Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

giovedì 24 dicembre 2015

aspettando il Natale

Ed eccomi ancora qui ad aspettare il Natale, con nell'aria i soliti discorsi sul Natale che non è più quello di una volta, sul Natale che, in tempo di crisi, nella mia città non ha acceso le luminarie.
Ma per me è bello lo stesso.
In ufficio abbiamo allestito un presepe grandissimo, invitiamo gli amici a venirlo a vedere e tutti rimangono stupiti dall'acqua che scorre, dal mulino in movimento, dal cammello che muove la testa, dal boscaiolo, dalla pizzaiola che inforna. Statuine di ogni provenienza, dalla Sicilia, da Napoli, dal mercatino delle cose vecchie, c'è anche uno zampognaro che apparteneva al mio presepe da bambina e un gattino nero dei "macachi" di Albisola, poi maiali, pecore, capre, cammelli....e casette arroccate su montagne di cartapesta che nascondono pile di libri e di giornali. L'ho fotografato e filmato, poi cercherò di creare un piccolo video
Anche se bisognerebbe farlo a mezzanotte, prima di chiudere l'ufficio oggi ho posizionato Gesù Bambino nella capanna......il Presepe ora è completo e bellissimo!

Auguro a tutti i visitatori del mio blog un Natale che porti gioia di vivere e desiderio crescere, a qualsiasi età!

sabato 14 novembre 2015

Parigi sotto attacco, il nemico è ormai tra di noi

Morire al ristorante o a un concerto per mano di ragazzi che qualcuno ha convinto che noi siamo gli infedeli e che meritiamo di essere uccisi. Ragazzi che forse sono arrivati da noi su un barcone, che forse sono stati soccorsi e accuditi, che forse cerchiamo di integrare facendoli sentire parte delle nostre cittadine. Sentendo le notizie e vedendo le immagini in televisione ho pianto per le vittime e per la stupidità di chi permette ad altri di armargli la mano facendogli gridare “Allah Akbar”
Sentire il coro dei tifosi che uscivano dallo stadio cantando "La Marsigliese" mi ha provocato delle diverse sensazioni, era la stessa immagine ma la recipivo in modo diverso. Ho visto l'esercito del popolo che vuole ribellarsi, ho visto un popolo pronto a sacrificarsi ma che non si arrenderà, ma ho visto anche un popolo che canta per darsi il coraggio di affrontare un esercito che è tra noi, nemici che non possiamo riconoscere perchè ormai sono francesi, italiani, inglesi, sono i nosti vicini di casa, sono ormai il nostro cavallo di Troia e sconfiggerli non sarà facile
 

domenica 5 aprile 2015


                    
                 Buona Pasqua a tutti!!!!!

mercoledì 28 gennaio 2015

27 gennaio giornata della memoria

“Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento” (Francesco Guccini)

giovedì 15 gennaio 2015

je suis Charlie......aujourd'hui et toujours



A me sinceramente quel tipo di satira non è mai piaciuta. La religione, come anche la morte, sono per me argomenti da evitare quando si vuole prendere in giro qualcuno.
Molti ricorderanno Raul Gardini. Quando si suicidò vidi su un quotidiano una vignetta di Forattini della quale ho un vago ricordo.....una zattera con un cadavere e, sulla bandiera legata ad un palo, la scritta "Il morto di Venezia". Si riferiva al fatto che Gardini aveva partecipato all'America's Cup con "il moro di Venezia".
Quella vignetta mi aveva disgustato al punto che avevo inviato un fax alla redazione di quel quotidiano per esprimere il mio parere.
Oggi continuo a pensare che certi argomenti siano da evitare ma chi ritiene di poter fermare le matite con le armi è giusto che venga seppellito dalle risate. Per questo ammiro il coraggio dei vignettisti satirici di Charlie Hedbo.

Stasera ho letto l'articolo su "il Fatto Quotidiano" nel quale Antonio Padellaro spiega il perchè della loro scelta di pubblicare il settimanale CHARLIE HEDBO uscito oggi, il primo dopo la tragedia del 7 gennaio.

