Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

lunedì 3 agosto 2009

Beppe Grillo fonderà il Movimenti di Liberazione Nazionale


Doveva succedere prima o poi e me lo aspettavo
Beppe Grillo prima dichiarava "Io non voglio fare un partito , io li voglio distruggere i partiti, perché sono il cancro della democrazia" ma c'era da immaginarselo che non era quello il reale "Grillo pensiero".
Si chiamerà Movimento di Liberazione Nazionale e a me non dà affatto fiducia, di partiti fondati sulla politica urlata ce ne sono già abbastanza e direi anche che ce ne sono troppi:
Secondo me non inizia affatto bene questo nuovo partito.
Già il nome è scopiazzato dal passato, invece di dargli un nome che sapesse di novità si è rifatto al vecchio Comitato di Liberazione Nazionale, che era una associazione di partiti e movimenti politici di opposizione al fascismo, costituita nel 1943.
Personalmente ho sempre apprezzato Beppe Grillo nel periodo in cui faceva spettacoli come comico, ma da quando ha praticamente abbandonato la carriera artistica per dedicarsi a queste crociate di antipolitica lo apprezzo molto meno. Questa è solo la mia opinione, però non mi sembra una persona sincera.
Vuole sempre avere il diritto di dire tutto di tutti, però appena qualcuno si permette di dire qualcosina su di lui si inalbera, Non accetta neppure le critiche più educate, mentre si rivolge alla sua "controparte" usando qualsiasi tipo di linguaggio, anche il più scurrile.
Avevo anche letto che nel suo blog i post che differiscono dal "Grillo pensiero" vengono prontamente cancellati, sinceramente non ho difficoltà a crederlo, però non ho verificato di persona.
Sono comunque incuriosita da questa nuova svolta, senz'altro se ci fosse lui nelle sedute del Parlamento a "Striscia la Notizia" non farebbero più vedere gli onorevoli che si appisolano per la noia!
Marta





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mercoledì 29 luglio 2009

Un commissario Montalbano più sensibile, emozionabile, umano


Ogni volta che vado in vacanza metto in valigia un paio di libri anche se so benissimo che al massimo riuscirò a leggerne uno.
La destinazione della mia vacanza era la Sicilia, ci vado da parecchi anni per una settimana in questo periodo di luglio per seguire il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera che ha la sua location a Marzamemi, una località di mare veramente magica, dove tutto ricorda i personaggi e le storie che Andrea Camilleri racconta nei suoi libri che hanno per protagonista il commissario Salvo Montalbano.
Non a caso ho scelto di portarmi l'ultimo libro di questa serie, che si intitola LA DANZA DEL GABBIANO.
Non è la prima volta che faccio questa scelta, quasi tutti i miei libri di Camilleri li ho letti in Sicilia, sarà per l'ambientazione che mi è molto familiare, per il suo scrivere in un italiano frammisto al siciliano, ma comunque molto comprensibile anche per me che sono ligure, o forse la mia scelta è dovuta al fatto che quando mi immagino in spiaggia sdraiata sotto al mio ombrellone ed intenta a leggere ed a fantasticare non posso che pensarmi con un libro di Camilleri.
"Fu verso le cinco del mattino che non ce la fici cchiù a ristarissinni corcato coll'occhi sbarracati a taliare il soffitto"questa è la frase con cui inizia il racconto.
Montalbano ha cinquantasette anni, è quasi al termine della sua vita lavorativa e vive sempre con maggiore fatica le indagini che deve condurre.
A volte fatica a prendere sonno, quando ci riesce dorme per poche ore, qualche volta cerca di facilitare il sonno con qualche bicchierino di whisky e poi arriva in commissariato ubriaco.
Stavolta si alza e va ad aprire la porta finestra della verandina. La giornata si prospetta "'na vera billizza", dopo la prima tazza di caffè ed il bagno, si veste e torna nella verandina per gustarsi in tutta calma la seconda tazza di caffè.
Un saluto al pescatore che, come tutte le mattine "ammuttava la varca in acqua, ci acchianava, principiava a remare puntanno al largo". Poi Montalbano si perde a seguire il volo di un gabbiano, ma ad un tratto l'uccello chiude le ali e cade in picchiata verso la spiaggia. Sembra morto ma all'improvviso ha un fremito, apre un'ala e cerca di risollevarsi, iniziando una specie di ballo. Ballava e cantava, anzi non era un canto perchè dal becco gli usciva un suono roco, disperato, una specie di invocazione di aiuto. Drizzava il collo come per indicare con il becco un punto che non poteva raggiungere. Il commissario scende sulla spiaggia, i movimenti del gabbiano si fanno sempre più rallentati fino a quando cessano del tutto. " ha abballato la sò morti" questo pensa Montalbano, mentre impressionato da ciò che ha visto rientra in casa.
La storia inizia con questo episodio emblematico, quasi un sogno premonitore, un sogno ad occhi aperti che troverà delle spiegazioni alla fine del racconto.
E' una storia molto scorrevole, a volte riesce anche a strappare un sorriso.I personaggi sono i soliti dei precedenti episodi.Livia, l'eterna fidanzata che abita a Genova Boccadasse, lo raggiunge per una breve vacanza che però non potranno godersi a causa della scomparsa dell'ispettore Fazio, che dà l'avvio ad un'intricato susseguirsi di avvenimenti.
E' un racconto fluido, non mancano le furfanterie ed i colpi d'astuzia del commissario.
Ci sono tante "ammazzatine", una storia d'amore un pò recitata ed un pò reale, un mafioso, un contrabbando di sostanza chimiche verso paesi arabi, un amore omosessuale.
Il commissario Montalbano non è però lo stesso dei primi racconti, le scene che vede le rielabora alla luce dei suoi cinquantasette anni e spesso assumono aspetti che la sua nuova sensibilità rende difficili da accettare.
Ad avvenimenti che sarebbero di routine per un commissario giovane lui reagisce "da vecchio, con le lacrime in tasca e le reazioni emotive a fior di pelle".
Sinceramente a me questo libro è piaciuto particolarmente, soprattutto mi piace Montalbano perchè non si atteggia a superuomo, perchè è capace di affrontare ogni situazione con coraggio, magari emozionandosi più di quanto dovrebbe fare un uomo della Polizia ma come è normale che sia per un uomo.
E' proprio la parte umana del commissario quella che me lo fa amare e che mi fa sperare che a questo libro ne seguano ancora molti altri, non me li perderò sicuramente.

