvegia e della Svezia o nelle immense steppe siberiane?
Ci sono diverse testimonianze sull'uso che si faceva un tempo di questo attrezzo, però non sono sufficienti a stabilire con precisione dove sia veramente nato, come non sono sufficienti a definire la sua costruzione.
Sui monti Altai, in Siberia, sono stati trovati degli sci risalenti al 2500 a.C. fatti di giunchi legati insieme e delle scarpe da neve estremamente simili a quelle moderne. Sci in legno, più simili a quelli usati oggi dai fondisti, sono stati rinvenuti molti anni fa scavando in una torbiera svedese. Questi sci ed i primitivi graffiti rupestri di Rodoy (Norvegia), che raffigurano uno sciatore stilizzato, risalgono a quattromila anni fa.
I primi sciatori non usavano il passo alternato e non scivolavano sulla neve come quelli di oggi, ma dovevano compiere un movimento simile a quello di chi va in monopattino. Gli sci norvegesi e finlandesi erano diversi tra loro: il primo era lungo e sottile, per favorire la scivolata, il secondo era corto e largo e aveva del pelo di renna applicato alla soletta per facilitare la presa sulla neve.
Sui monti Altai, in Siberia, sono stati trovati degli sci risalenti al 2500 a.C. fatti di giunchi legati insieme e delle scarpe da neve estremamente simili a quelle moderne. Sci in legno, più simili a quelli usati oggi dai fondisti, sono stati rinvenuti molti anni fa scavando in una torbiera svedese. Questi sci ed i primitivi graffiti rupestri di Rodoy (Norvegia), che raffigurano uno sciatore stilizzato, risalgono a quattromila anni fa.
I primi sciatori non usavano il passo alternato e non scivolavano sulla neve come quelli di oggi, ma dovevano compiere un movimento simile a quello di chi va in monopattino. Gli sci norvegesi e finlandesi erano diversi tra loro: il primo era lungo e sottile, per favorire la scivolata, il secondo era corto e largo e aveva del pelo di renna applicato alla soletta per facilitare la presa sulla neve.
Naturalmente lo scopo della diffusione di questi strani arnesi era soprattutto quello di spostarsi senza sprofondare su terreni innevati e servivano prevalentemente per cacciare, occupazione di vitale importanza a quei tempi.
Nell'undicesimo e nel dodicesimo secolo i vichinghi usavano gli sci in battaglia. La gara norvegese chiamata Birkebeiner commemora la battaglia durante la quale il piccolo principe Haakon fu portato in salvo, da Lillehammer a Rena (Norvegia), da due esploratori vichinghi. Si sa anche da documenti che già dal 1200 d.C. i lapponi, definiti "maestri nella tecnica di sciare e nell'arte di costruire gli sci" esportavano in Norvegia, oltre che gli sci, anche il modo di adoperarli.
In quegli anni, esattamente nel 1520, si inserisce la storia di Gustavo Vasa il quale, sdegnato per l'inerzia dei suoi concittadini svedesi che non volevano ribellarsi al giogo danese, percorse 90 km, da Salen a Mora prima di essere richiamato per dare inizio alla guerra contro i danesi stessi.
Dal 1922 in poi, questo avvenimento, viene ricordato con lo svolgimento della leggendaria Granfondo alla quale tutti gli appassionati vorrebbero partecipare almeno una volta, la Vasaloppet.
Secondo lo studioso di storia dello sci, Harold Grinden, i vichinghi introdussero lo sci nel Nord America più di novecento anni fa.
Negli Stati Uniti gli sci furono usati dopo il 1840, quando immigrati scandinavi costruirono nel Midwest sci da fondo in legno.
Nello stesso periodo lo sci fu introdotto in California da marinai norvegesi che avevano abbandonato le loro navi a S. Francisco per cercare l'oro nella Sierra.
In quegli anni, esattamente nel 1520, si inserisce la storia di Gustavo Vasa il quale, sdegnato per l'inerzia dei suoi concittadini svedesi che non volevano ribellarsi al giogo danese, percorse 90 km, da Salen a Mora prima di essere richiamato per dare inizio alla guerra contro i danesi stessi.