Perché lo facciamo? Perché venerdì scorso, quando abbiamo chiamato il caporedattore superstite di Charlie Hebdo, ci siamo sentiti dire: “Grazie, siete l’unico giornale italiano che ce l’ha chiesto”. Perché quella risposta ci ha regalato una scossa d’orgoglio e qualche timore: come mai solo noi, visto che ci avranno pensato in tanti negli altri giornali? Perché ci siamo interrogati sull’opportunità di uscire in edicola con un gruppo di persone che, dopo aver assistito all’uccisione dei propri colleghi e amici, non avrebbero sicuramente concesso sconti a profeti e califfi vari. Perché alcuni hanno osservato che certe vignette offensive nei confronti dell’Islam, ma anche del Papa e di ogni religione praticata, noi non le avremmo pubblicate.
Perché altri hanno replicato: vero, ma noi difendiamo il principio, non i contenuti; e poi la libertà di espressione va tutelata comunque. Perché molti hanno ricordato il solito Voltaire: non condivido la tua idea, ma darei la vita per fartela esprimere (e quelli di prima un po’ carogne hanno ironizzato: con l’aria che tira, la vita lasciamola stare).
Perché siamo dei rompiscatole e accompagnarci a quella satira sfrontata che si è definita “stupida e cattiva” è il modo più concreto per rispondere alla melassa alluvionale dell’ipocrisia e della solidarietà parolaia. Perché destineremo parte del ricavato delle vendite alle famiglie delle vittime e questo ci fa sentire meglio. Perché alla fine, in redazione, c’è stato un coro di “sì, dobbiamo farlo”. Perché, se non lo facciamo noi, non lo fa nessuno. Perché, quando il direttore ha espresso i suoi dubbi, tutti hanno detto: sei tu il direttore e tu hai l’ultima parola (begli amici). Perché, lunedì notte, quando abbiamo visto la copertina e il profeta Je suis Charlie con la lacrimuccia, sovrastato da un perfido e commovente Tout est pardonné, abbiamo pensato: che splendida idea.
Perché abbiamo ascoltato il vignettista Luz dire: quando ho disegnato Maometto che piange, ho pianto; e noi abbiamo pianto con lui. Perché siamo matti. Per questo oggi usciamo in edicola con Charlie Hebdo.

Condivido la loro scelta, è una scelta di principio in difesa della libertà di stampa. La satira esiste da sempre e, anche se disturba qualcuno, deve continuare.

Gli attentati di Parigi sono davvero l'11 settembre dell'Europa, le sensazioni che ho provato sono le stesse. L'unica differenza è nel fatto che, a 13 anni di distanza, invece di piangere in silenzio, le emozioni si scrivono su Facebook. Ho letto l'inimmaginabile, quello che mi ha più impressionato è stato il video nel quale un ragazzo spiegava che quello di Parigi è soltanto un complotto, che lo era stato anche l'attentato alle torri gemelle, come tutto ciò che viene attribuito al terrorismo. Quel ragazzo aveva gli occhi sbarrati, sono riuscita ad ascoltare solo l'inizio, era come allucinato, l'ho interrotto. 

Dopo avere visto le immagini delle decapitazioni nel deserto, l'immagine del bambino che "giustizia" i prigionieri, dopo avere letto di bambine fatte esplodere come kamikaze in mercati affollati, del terrorista che avrebbe voluto fare una strage in un asilo ebraico, dopo gli attentati di Parigi.......un ragazzo con gli occhi allucinati che parla di complotto è davvero inimmaginnabile

 

sabato 3 gennaio 2015

auguri di buon anno nuovo!

Siamo nel 2015 e mi sono resa conto che è tantissimo tempo che non scrivo nel mio blog. Per ogni lunga assenza esistono delle giustificazioni, ma non sono quelle che contano, ciò che conta in realtà è la voglia di ricominciare a condividere un pensiero, un'immagine, un'opinione....... 
Anche nell'aspetto del blog ci sono modifiche da apportare ma a quelle penserò dopo





Tantissimi auguri ad ognuno che passerà dalla mia pagina 

mercoledì 2 ottobre 2013

un pensiero per Giuliano Gemma

Lo seguo da quando si faceva chiamare Montgomery Wood.