Marta





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giovedì 9 luglio 2009

Anisakis - attenzione al sushi casalingo e al pesce crudo

Confesso la mia ignoranza in materia di cucina giapponese, conosco anche abbastanza poco di quella italiana, comunque assolutamente non sapevo dell'esistenza dell'anisakis e del rischio che si corre mangiando pesce crudo.
Sapevo che mangiare pesce crudo comporta sicuramente rischio di intossicazioni e infezioni causate da batteri oppure di infezioni da parte di parassiti, ma in realtà non ne avevo mai valutato la reale pericolosità.
Il rischio maggiore per chi consuma pesce crudo è l' Anisakis, un parassita che si trova nell'intestino di tanti mammiferi marini e, in stadio di larva, in molti pesci ( tonno, salmone, sardina, acciuga, merluzzo, nasello e sgombro)
L'anisakis è molto diffuso, poiché è presente in più dell'85% delle aringhe, nell'80% delle triglie e nel 70% dei merluzzi.
Se il pesce non viene immediatamente pulito appena catturato queste larve passano dall'intestino alla carne e quando l'uomo mangia pesce infetto crudo, non completamente cotto o in salamoia, le larve possono impiantarsi sulla parete dell'apparato gastrointestinale, dallo stomaco fino al colon. Non entro nei particolari dei disastri che provocherebbero al nostro interno è sufficiente cercare su internet "Anisakis" per avere tutte le spiegazioni tecniche.
Comunque i sintomi sono svariati ed a volte possono essere simili ai sintomi di altre patologie.La cura dell'anisakis richiede molto spesso l'intervento chirurgico, per asportare la parte dell'intestino invasa dai parassiti.
Come evitare l'anisakis
Una circolare del ministero di sanità del 1992, ancora in vigore, obbliga chi somministra pesce crudo o in salamoia (il limone e l'aceto non hanno alcun effetto sul parassita) ad utilizzare pesce congelato o a sottoporre a congelamento preventivo il pesce fresco da somministrare crudo. Infatti l'anisakis e le sue larve muoiono se sottoposti a 60 gradi di temperatura, oppure dopo 96 ore a -15° C, 60 ore a -20° C, 12 ore a –30° C, 9 ore a -40° C.
I pericoli maggiori provengono dai ristoranti e dal consumo casalingo.
Purtroppo non tutti i ristoranti seguono queste indicazioni, poiché i casi sono in aumento e la causa è spesso da imputare ad alici marinate, evidentemente non sottoposte a congelamento preventivo.
Consigli pratici:
1) evitare il consumo di pesce crudo se non preventivamente congelato
2) evitare il consumo di alici marinate, se non preventivamente congelate (chiedere al gestore del ristorante);
3) nel consumo casalingo di pesce crudo, acquistarlo fresco e congelarlo per almeno 4-5 giorni nel congelatore a -18 gradi.
4) prestare particolare attenzione alle specie a rischio, come lo sgombro, le sardine, il tonno e il pesce azzurro in genere.

Io non mangio pesce crudo però ho sempre considerato le acciughe marinate come pesce cotto, e sbagliavo.Proprio alcuni giorni fa dalle mie parti c'era la sagra dell'acciuga............
Marta