Dal 1922 in poi, questo avvenimento, viene ricordato con lo svolgimento della leggendaria Granfondo alla quale tutti gli appassionati vorrebbero partecipare almeno una volta, la Vasaloppet.
Secondo lo studioso di storia dello sci, Harold Grinden, i vichinghi introdussero lo sci nel Nord America più di novecento anni fa.
Negli Stati Uniti gli sci furono usati dopo il 1840, quando immigrati scandinavi costruirono nel Midwest sci da fondo in legno.
Nello stesso periodo lo sci fu introdotto in California da marinai norvegesi che avevano abbandonato le loro navi a S. Francisco per cercare l'oro nella Sierra.
Per quanto riguarda l'Italia risulta che il primo sciatore sia stato il parroco di Ravenna, Francesco Negri, il quale fece questa esperienza durante un viaggio in Lapponia attorno al 1660.
Dopo il reverendo Negri, in Italia, non si ha più notizia di sciatori fino ad arrivare al 1886, anno in cui Edoardo Martinori Romano, dopo essere stato in Lapponia, ritorna a casa con un paio di sci.
Circa dieci anni dopo, ad opera di Paolo Kind, ha inizio l'attività sciatoria, naturalmente di sole discipline nordiche. Le prime gare, riservate a sciatori militari, si svolsero nel 1898.
Nascono i primi sci club a Torino nel 1901, a Milano nel 1902 e a Genova nel 1903 mentre dieci anni dopo viene fondata la Federazione Italiana dello Sci, ma il vero fondatore della Federazione Italiana Sport Invernali (l'odierna FISI) fu, a Milano nel 1920, il Conte Aldo Bonacossa.
Un enorme sviluppo, per la disciplina del fondo, lo si ebbe durante la prima guerra mondiale con la formazione di interi reparti di sciatori per l'addestramento dei quali furono ingaggiati istruttori stranieri.
La scoperta della sciolina (le pelli erano utilizzate fin dalle origini degli sci) risale al 1903 ad opera di Victor Sohn e Bilgeri. Quest'ultima, composta da una miscela il cui ingrediente principale era la cera d'api, oltre a fare scorrere gli sci in avanti , permetteva anche di non scivolare indietro.
Dopo il reverendo Negri, in Italia, non si ha più notizia di sciatori fino ad arrivare al 1886, anno in cui Edoardo Martinori Romano, dopo essere stato in Lapponia, ritorna a casa con un paio di sci.
Circa dieci anni dopo, ad opera di Paolo Kind, ha inizio l'attività sciatoria, naturalmente di sole discipline nordiche. Le prime gare, riservate a sciatori militari, si svolsero nel 1898.
Nascono i primi sci club a Torino nel 1901, a Milano nel 1902 e a Genova nel 1903 mentre dieci anni dopo viene fondata la Federazione Italiana dello Sci, ma il vero fondatore della Federazione Italiana Sport Invernali (l'odierna FISI) fu, a Milano nel 1920, il Conte Aldo Bonacossa.
Un enorme sviluppo, per la disciplina del fondo, lo si ebbe durante la prima guerra mondiale con la formazione di interi reparti di sciatori per l'addestramento dei quali furono ingaggiati istruttori stranieri.
La scoperta della sciolina (le pelli erano utilizzate fin dalle origini degli sci) risale al 1903 ad opera di Victor Sohn e Bilgeri. Quest'ultima, composta da una miscela il cui ingrediente principale era la cera d'api, oltre a fare scorrere gli sci in avanti , permetteva anche di non scivolare indietro.
un saluto da Marta
Le ceramiche, il decoupage ed il collezionismo di Marta puoi trovarli QUI
2 commenti:
Ciao.Sono un ex atleta professionista di sci di fondo. Molto interessante il tuo articolo. Complimenti. Ti chiedo se gli sci sono tuoi. I cerco sci x la mia collezione.
C'è li ho io mi puoi contattare la mia mail mathias_lucian@yahoo.com
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