Se penso a Giuliano Gemma mi rivedo bambina quando avrei voluto andare al cinema a vedere "Il ritorno di Ringo" ma il film era vietato ai minori di 14 anni e io ne avevo qualcuno in meno.
Allora si andava al cinema sempre con i genitori, io e mia sorella sedute sempre tra mamma e papà.
Quanti film e quanti attori nei ricordi di quei tempi, però se qualcuno mi chiedeva quale fosse il mio attore preferito non avevo nessun dubbio, Giuliano Gemma per me era il massimo.
Gli scrivevo per chiedergli foto con autografo, per il suo matrimonio con Natalia gli avevo mandato una poesiola scritta da me, una semplice filastrocca di auguri.
Ricordo la volta che in un programma radiofonico avevano letto la dedica che avevo mandato per lui, dicendo che per me era il più bravo e il più simpatico degli attori.
Poi sono cresciuta, gli western all'italiana sono passati di moda, Giuliano Gemma ha girato altri film ed io ho continuato a seguirlo. Film divertenti come "Anche gli angeli mangiano fagioli" e film impegnativi come "Il prefetto di ferro".
Ultimamente l'avevo visto nel film "To Rome with Love" di Woody Allen, una piccola partecipazione però era stato bello rivederlo stando seduta in una sala cinematografica, come succedeva tantissimi anni fa.
Giuliano Gemma nel film Arizona colt anno 1966
Oggi se ne è andato, voglio ricordarlo nel mio blog con queste belle foto
Giuliano Gemma

mercoledì 3 aprile 2013

quelli che .........hanno messo i scarp del tennis per Enzo Jannacci

scarpdeltennis
Claudio Auriemma Domani alle 14.30 orario dei funerali di Enzo Jannacci, propongo di indossare tutti un paio di scarpe da tennis. E'un modo per partecipare, anche se si è lontani.. potrete poi postare le immagini delle vostre scarpe da tennis su facebook e su twitter con hastag scarpdeltennis
Lunedì alle 21.37
L'ho letto stamattina su Facebook nella pagina pagina fan "Enzo Jannacci", non essendo a casa non ho potuto fare altro che inventarmi  i scarp del tennis,  un piccolo gesto, una vicinanza virtuale non potendo essere a Milano.....

Ho conosciuto le sue prime canzoni quando ero una ragazzina, ascoltando i dischi in vinile, con le sue canzoni sono cresciuta, mi hanno insegnato tanto, con leggerezza ed ironia........grazie Enzo
Enzo Jannacci .....un grande Uomo e un grande Artista

 

sabato 30 marzo 2013

Venerdì Santo...a Savona



La deposizione nel Sepolcro di Antonio Brilla 1866 Oratorio del Cristo Risorto Savona

Cristo morto in croce Oratorio di NS del Castello Savona

la Pietà di Stefano Murialdo 1833 Oratorio NS del Castello Savona

Orazione nell'orto attribuita ad Anton Maria Maragliano 1728
Oratorio dei Santissimi Giovanni Barttista, Giovanni evangelista e Petronilla




Gesù legato alla colonna di ignoto genovese
Oratorio dei Santissimi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla Savona

Cristo spirante di Anton Maria Maragliano 1728 circa
oratorio dei Santissimi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla Savona


martedì 26 marzo 2013

Artisti di strada….Colin Huggins, pianista a New York / Street artists.... Colin Huggins, a pianist in New York


Colin Huggins - Washington Square park - New York
Lo scorso novembre sono stata a New York, una vacanza breve che però mi ha lasciato molto, tante immagini impresse nella memoria e tante emozioni che rimarranno per sempre dentro di me, insieme alla nostalgia.....
Emozioni come quella provata ascoltando il suono di un pianoforte a Washington Square Park.....l'artista del mio ricordo musicale è Colin Huggins.
Un pianoforte a coda, un pubblico eterogeneo che ascolta attento, seduto sulle panchine, passanti frettolosi che si voltano solo un istante verso di lui,  qualcuno si ferma pochi minuti ad ascoltarlo, lascia un dollaro nel cestino che è nei pressi del pianoforte e, probabilmente a malincuore, riprende la sua strada