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martedì 7 luglio 2009

Una donazione che non costa nulla e vale tanto


Ho deciso di scrivere questo post perchè l'altro ieri, mentre tornavo a casa in auto, ho notato un cartello luminoso nel quale veniva segnalato dall'AVIS il fatto che l'estate è il periodo dell'anno nel quale c'è più necessità di donare sangue.
Come sono diventata donatrice:
Alcuni anni fa stavo cercando informazioni per iscrivermi ai donatori di midollo osseo e, non essendo ancora una patita di Internet, invece di cercare con Google avevo telefonato all'AVIS, perchè mi sembrava che loro potessero essere informati sul numero telefonico (che non trovavo sull'elenco) al quale avrei dovuto rivolgermi per avere le informazioni che cercavo.
Infatti mi segnalarono il numero telefonico dell'ADMO ma purtroppo, a causa della mia età, non ho potuto iscrivermi (accettano donatori tra i 18 e i 40 anni).
A quel punto ho deciso che qualcosa di buono lo potevo fare ugualmente diventando socio donatore dell'AVIS e sono andata ad iscrivermi.
Per prima cosa mi hanno sottoposto a visita medica e mi hanno fatto un prelievo per delle analisi preventive. Dopo circa una quindicina di giorni ho ricevuto una cartolina nella quale mi veniva segnalato che potevo recarmi in sede per effettuare la donazione.Quella prima volta ero alquanto emozionata perchè confesso di avere sempre avuto un pò di "fifa" ogni volta che mi era capitato che mi dovessero fare un'iniezione.
Devo dire che tutti hanno fatto del loro meglio per mettermi a mio agio e la paura è passata subito.
Mentre ero stesa sul lettino e il mio sangue stava riempiendo lentamente una sacca sulla quale avevano scritto il mio nome e cognome mi è venuto da pensare a quando avevo letto per la prima volta un nome e un cognome su una sacca di sangue.
Era successo tanti anni prima in ospedale quando mio padre aveva subito un lungo intervento chirurgico. Mi ero resa conto allora di quanto fosse importante quel sangue per mio padre, il pensiero che il mio sarebbe diventato importante per qualcuno mi ha fatto sentire molto felice.
Dopo quella prima volta sono andata regolarmente a donare il sangue ogni sei mesi.
Per le donne è consentito farlo ogni sei mesi e per gli uomini ogni tre mesi ma si può decidere di donarlo anche solo una volta all'anno.
Secondo la mia opinione questa è una bellissima opportunità che abbiamo per fare qualcosa per gli altri, posso assicurare che non sento nessun dolore e neppure giramenti di testa dopo, ma è comunque necessario non strapazzarsi troppo dopo la donazione.
In ogni caso a chi è lavoratore dipendente è concessa una giornata di riposo retribuita dall'INPS nel giorno della donazione (anticipata dal datore di lavoro)
Aggiungo alcune informazioni:
la pressione sanguigna deve essere compresa tra 110 e 180 di massima e tra 60 e 100 di minima
è necessario pesare minimo 50 chili
alcuni fattori sospendono temporaneamente l'idoneità alla donazione (tatuaggi, piercing, viaggi recenti in zone a rischio di particolari malattie etc), altri fattori più gravi rendono totalmente inidonei.
Informazioni più dettagliate si possono trovare sul sito dell'AVIS http://www.avis.it/usr_view.php
ho inserito questo post anche su ciao.it , nel caso in cui qualcuno vi fosse registrato può inserire un commento
Marta

giovedì 25 giugno 2009

Iran: ricatto di regime per un funerale



Stamattina sul quotidiano Il Sole24ore ho letto un articolo che mi ha colpito più di un pugno nello stomaco. Parlava di un ragazzo che si sarebbe sposato tra una settimana ed è stato ucciso per errore in Iran.
Ho trovato un blog che ne parla e riporto l'articolo segnalandone la provenienza.

Una “tassa pallottola“, ecco cosa hanno pensato le autorità iraniane.
E’ stata chiesta ai genitori di Kaveh Alipour, un diciannovenne ucciso nelle proteste di Teheran. Si tratta di una vera e propria tassa che ammonterebbe a tremila dollari, per i quali le autorità consegnerebbero il cadavere del figlio. Nello specifico il denaro serve per ripagare i proiettili usati per uccidere il ragazzo.
Una logica terribile quella adottata in Iran.
Kaveh stava tornando a casa dopo il corso di recitazione, probabilmente quindi non era neanche sua intenzione prendere parte alla sommossa, quando è finito in mezzo alla rivolta dei manifestanti ed é stato colpito dalle forze della sicurezza.
A poco sembrava servissero le richieste del padre all’obitorio perchè gli rilasciassero il figlio. Ma alla fine i miliziani hanno consegnato il cadavere del ragazzo visto che il padre, affermando di non possedere quella somma, implorava clemenza.
Unica imposizione: il funerale non sia celebrato a Teheran. Kaveh (che tra una settimana si sarebbe sposato) é stato seppellito di nascosto a Rasht, il luogo di origine della famiglia.
Ecco spiegato il vero motivo dell’imposta: il timore delle autorità che il ragazzo fosse seppellito nella capitale e che la rivolta potesse degenerare ancor di più con una vittima innocente.
Laura Ricciardi (fisco e tributi)

Le ceramiche di marta

giovedì 18 giugno 2009

Come si chiude il conto BancoPosta Click

Premetto che avevo aperto il Banco Posta Click senza avere un'effettiva necessità del conto corrente personale.
Avevo deciso di aprirlo perchè mi sono lasciata attirare dal "tutto gratis" e pensavo di utilizzarlo per le piccole vendite di oggetti in ceramica che faccio tramite le aste on-line.
Aprirlo non è stato difficoltoso, anche se ho dovuto perdere un pò di tempo allo sportello per i vari incartamenti.
Dopo l'attivazione che è avvenuta a dicembre dell'anno scorso a gennaio sono andata allo sportello ed ho versato 50 euro. All'inizio di giugno di quest'anno non avevo fatto ancora nessuna operazione ed ho deciso di chiuderlo.
Mi sono recata allo sportello presso il quale l'avevo aperto e l'impiegato mi ha liquidato (quasi gentilmente) dicendo che l'avrei dovuto chiudere on-line.
Sono tornata a casa ed ho cercato sul sito delle Poste ma non ho trovato traccia di istruzioni sulla chiusura, sembrava quasi che il conto si potesse solo aprire. Ho telefonato al numero verde e finalmente mi hanno detto che l'impiegato mi aveva dato un'informazione sbagliata, il conto BancoPosta Click si chiude compilando gli stessi moduli del conto BancoPosta normale.
Sono tornata all'ufficio postale e finalmente sono riuscita a chiuderlo, compilando un bel pò di moduli.
L'importante è non prelevare tutto prima di chiuderlo, altrimenti non è possibile farlo dal momento che devono trattenere l'imposta di bollo fino al mese di chiusura: € 34,20 annuali.
Dopo circa un mese mi è arrivato l'assegno con il saldo, che ammontava a € 30,05.In pratica da dicembre 2008 a giugno 2009 ho speso 20 euro senza avere fatto nessuna operazione!

