Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro
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lunedì 11 ottobre 2010

il pesce che ride: un'idea da Caltagirone



Quando avevo visto per la prima volta la scalinata di Caltagirone, con la moltitudine di piastrelle in ceramica che rendono ogni alzata diversa dalle altre, ne ero rimasta impressionata.


Avevo iniziato dal primo scalino e, ad uno ad uno, li avevo fotografati quasi tutti.


Non contenta dell'archivio di soggetti che mi ero procurata avevo anche acquistato un libro che tratta esclusivamente della scalinata: un volume molto bello con fantastiche fotografie.


Mi piace riprendere i soggetti della scalinata perchè ogni volta torno con il pensiero alla Sicilia, un viaggio che per me è sempre bellissimo e ricco di sorprese.










Le ceramiche di Marta puoi trovarle QUI

mercoledì 5 agosto 2009

Sicilia, sole, mare e........un bar sulla spiaggia


BAMBU' BAR
terza strada
contrada San Lorenzo Noto
Sono stata in Sicilia recentemente nel mese di luglio perchè da parecchi anni scelgo di andare in ferie durante il periodo nel quale a Marzamemi si svolge il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera.
Di escursioni nei dintorni ne faccio poche perchè in quel periodo fa molto caldo ed il posto migliore per passare la giornata per me è la spiaggia.
Già da tempo la mia preferita è la spiaggia che si trova in località San Lorenzo, esattamente nella terza strada, fa parte del comune di Noto, anche se geograficamente è molto più vicina a Marzamemi - Pachino.
Siamo in provincia di Siracusa.
In questa spiaggia c'è il BAMBU' BAR.

Si tratta di un chiosco che esiste da parecchi anni, ma quest'anno ha veramente fatto un fantastico restyling, a cominciare dal colore bianco (prima era color legno) che si integra molto meglio nell'ambiente.
I classici tavolini da bar di città sono stati sostituiti da divanetti in bambù, sono stati posizionati in spiaggia due grandi ombrelloni bianchi che, insieme ai vasi con piante di bambù, danno all'insieme un aspetto molto esotico.
Anche la nuova insegna del locale è in linea con il nuovo stile del locale.Gelati, bibite, panini, aperitivi, musica e...............tanta simpatia.
Il gestore è di Milano e dal modo di lavorare risulta chiaro che non è nuovo del mestiere.
Alla sera si stendono dei tappeti sulla sabbia, si accendono i lumini e l'atmosfera diventa veramente magica.
Chi si trova in vacanza da quelle parti non dovrebbe perdere l'occasione per godersi una giornata diversa dal solito e magari anche l'incanto della luna piena per una magica serata tutta in bianco con le suggestive atmosfere bossa jazz & soul
Il Bambù Bar ha anche un profilo su
Facebook, per chi volesse vedere altre foto del posto e del locale
Marta





VISITA "LE CERAMICHE DI MARTA"