Last November I was in New York, a short holiday but one that has given me very much, many images impressed in my mind and a lot of emotions that will always stay inside  me together with nostalgia.....
Emotions like the one I felt when I heard the sound of a piano in Washington Square Park ..... the artist in my musical memory is Colin Huggins.
A grand piano, a heterogeneous audience who listen attentively, seating on the garden seats, passers-by in a hurry who turn their heads just for a moment toward him, someone stops for a while to listen to him, then leave a dollar in his basket next to the piano and then, probably unwillingly, get back to his or her way.

Non sono una conoscitrice della musica classica, mi lascio guidare dall'istinto o, forse di più, dal cuore, la musica mi piace quando sento che esprime dei sentimenti, quando riesce ad emozionarmi e la musica di Colin Huggins mi ha emozionato
Delle note in lontananza sono state il primo richiamo, mi sono avvicinata un po’ e mi sono seduta su una panchina, la musica continuava, mi sono spostata per avvicinarmi di più ed ascoltare meglio. E' stato bellissimo, ascoltare la musica e contemporaneamente osservare il pubblico, uno spettacolo dentro allo spettacolo!
Era come trovarsi dentro ad un film

I am not an expert of classical music, I let my instinct or, even more, my heart, guide me, music likes me when I feel that it expresses feelings, when it is able to  affect me and Colin Huggins's music affected me.
Some notes from a distance were the first call, I came a little nearer and I sat on a garden seat while the music was going on, I changed my place to get nearer and to listen better. It was wonderful, to listen to music and observe the audience at the same time, a show inside a show!
It was like to find oneself inside a movie.

Ho acquistato il suo CD ed ho preso il suo biglietto da visita molto particolare, stampato con caratteri manuali. Sito web, numero di telefono e...... l'invito a chiedergli l'amicizia su Facebook.
La sua amicizia l'ho chiesta subito, appena tornata a casa. Poter seguire la sua pagina, vedere le foto ed i video, continuare ad ascoltare la sua musica è come essere ancora in quel parco.... almeno con la fantasia
Il CD si intitola semplicemente "Vol.1". La prima volta che l' ho ascoltato sono rimasta stupita perché mi aspettavo una musica da sala di registrazione, senza nessun disturbo, invece è una registrazione dal vivo, nel senso che è stata fatta "in loco". Ci sono brani registrati in strada, hanno come sottofondo i rumori della Grande Mela, comprese le sirene dell'ambulanza....... o forse della polizia. Ci sono brani registrati nella metropolitana, in certi punti la musica è quasi completamente coperta dal rumore dei treni. Eccezionalmente reale!

I bought his CD and I took his very special visiting-card., one printed in manual letters. Web site, telephone number and ....... the invitation to ask for his friendship on the Facebook.
I immediately asked for his friendship, as soon as I got back home. To be able to  attend his web page, to see his pictures and videos, to continue listening his music is like to be again in that park ........ at least in my imagination.
The CD is entitled simply “Vol.1”. The first time I listened to it I was surprised because I was waiting for a music played in a recording studio, without a noise, on the contrary it is a live recording in the sense that it was done “in the place”. There are extracts recorded in the street, they contain the noises of the Big Apple as a background, including the siren of an ambulance ....... or perhaps the police. There are extracts recorded in the subway, at some points the music is nearly completely covered by the noise of the trains. Exceptionally real!


Colin Huggins - New York
Colin Huggins mi aveva davvero incuriosito ed ho voluto documentarmi per conoscere la sua storia. Al giorno d'oggi è facile, digitando su Google Colin Huggins New York sono apparse tantissime pagine ma  è stato sufficiente entrare nel suo sito per iniziare a conoscerlo un po’. 
Inizia con "welcome" e continua raccontandosi.......
Ha vissuto a Decatur (Georgia) ed è arrivato a New York nel 2003 inseguendo le sue ambizioni di artista. Ha lavorato come accompagnatore musicale in teatro fino a quando nel 2007 portò per la prima volta un pianoforte all'aperto, in Union Square. Dopo soltanto poche uscite capì che quella era la direzione giusta per la sua vita, riusciva a portare gioia agli altri e a se stesso.
 