LA MIA OPINIONE
Il Conto BancoPosta Click viene pubblicizzato in modo non corretto, infatti sembra che sia completamente gratuito.
L'importo dei bolli (€ 34,20 annuali addebitati trimestralmente), anche se sono un'imposta dovuta per legge, a mio parere andrebbe segnalato perchè non tutti ne sono a conoscenza.
Dovrebbe essere segnalata nel sito anche la procedura per chiudere il conto, si eviterebbero discussioni inutili e stressanti allo sportello.




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sabato 13 giugno 2009

Piastrelle, pannelli e gatti in ceramica








Ho già inserito alcune foto dei miei lavori in qualche post precedente e oggi ho pensato di presentare l'ultima infornata, nella quale c'è anche qualche novità, come ad esempio la donna con bicicletta in stile art deco e il simpaticissimo gatto con gomitolo, oltre a varie piastrelle in stile "Caltagirone". Ho fatto anche una prova maiolicando solo parzialmente una piastrella in terra rossa (viso femminile) e nei prossimi lavori cercherò di continuare questa sperimentazione.








venerdì 12 giugno 2009

Regali per la vita Unicef, regali importanti anche con pochi euro








Come ho conosciuto i "Regali per la vita"


Ho scoperto i "Regali per la vita" attraverso una mail che mi era giunta dall'UNICEF nella quale mi veniva proposto di sostituire i soliti regali che si fanno in occasione delle varie ricorrenze con un'offerta destinata ai bambini.


Non ero però convinta sulla reale possibilità di sostituire i regali perchè se devo fare un presente ad un amico che fa il compleanno non me la sento di dire "Non ti ho fatto il regalo perchè ho inviato 50 euro all'Unicef".


Però l'idea in sè mi piaceva e mi attirava soprattutto il fatto di sapere che se si inviano 4 euro un bambino riceve un pallone da calcio oppure una zanzariera insetticida a lunga durata , se si inviano 13 euro avranno la possibilità di effettuare il test HIV dieci mamme e così via fino ad acquisti importanti come la scuola in scatola (euro 148), la pompa per pozzo (euro 318) fino al regalo più costoso che è un motociclo per operatore sanitario rurale (euro 1548).




Come utilizzo i "Regali per la vita"


Come ho già detto in altri post coltivo l'hobby della ceramica e già da tempo invio in omaggio una Pigotta Unicef a chi acquista nel mio negozio on-line.Ultimamente sto coltivando anche la passione per il collezionismo cartaceo e, trattandosi sempre di hobby, il ricavato lo invio in beneficienza ad organizzazioni di volontariato (Unicef e Medici Senza Frontiere). Dal momento che gli oggetti di collezionismo solitamente si inviano con posta raccomandata utilizzando delle buste e non dei pacchi (come per le ceramiche) ho deciso di inviare ai miei acquirenti di oggetti di collezionismo una calamita dei "Regali per la vita".


E' un oggettino di pochissimo ingombro che raffigura il tipo di regalo che si è acquistato ed è completo di bustina con il logo UNICEF, ai miei acquirenti rimane come ricordo della transazione ed è anche un modo per pubblicizzare l'UNICEF.
Marta






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mercoledì 10 giugno 2009

Velocino: una curiosissima bicicletta





Mi è venuta da qualche tempo la passione per il collezionismo cartaceo, mi piace andare a curiosare nei mercatini e mi incuriosisce soprattutto ciò che è riferito ai primi cinquant'anni del secolo scorso.
Attraverso vecchie riviste e vari documenti d'epoca capita a volte di fare scoperte curiose.
La mia ultima scoperta è stato il VELOCINO, non avrei mai saputo del suo breve passaggio nel mondo delle due ruote se non fossi entrata in possesso della sua brochure originale.
La pubblicazione inizia con questa frase:
"Fabbricanti, meccanici, commercianti!
Credete seriamente che l'evoluzione tecnica del ciclismo abbia avuto il suo epilogo definitivo quasi mezzo secolo fa, con l'apparizione della prima bicicletta?"
Era una specie di buffa bicicletta con la ruota anterire molto piccola e il manubrio posteriore.
Nella pubblicità si propone ai commercianti di acquistarne un certo numero per il noleggio in modo da farlo conoscere.
Il Velocino viene descritto come un mezzo di eccezionale duttilità, adatto sia per le donne che per gli uomini, molto più leggero e comodo della bicicletta. Pieghevole in modo da poter essere trasportato facilmente in treno ed anche in aereo.
La realtà è stata invece molto diversa, facendo una breve ricerca ho scoperto che non ebbe una grande fortuna. Trascrivo alcuni post che trattano del Velocino.
Il veicolo chiamato Velocino nacque a Bologna attorno agli anni Trenta. A detta dell'inventore, un certo Pettazzoni, avrebbe risolto "tutti i problemi pratici di spazio e circolazione". Nelle pubblicità dell'epoca, veniva presentato come veicolo urbano destinato a un pubblico "elegante", permettendo al ciclista di non dover scavalcarlo per salirvi. Nonostante lo stesso Mussolini ne avesse guidato personalmente un esemplare, il Velocino non incontrò però molta fortuna, e il Pettazzoni, pressato dalle richieste dei creditori, si suicidò nei pressi del cimitero della Certosa.
Apparve prima della guerra: si chiamava velocino, una via di mezzo tra una sedia a rotelle e un arnese da equilibristi. Per lanciarlo dissero che si risparmiava gomma, che serviva per le ruote delle autoblindo. La sensazione più sgradevole era non sentirsi protetti da un davanti qualsiasi. E poi bisognava reimparare le leggi dell'equilibrio. Era pericoloso, si diceva: "dal velocino al pronto soccorso".
Non ha avuto fortuna, probabilmente perchè in quegli anni non era facile vendere neppure le biciclette normali.
Se qualcuno fosse interessato ho messo in vendita la broscure su PrezziShock.it, questo è il link dell'inserzione
http://www.prezzishock.it/auction_details.php?auction_id=965091