mercoledì 29 luglio 2009

Un commissario Montalbano più sensibile, emozionabile, umano


Ogni volta che vado in vacanza metto in valigia un paio di libri anche se so benissimo che al massimo riuscirò a leggerne uno.
La destinazione della mia vacanza era la Sicilia, ci vado da parecchi anni per una settimana in questo periodo di luglio per seguire il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera che ha la sua location a Marzamemi, una località di mare veramente magica, dove tutto ricorda i personaggi e le storie che Andrea Camilleri racconta nei suoi libri che hanno per protagonista il commissario Salvo Montalbano.
Non a caso ho scelto di portarmi l'ultimo libro di questa serie, che si intitola LA DANZA DEL GABBIANO.
Non è la prima volta che faccio questa scelta, quasi tutti i miei libri di Camilleri li ho letti in Sicilia, sarà per l'ambientazione che mi è molto familiare, per il suo scrivere in un italiano frammisto al siciliano, ma comunque molto comprensibile anche per me che sono ligure, o forse la mia scelta è dovuta al fatto che quando mi immagino in spiaggia sdraiata sotto al mio ombrellone ed intenta a leggere ed a fantasticare non posso che pensarmi con un libro di Camilleri.
"Fu verso le cinco del mattino che non ce la fici cchiù a ristarissinni corcato coll'occhi sbarracati a taliare il soffitto"questa è la frase con cui inizia il racconto.
Montalbano ha cinquantasette anni, è quasi al termine della sua vita lavorativa e vive sempre con maggiore fatica le indagini che deve condurre.
A volte fatica a prendere sonno, quando ci riesce dorme per poche ore, qualche volta cerca di facilitare il sonno con qualche bicchierino di whisky e poi arriva in commissariato ubriaco.
Stavolta si alza e va ad aprire la porta finestra della verandina. La giornata si prospetta "'na vera billizza", dopo la prima tazza di caffè ed il bagno, si veste e torna nella verandina per gustarsi in tutta calma la seconda tazza di caffè.
Un saluto al pescatore che, come tutte le mattine "ammuttava la varca in acqua, ci acchianava, principiava a remare puntanno al largo". Poi Montalbano si perde a seguire il volo di un gabbiano, ma ad un tratto l'uccello chiude le ali e cade in picchiata verso la spiaggia. Sembra morto ma all'improvviso ha un fremito, apre un'ala e cerca di risollevarsi, iniziando una specie di ballo. Ballava e cantava, anzi non era un canto perchè dal becco gli usciva un suono roco, disperato, una specie di invocazione di aiuto. Drizzava il collo come per indicare con il becco un punto che non poteva raggiungere. Il commissario scende sulla spiaggia, i movimenti del gabbiano si fanno sempre più rallentati fino a quando cessano del tutto. " ha abballato la sò morti" questo pensa Montalbano, mentre impressionato da ciò che ha visto rientra in casa.
La storia inizia con questo episodio emblematico, quasi un sogno premonitore, un sogno ad occhi aperti che troverà delle spiegazioni alla fine del racconto.
E' una storia molto scorrevole, a volte riesce anche a strappare un sorriso.I personaggi sono i soliti dei precedenti episodi.Livia, l'eterna fidanzata che abita a Genova Boccadasse, lo raggiunge per una breve vacanza che però non potranno godersi a causa della scomparsa dell'ispettore Fazio, che dà l'avvio ad un'intricato susseguirsi di avvenimenti.
E' un racconto fluido, non mancano le furfanterie ed i colpi d'astuzia del commissario.
Ci sono tante "ammazzatine", una storia d'amore un pò recitata ed un pò reale, un mafioso, un contrabbando di sostanza chimiche verso paesi arabi, un amore omosessuale.
Il commissario Montalbano non è però lo stesso dei primi racconti, le scene che vede le rielabora alla luce dei suoi cinquantasette anni e spesso assumono aspetti che la sua nuova sensibilità rende difficili da accettare.
Ad avvenimenti che sarebbero di routine per un commissario giovane lui reagisce "da vecchio, con le lacrime in tasca e le reazioni emotive a fior di pelle".
Sinceramente a me questo libro è piaciuto particolarmente, soprattutto mi piace Montalbano perchè non si atteggia a superuomo, perchè è capace di affrontare ogni situazione con coraggio, magari emozionandosi più di quanto dovrebbe fare un uomo della Polizia ma come è normale che sia per un uomo.
E' proprio la parte umana del commissario quella che me lo fa amare e che mi fa sperare che a questo libro ne seguano ancora molti altri, non me li perderò sicuramente.

Marta





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martedì 12 maggio 2009

Che fine hanno fatto i cani randagi in Sicilia?






C’è qualcuno che ha notizie su di loro?
Alla fine di marzo sono stata in Sicilia per una settimana di vacanza, la primavera è veramente il periodo migliore per godere delle bellezze dell’isola.

C’è un’esplosione di colori e di profumi, si sente veramente la vita della natura che si risveglia, ci sono distese di fiori, tanti uccellini in volo ma…… i cani che fine hanno fatto?


Vado spesso in Sicilia in questa stagione meravigliosa ed ero abituata ad incontrarne parecchi lungo le strade, nelle zone isolate di campagna ma anche nei paesi e nelle città, sonnecchianti al fresco degli alberi nei giardini pubblici oppure accovacciati vicino ai banchi nei mercati in attesa di qualcuno che si intenerisse di fronte a due occhioni lucidi.


Adesso no! Sembrano spariti nel nulla e questa novità non mi è piaciuta affatto perché so per certo che i canili sono praticamente inesistenti, almeno nelle zone che frequento io.
Quello che mi ha fatto più riflettere è stato lo sguardo con cui le persone guardano quell’unico cane che è rimasto in giro per il paese, non si sa per quale miracolo e per quanto potrà rimanerci.
Ho provato a chiedere in giro ma non ho avuto risposte, le persone con le quali ho parlato però si dimostravano soddisfatte della situazione per il fatto che “altrimenti come facciamo con i turisti?”


Una ragazza che stava vendendo le sue creazioni artigianali in una piccolissima bancarella nel porto aveva due cagnolini al guinzaglio e mi sono fermata a scambiare due chiacchiere. Mi ha detto che lei era abituata a portare dei grandi sacchi di cibo per cani al canile di Siracusa. Un tempo la facevano entrare a vedere i cani ma da circa cinque anni è vietato l’ingresso. Mi chiedo, se vietano l’ingresso come faranno le persone ad adottarli? E inoltre, in che condizioni stanno vivendo? C’è qualcuno che controlla le condizioni igieniche?
Spero che qualcuno mi sappia dare qualche risposta




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lunedì 6 ottobre 2008

Tunnu 'nfurnatu



Oliati 'na tegghia bedda ranni e calatici 'na fedda di tunnu a testa.


Supra lu tunnu, pani rattatu, piezzi di pummaroru pilatu, ulivi bianchi sminuzzati e japperi lavati.


'N'autru fili d'uogghiu e 'nfarinati accussi com'è.


Faciti cociri quaranta minuti a focu lientu e lu piattu è prontu.


Lu vinu, si capisci, avi a esseri biancu e beddu friscu.