Colin Huggins really aroused my curiosity and I wanted to find documents to know his story. Nowadays it is easy, by tipping on Google Colin Huggins New York there appeared a lot of pages but it was enough to enter his web site to start knowing him a little.
He starts with a “Welcome” and continues reporting about himself.
He lived in Decatur (Georgia) and then he got to New York in 2003 following his ambitions as an artist. He worked as a musical accompanist in theatres until in 2007 he took a piano to the open for the first time, in Union Square.After only a few going out he knew that it was the right direction in his life, he was able to bring happiness to others and to himself.
novembre 2012 New York
 
Anche se non suonava musica creata da lui capiva di stare "creando" una maniera di fare arte.
Da allora ha portato i pianoforti in tutta Manhattan, compresi luoghi come Time Square, Grand Central, Union Square, 34th Street, Madison Park ed ora il più delle volte a Washington Square Park. Per diverso tempo, nel 2008-2009, si è avventurato con il pianoforte nella metropolitana ma poi si è stancato dell'aria viziata e della mancanza di luce solare.
Termina con l'invito a rimanere in contatto con lui seguendo la sua pagina facebook e contattandolo via e-mail
Alla fine della sua presentazione un augurio 
All the best to you!!
Colin Huggins "World's Happiest Man"
ciao Colin, ti auguro di rimanere per sempre "l'uomo più felice del mondo

Even if he was not playing music created by himself he understood he was “creating” a way to perform arts.
From then on he took his pianos to all Manhattan, including places like, Time Square, Grand Central. Union Square, 34th Street, Madison Park and now, most of the time, to Washington Square Park. For a while, in 2008-2009, he ventured with his piano to the subway but then he got tired of the vicious air and the lackness of sunlight.
He ends up with an invitation to keep in touch with him visiting his facebook page and contacting him with an e-mail.
At the end of his introduction  there is a greating
All the best to you!!
Colin Huggins “World's happiest Man”

Goodbye Colin, I wish you to stay forever “the world's happiest man”.



traduzione in inglese di Caterina.....grazie!!!!

lunedì 25 marzo 2013

Ospite inattesa……la ranocchietta venuta dalla pioggia


A volte basta poco per rendere una giornata diversa da tutte le altre. Nel nostro mondo ormai troppo asettico la natura viene spesso conosciuta solo attraverso i documentari, si guardano i programmi di National Geographic con molta curiosità ed interesse ma a volte non si dimostra lo stesso interesse verso la natura che vive al nostro fianco.
Anche l’incontro con una piccolissima rana può essere un momento di unione tra due mondi che, pur vivendo vicini, spesso non si conoscono.

Stava piovendo ma lo stendibiancheria è al riparo dalla pioggia, la ranocchietta era aggrappata ad una delle asticelle, seminascosta tra le mollette da bucato. Sono corsa subito a prendere la macchina per fotografarla. Era così immobile da sembrare finta ma guardandola attraverso il mirino della fotocamera si vedeva chiaramente il movimento del suo respirare. Ho pensato che il laghetto che ho in giardino poteva essere un ambiente adatto per lei, l’ho fatta salire sulla mia mano, sembrava a suo agio, stava avvinghiata al mio dito con le sue zampette verdissime.
Ho aperto le mani vicino al laghetto,  è saltata in acqua,  nuotando verso il bordo ha sbattuto un paio di volte contro i mattoni di tufo per poi saltare fuori e sistemarsi tra la vegetazione di piante acquatiche. Avrei voluto fotografarla ancora ma mi serviva la fotocamera resistente all’acqua perché stava piovendo forte. Quando sono tornata dopo pochi minuti non l’ho più vista……..spero che abbia trovato un rifugio sicuro.
Chissà se avrò ancora la fortuna di incontrarla……
in un tempo lontanissimo ascoltavo l'incessante gracidare delle rane, non le vedevo ma sapevo che non erano distanti.......un piccolo esserino verde mi ha fatto ricordare quei concerti serali.......