lunedì 25 maggio 2009

Un libro indispensabile per conoscere e capire Barack Obama


I SOGNI DI MIO PADRE

di Barack Obama

titolo originale Dreams from My Father: A Story of Race and Inheritance.



Barack Obama racconta i suoi primi trent'anni di vita.

Una vita sicuramente non facile essendo nato dall'unione tra una donna bianca americana ed un uomo di colore keniota.

E' una autobiografia di quelle che piacciono a me, sincere fino in fondo, che non raccontano solo ciò che il lettore medio vorrebbe sentire ma, al contrario, raccontano la vita vera e attraverso le parole si mette a nudo l'anima più autentica dell'autore.

Questo libro è stato per me un viaggio alla scoperta di Obama.


E' stato scritto nel 1995 e perciò prima che iniziasse la carriera politica che l'avrebbe portato a diventare presidente degli Stati Uniti d'America e forse per questo è scritta con la massima sincerità e a volte anche con durezza. Forse se l'avesse scritta in un periodo successivo sarebbe stata diversa perchè per lui sarebbe diventato un problema raccontare fatti che avrebbero potuto danneggiare la sua immagine pubblica.

A posteriori posso pensare che questo libro l'abbia avvantaggiato nella campagna elettorale, infatti i suoi avversari politici non hanno potuto trovare "scheletri" nel suo armadio perchè aveva già reso la sua vita di dominio pubblico.


ALCUNI DEI PUNTI CHE MI HANNO PARTICOLARMENTE COLPITO



vede la morte per la prima volta

ha sei anni ed è appena arrivato in Indonesia con la madre per raggiungere il secondo marito di lei. Il patrigno lo reputa abbastanza grande per mostrargli da dove arriva ciò che si trova nel piatto per cena e lo fa assistere all'uccisione di una gallina

"la gallina cadde a terra con un tonfo, si rialzò barcollando e cominciò a correre in cerchio con la testa che pendeva grottescamente da un lato. I cerchi si facevano sempre più stretti e il fiotto di sangue che fuoriusciva sempre più debole fino a che la gallina non stramazzò a terra" "Più tardi, sdraiato da solo nel mio letto ascoltavo il verso dei grilli ripensando all'ultimo spasmo di vita che avevo visto poche ore prima. A stento riuscivo a credere alla mia buona sorte"



scopre la sua identità di "nero"

Barry (da piccolo lo chiamavano così) ha circa dieci anni e sfogliando una rivista vede l'immagine di un uomo con un colorito spettrale e non omogeneo e leggendo la didascalia apprende che si tratta di una delle tantissime persone di colore rovinate da una cura sbagliata che li doveva fare diventare bianchi.

Fino ad allora non si era reso conto di essere "nero"


l'impegno nello studio e i principi che gli trasmette la madre

vivevani in Indonesia non aveva i soldi per mandarlo alla scuola internazionale .

"Mi svegliava alle quattro del mattino, mi obbligava a fare colazione e mi insegnava inglese per tre ore prima che andassi a scuola e lei al lavoro"

"Se vuoi diventare un uomo hai bisogno di valori" ed i valori che gli insegna sono: la correttezza, la sincerità e l'autonomia di giudizio



primo giorno di scuola quando torna negli USA

E', insieme ad una bambina nera, in una classe di soli bianchi.Un ragazzino ripete il nome Barack ad alta voce vacendo il verso di una scimmia, un altro ragazzino gli chiede se suo padre era un cannibale

"sentivo sempre più forte il senso di non appartenenza"


il basket

"potevi sfidare un avversario a parole, poi però quelle parole dovevano trasformarsi in fatti, altrimenti era molto meglio tenere la bocca chiusa"



evita l'eroina

"Micky, il mio potenziale iniziatore, aveva insistito troppo per farmela provare.

Aveva tirato fuuori l'ago e il laccioemostatico e io lo osservavo quando nella mia mente si materializzò l'immagine di una bolla d'aria, sferica e brillante come una perla, che rotolava tranquilla lungo una vena e mi fermava il cuore"


ripensa al rimprovero della sua amica Regina

"guarda dentro di te prima di giudicare gli altri. Non far pulire il tuo schifo agli altri.Non esisti solo tu"



il diacono Will condivide con la comunità un suo ricordo_

"I miei genitori non erano ricchi e vivevamo a Altgeld.

Però se ripenso alla mia infanzia, conservo dei bei ricordi.

Andavamo alla foresta di Blackburn a raccogliere i frutti di bosco. Costruivamo dei carretti con le cassette di frutta e le ruote dei pattini e correvamo nel parcheggio. Ricordo le gite con la scuola e ricordo che durante le vacanze estive incontravamo altre famiglie nel parco, tutti fuori ma nessuno spaventato. In estate se faceva troppo caldo si dormiva all'aperto. Che bei ricordi....mi sembra che sorridessimo, che ridessimo sempre....

Adesso non vedo più ragazzi sorridenti. Li guardi, li ascolti e sembrano sembrano sempre preoccupati, infuriati per qualcosa. Non si fidano di niente e di nessuno. Nè dei genitori nè di Dio. Neanche di sè stessi. Non è giusto. Non è così che dovrebbe esse....ragazzi che non sorridono, non dovrebbero esserci "


LA MIA OPINIONE SUL LIBRO

Ho voluto riportare qualche stralcio del libro per dare una veloce immagine di qualche momento della sua vita.

Alcuni di questi momenti sono molto importanti perchè sono serviti a farlo riflettere sugli errori che stava commettendo ed a fargli individuare la strada da seguire.

A mio giudizio ad aiutarlo in un momento decisivo sono stati soprattutto i rimproveri dell'amica Regina.La mia opinione su questo libro è assolutamente positiva. Era dai tempi della scuola, una vita fa, che non leggevo due volte di seguito lo stesso libro, ma allora ero obbligata a farlo per motivi di studio.Appena ho finito di leggerlo mi è venuta subito voglia di ricominciarlo dal principio e questa volta ho sottolineato con la matita le parti che mi sembravano più rilevanti. Anche quella di sottolineare è una abitudine scolastica ma non mi era mai capitato di farlo con un libro di lettura. per me è stato un evento eccezionale.


Il "Time" ha scritto "IL MIGLIOR MEMOIR DI UN POLITICO AMERICANO. Personalmente è l'unico che ho letto ma sono tentata di credere che hanno colpito nel segno.lo consiglio a tutti, ma soprattutto a quelli che come me hanno istintivamente riposto fiducia in questo nuovo Presidente.

Leggendolo si possono comprendere i motivi che lo hanno portato a scegliere il lavoro di coordinatore di comunità ed in seguito lo hanno portato ad intraprendere la carriera politica

Marta


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mercoledì 20 maggio 2009

Facebook riesce ad influenzare anche la giustizia


Stamattina mentre ero al bar per il caffè ho dato un'occhiata al Secolo XIX e ho letto un articolo che mi ha impressionato relativo ad un processo per spaccio.

Adesso l'ho trovato anche sul quotidiano on-line e lo riporto qui di seguito.


Arrestato per hashish, assolto in nome del popolo di Facebook

20 maggio 2009 Matteo Indice


Tremilaseicento “amici” la pensavano come lui, e cioè che un po’ di spinelli in compagnia e tre grammi di hashish fossero un peccato veniale. Perciò gliel’hanno fatto sapere su Facebook mentre era ai “domiciliari”, accompagnando i messaggi con invettive al giudice che l’aveva mandato agli arresti. A quel punto il magistrato, bersaglio telematico di un’improvvisata giuria popolare, si è dovuto astenere dal processo lasciando che lo celebrasse un collega. Risultato: l’imputato è stato assolto e il primo giudice è finito pure sotto tutela della Digos. Succede a Genova e il protagonista è un uomo di 36 anni che nel settembre 2008 viene controllato in un parco pubblico. Ha un po’ di “fumo” che - si giustifica - «serve per fare qualche canna da passare agli amici». Per l’Arma è spaccio e D. T. trascorre una notte in guardina, quindi finisce in aula per la direttissima che tanto direttissima non è. Lo liberano, con l’obbligo di firma in caserma, mentre la sentenza è rimandata. Per tre mesi riga dritto, poi smette: colpo della strega, movimenti limitati. D.T. sfodera certificati medici e insiste: «I carabinieri mi dissero che non ci sarebbero stati problemi». Nessuna comunicazione al tribunale però. E lo stesso giudice che l’aveva messo fuori, gli affibbia i domiciliari. A questo punto D. T. si scatena. Obbligato a stare 24 ore al giorno in casa s’incolla al computer, trasforma il suo spazio-internet in un’arena dove fanno tutti il tifo per lui e l’effetto Facebook è così forte che la polizia si preoccupa, finché il magistrato non si chiama fuori. Avrebbe davvero condannato D. T. ? Impossibile saperlo, ma la sentenza virtuale ha comunque modificato il corso del processo.