mercoledì 20 marzo 2013

Milano Sanremo 2013 classicissima di primavera ………con la neve


Di questa corsa ciclistica ho ricordi che mi portano molto lontano nel tempo, fiumi di persone ai bordi dell’Aurelia a Vado Ligure ed io che non capivo il motivo di tanto entusiasmo.
A distanza di tanti anni quell’entusiasmo in parte l’ho assorbito, forse perché ora so cosa significa pedalare e faticare per raggiungere una meta.
La Milano Sanremo di quest’anno non la dimenticherò facilmente, la classicissima di primavera sotto una  pioggia mista a neve la potevo immaginare se fossi stata sul Turchino, non certo a Celle Ligure!
Li aspettavo in cima al pendio tra Celle ed Albisola con pioggia, vento, mani e piedi gelati. Conoscendomi so che sarei rimasta lì sulla strada in ogni caso ma ho avuto la fortuna di trovare persone gentili che mi hanno fatto salire sulla loro auto e sono stata al riparo almeno fino a quando non sono arrivate le auto che precedono i ciclisti. 
Erano molto in ritardo sull’orario previsto perché la corsa l’avevano interrotta ad Ovada (Alessandria) a causa della neve e riprendeva da Cogoleto, dove erano arrivati con gli autobus.
Ero intenzionata a scattare qualche fotografia ma temevo di non farcela, infreddolita al punto di non riuscire a tenere ferme le mani, invece quando sono arrivati ho visto solo loro ed ho dimenticato il freddo.
Tanti si sono ritirati, concludere questa gara è stata davvero un’impresa eccezionale
ORDINE D’ARRIVO
1. Ciolek
2. Sagan
3. Cancellara

Ecco le mie fotografie, le ho inserite anche in un video pubblicato su Youtube
l'attesa




niente traffico, solo il rumore del mare e della pioggia.....aspettando che arrivino i corridori.....


chissà come si vede da lassù!







eccoli.........finalmente!!!!!!



i sei che erano in testa


il gruppo.... nel mio video su Youtube....





venerdì 8 marzo 2013

guardare cercando di vedere, in una domenica di sole...look at trying to see, in a sunny Sunday


Facebook, Youtube, post, Blog,  ricerca di informazioni, Ansa, quotidiani on-line, Grillo, Bersani, Berlusconi,  ultime notizie...... ritrovarsi in un vortice dal quale diventa quasi difficile uscire.........USCIRE...questa è la soluzione, è domenica mattina, c'è il sole, anche prima di essere fuori ci si rende conto che è una giornata splendida.
E' la prima domenica di marzo, probabilmente le previsioni meteo avevano anticipato che sarebbe stato bel tempo e sono arrivati i turisti anche ad Albisola. Non si tratta di turismo a lungo raggio, dubito che Albisola esista nei cataloghi dei tour operator, sono turisti "mordi e fuggi", una domenica al mare per dimenticare che la situazione è difficile per tanti, per troppi...... Ma è giusto volerlo dimenticare gustandosi un gelato al Bar Ghersi, osservando dalla spiaggia il passaggio della regata velica.........sognando l'estate.
Una passeggiata in riva al mare cercando il punto migliore dal quale fotografare le barche, e poi a piedi fino a Celle Ligure. Un percorso che conosco a memoria, è sempre lo stesso  ma ogni volta riesce a sorprendermi......basta un riflesso particolare sulle onde, l'acqua del mare che all'improvviso arriva a sfiorarmi i piedi, una coppia di gabbiani che sembrano mettersi in posa per me, lo sguardo dell'obiettivo che ferma l'immagine di chi è assorto nella lettura, una inaspettata gara di mountain bike
Avrei perso molto se fossi rimasta a casa in questa prima domenica di marzo..........