Dovremmo iniziare a preoccuparci, i gruppi che nascono su Facebook sono veramente incontrollabili, le persone sembrano godere nel perdere la propria identità personale per unirsi a gruppi del tipo " Salvatore Riina" (tutt'ora presente con 1281 membri), oppure "uccidiamo Berlusconi" "uccidiamo Vladimir Luxuria" "stupro di gruppo" che per fortuna sono stati cancellati. Anche i gruppi demenziali del tipo "uccidiamo Virgola" (8892 membri) mi fanno accapponare la pelle Io mi sono registrata ma i gruppi non mi piacciono affatto, al massimo accetto di entrare nei fans club di qualche organizzazione o personaggio pubblico che apprezzo particolarmente (Herbert Pagani, De Andrè, Jannacci, Ugo Tognazzi, AVIS, UNICEF, MSF, Barack Obama) Dove si andrà a finire di questo passo?
Marta



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domenica 17 maggio 2009

La Pigotta fa felice chi la riceve ma non solo


Questa mia opinione sulla Pigotta è anche sul sito di CIAO.IT
http://www.ciao.it/Pigotte_Unicef__Opinione_1121549

























COME HO CONOSCIUTO LA PIGOTTA
Ho acquistato la prima "Pigotta" circa dieci anni fa. Volevo regalarla ad una ragazza che conosco per il primo Natale della sua bimba. Ricordo di essere andata nel locale che l'UNICEF aveva affittato nella mia città . Le Pigotte erano tantissime e avevo scelto la mia con molta cura: vestita con un abitino pesante e con un bel berretto di lana in testa perchè doveva andare in un paesino molto freddo.Quando, dopo alcuni anni, ho iniziato per hobby a dipingere la ceramica mi è tornata in mente la Pigotta ed ho pensato che sarebbe stato bello regalarne una in omaggio a chi acquistava uno dei miei lavoretti.E' stato in quel momento che ho scoperto che le Pigotte si possono acquistare anche sul sito dell'UNICEF, ho perso la possibilità di scelta però c'è di bello la sorpresa di aprire il pacco con dentro tante bamboline tutte diverse e tutte a loro modo bellissime.
Da allora ne ho acquistate parecchie, non solo per omaggiare i miei acquirenti ma anche per fare dei bei regalini.L'anno scorso me ne è capitata nel pacco una che era diversa dalle altre, molto morbida, con un vestito semplice ma bellissimo ed un bel cappellino in testa. Ho deciso di portarla nella casa in montagna e l'ho sistemata sul mio comodino.Avendola "adottata" ho spedito la cartolina che, insieme alla "carta d'identità" accompagna ogni pigotta.Nella cartolina ho scritto anche il mio indirizzo e-mail e dopo qualche tempo mi è arrivata la mail della ragazza che l'aveva fatta, è stata una bellissima sorpresa.

COME IDENTIFICARE LE PIGOTTE AUTENTICHE
Ogni Pigotta è dotata di una "carta d'identità" e di una cartolina di ritorno. La prima reca il nome, la nazionalità, la data di "nascita", i "connotati" della Pigotta e il nome e l'indirizzo di chi l'ha realizzata, la seconda sarà inviata, a cura del nuovo "papà" o "mamma", all'indirizzo dell'autore, per comunicarne l'avvenuta "adozione". Sono "Pigotte" solo le bamboline accompagnate dai due "documenti" sopra descritti e da una speciale targhetta, che ne convalida l'autenticità, messi a disposizione dall'UNICEF, allo scopo di porre il "donatore" al riparo dall'adozione (acquisto) di bamboline simili, fatte passare per "Pigotte".

COME VIENE UTILIZZATO IL RICAVATO DELLA VENDITA
Il ricavato serve per la vaccinazione di milioni di bambini, un ciclo completo di vaccinazioni contro sei malattie mortali.

COME ADERIRE AL PROGETTO PIGOTTA
Si trovano le informazioni sul sito dell'UNICEF oppure contattando telefonicamente il comitato della propria città o della propria provincia

VANTAGGI
la pigotta fa felice chi la crea e chi la riceve, ma soprattutto salva la vita di un bambino!

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martedì 12 maggio 2009

Che fine hanno fatto i cani randagi in Sicilia?






C’è qualcuno che ha notizie su di loro?
Alla fine di marzo sono stata in Sicilia per una settimana di vacanza, la primavera è veramente il periodo migliore per godere delle bellezze dell’isola.

C’è un’esplosione di colori e di profumi, si sente veramente la vita della natura che si risveglia, ci sono distese di fiori, tanti uccellini in volo ma…… i cani che fine hanno fatto?


Vado spesso in Sicilia in questa stagione meravigliosa ed ero abituata ad incontrarne parecchi lungo le strade, nelle zone isolate di campagna ma anche nei paesi e nelle città, sonnecchianti al fresco degli alberi nei giardini pubblici oppure accovacciati vicino ai banchi nei mercati in attesa di qualcuno che si intenerisse di fronte a due occhioni lucidi.


Adesso no! Sembrano spariti nel nulla e questa novità non mi è piaciuta affatto perché so per certo che i canili sono praticamente inesistenti, almeno nelle zone che frequento io.
Quello che mi ha fatto più riflettere è stato lo sguardo con cui le persone guardano quell’unico cane che è rimasto in giro per il paese, non si sa per quale miracolo e per quanto potrà rimanerci.
Ho provato a chiedere in giro ma non ho avuto risposte, le persone con le quali ho parlato però si dimostravano soddisfatte della situazione per il fatto che “altrimenti come facciamo con i turisti?”


Una ragazza che stava vendendo le sue creazioni artigianali in una piccolissima bancarella nel porto aveva due cagnolini al guinzaglio e mi sono fermata a scambiare due chiacchiere. Mi ha detto che lei era abituata a portare dei grandi sacchi di cibo per cani al canile di Siracusa. Un tempo la facevano entrare a vedere i cani ma da circa cinque anni è vietato l’ingresso. Mi chiedo, se vietano l’ingresso come faranno le persone ad adottarli? E inoltre, in che condizioni stanno vivendo? C’è qualcuno che controlla le condizioni igieniche?
Spero che qualcuno mi sappia dare qualche risposta




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mercoledì 6 maggio 2009

SMS 48580 per l'Abruzzo non è più attivo!





Pur se ancora molte persone vivono sotto le tende, pur se molte persone ancora hanno bisogno di aiuto, pur se l’onda di solidarietà non accenna a diminuire … il 48580, numero attraverso il quale era possibile donare fondi in aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto non è più attivo.


Io ho fatto un versamento ieri utilizzando il cc 10400000 intestato alle Poste Italiane, ma stamattina avevo in mente di mandare un sms al 48580 ma non ci sono riuscita, mi veniva segnalato che non era possibile.


Ho cercato notizie e ho scoperto che il numero era attivo solo fino al 30 aprile.

Ho trovato anche che esiste una petizione in corso per riattivarlo, la segnalo nel caso qualcuno volesse firmarla.




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martedì 5 maggio 2009

UNICEF Un concorso per rappresentare l'Italia al J8 Summit





Junior 8 Competition 2009

Attenzione: la scadenza per l'invio delle proposte è stata posticipata dall'8 al 22 maggio 2009


I partecipanti al Junior 8 Summit 2008 - ©UNICEF
Un concorso per rappresentare l'Italia al J8 Summit
La Junior 8 (J8) Competition 2009 è un concorso che permetterà ai giovani vincitori di rappresentare il proprio Paese al Junior 8 Summit (J8) 2009 per presentare le proprie idee e proposte agli otto leader della terra, riuniti nel meeting annuale del G8, che nel 2009 si tiene proprio in Italia. Gruppi di ragazzi dai 14 ai 17 anni provenienti dai Paesi del G8 saranno ammessi all'evento inviando un comunicato basato sugli argomenti principali in agenda al G8 2009. Ogni anno i leader del G8 discutono le tematiche globali più urgenti. Esse includono problemi come la recessione, la crisi alimentare globale, l'accesso all'istruzione ecc. Su questi stessi punti, i giovani del J8 discutono e preparano raccomandazioni che vengono presentate di persona ai leader del G8 da una loro delegazione. Gli argomenti all'ordine del giorno per quest'anno sono i seguenti:

Cambiamenti climatici
HIV/AIDS
Povertà e sviluppo
Un quarto tema a scelta

J8 Competition 2009: termini e condizioni del concorso (48.85 KB).

Come partecipare al concorso

Per partecipare alla J8 Competition, è necessario creare un team (composto da 4 persone) che elabori proposte su come affrontare gli argomenti chiave discussi al G8, compilando il modulo online pubblicato sul nostro sito. Scegli una tematica globale che ritieni particolarmente rilevante per il tuo team e per i giovani del mondo e descrivi l'intervento che secondo te i leader dovrebbero sostenere. Tutte le proposte verranno esaminate da un gruppo di esperti selezionati in ciascun Paese. Ogni paese membro del G8, infatti, è chiamato a selezionare 4 ragazze e ragazzi come propri rappresentanti. Una giuria composta da rappresentanti di: UNICEF Italia; Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca; Ministero della gioventù e da due ragazzi che hanno partecipato alle precedenti edizioni del Summit, selezionerà l'elaborato migliore proclamando il team vincitore del concorso.Uno dei principali criteri che verrà utilizzato dalla giuria sarà la proposta, da parte dei giovani partecipanti, di soluzioni ambiziose e innovative ai problemi in oggetto. Saranno esaminati con favore lavori originali, fattibili, espressi con chiarezza e orientati alle soluzioni pratiche. Le proposte, inoltre, dovranno dimostrare la comprensione, da parte del gruppo, delle questioni globali e dell'impegno sociale necessario per risolverle.

Il concorso scade il 22 maggio 2009. Le proposte, che potranno essere inviate solo tramite l'apposito modulo on line, ricevute dopo questa scadenza non verranno prese in considerazione dai giudici.

Post tratto dal sito ufficiale UNICEF Italia



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venerdì 1 maggio 2009

Un ritratto di Mino Reitano



Sono stata in ferie qualche giorno in Sicilia e per non annoiarmi ho messo in valigia, oltre a qualche libro, un'immagine di Mino Reitano che risale agli anni '80 ed il necessario per disegnare.
Questo è il risultato.



lunedì 20 aprile 2009

I miei pannelli in ceramica

Inizialmente avevo aperto questo blog con l'intenzione di parlare della mia passione per la ceramica, di presentare i miei lavori e fare un pò di pubblicità a PrezziShock, il sito di vendite on line che ospita il mio piccolissimo "negozio" virtuale.

Avevo anche l'intenzione di scrivere dei post sull'attività dell'UNICEF e di Medici Senza Frontiere, le onlus alle quali invio il ricavato delle mie (poche) vendite.

Invece mi sono lasciata prendere la mano dagli avvenimenti di attualità ed ho iniziato ad allontanarmi sempre più da quello che doveva essere l'argomento di base del mio blog: la ceramica.

Oggi voglio ritornare sui miei passi e quindi inserisco le foto di alcuni pannelli in ceramica.

Si tratta di lavori con soggetti vari, hanno dimensioni molto diverse, alcuni sono composti da due sole piastrelle, altri da oltre venti piastrelle.

Alcuni sono nei colori bianco e blu tipici della ceramica di Albisola, altri sono in stile art deco.

Se qualcuno fosse interessato a chiedere ulteriori informazioni può contattarmi via mail, oppure visitare il mio " negozio" su PrezziShock cliccando qui




clikkando sulle immagini si ingrandiscono