Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro
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lunedì 16 agosto 2010

Il profumo del mio FERRAGOSTO












Può capitarmi di ricordare una giornata per un odore che mi ha particolarmente colpito, soprattutto gli odori piacevoli come l'odore della salsedine mentre corro sul lungomare nelle giornate ventose che portano schizzi d'acqua fino alla strada.







Quest'anno del mio Ferragosto ricorderò sicuramente il profumo dei boschi


Siamo partiti al mattino con le biciclette da strada, non avevamo una meta precisa, avevamo solo scelto di andare in riviera evitando però il più possibile la via Aurelia. Il percorso prevedeva quindi di arrivare a Spotorno e da lì salire dalla strada delle Manie per poi scendere a Finale Ligure. Chi abita in provincia di Savona sa che Le Manie sono una zona dell'entroterra, immersa nella natura e con un una miriade di bellissimi scorci sul mare.

Salendo da Spotorno si arriva alle Manie passando da Voze.

Dal mare c'è un dislivello di circa 300 metri. Il paesaggio è talmente bello che non mi sono quasi accorta della fatica che ho fatto a pedalare in salita:))









C'è una bellissima vegetazione, i terribili incendi che hanno devastato questo territorio negli anni scorsi sono per fortuna solo un orribile ricordo.






Probabilmente dipendeva dal terreno bagnato dalle forti piaggie del giorno precedente che stava evaporando ma pedalando mi sentivo completamente avvolta dal profumo della vegetazione ed era una bellissima sensazione.

Il profumo del bosco, un mare bellissimo visto dall'alto, qualche foto, un cornetto Algida (gusto stracciatella) in un chiosco sul lungomare di Spotorno, questo è il mio FERRAGOSTO 2010





Marta



venerdì 23 luglio 2010

Lo scoop delle mie vacanze in Camargue: la pausa pranzo del ragondin



L'ho visto andando in bicicletta da Les Saintes Maries de la Mer a Villeneuve. Era sul bordo della strada intento ad assaporare il suo pranzetto a base di erba fresca, tutto bagnato perchè probabilmente era appena uscito dal canale che scorre al lato della strada. Non si è allontanato quando mi sono avvicinata e neppure quando un camper parcheggiato vicino ha acceso il motore.

In Francia lo chiamano ragondin, il suo nome italiano è nutria. E' un castoro importato dal Sudamerica ed è chiamato comunemente "castorino". E' lui il proprietario della pelliccia di "castorino selvaggio" :((((((





Prossimamente scriverò ancora sulla nutria
Marta





mercoledì 19 maggio 2010

24 maggio giornata europea dei parchi


Il 24 Maggio si festeggia la Giornata Europea dei Parchi, per ricordare il giorno in cui, nel 1909 in Svezia, venne istituito il primo parco.


Savona e Bergeggi partecipano alla iniziativa con "La Grotta Marina di Bergeggi" la più nota grotta marina della Liguria.

ll percorso, che dista dalla costa solo poche centinaia di metri, è sull’Area Marina Protetta.

E’ facile restare abbagliati dai colori del mare che si infrange sulle scogliere sottostanti ma vale la pena osservare le specie vegetali pioniere tipiche di substrati calcarei e le specie arbustive della gariga e della macchia mediterranea tra le quali spiccano Campanula sabatia (esclusiva della liguria occidentale), Euphorbia dendroides, la rara Anthyllis barbajovis e l’endemica Thymelea hirsuta.
Sul territorio cresce anche l’anemone epatica che annuncia la primavera, poi primule, narcisi, acetosella, ginestre, cisto, poligala, vilucchio, gladiolo, globulario, bocche di leone. Alla fine dell’estate arriva il settembrino seguito da crocco e linaria; con l’inverno margheritine e alissi.

Boschi di querce, pini, lecci, faggi, frassini, castani che proteggono nell’ombra funghi come boleti, porcini, colombine verdi, "sanguin". A primavera il Tordilium, ai margini delle strade la "borsa pastora" e la Pimpinella minor.

Sulle colline crescono, agrifoglio, pungitopo, sorbo degli uccellatori; a levante, ginestre (più diffusa la "spagnola", alta fino a 2 metri), erica arborea, brugo e corbezzolo. Non mancano malva e bardana, anche se alcune delle più diffuse piante aromatiche sono timo, origano, santoreggia, mirto, finocchio selvatico, rosmarino.

Narra la leggenda che nella Grotta Marina di Bergeggi vivesse un terribile drago, adorato dalla popolazione della vicina città romana di Vada Sabatia.

All’inizio del V secolo d.C. i Santi Eugenio e Vindemiale affrontarono l’esecrabile bestia armati solo del segnacolo della croce e la affogarono in mare. La leggenda simboleggia in realtà la vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo, ma offre anche una chiara testimonianza del timore e del mistero con cui in passato veniva guardata la grotta. Quando il mare era in tempesta, da un foro sopra alla grotta (ancora presente negli anni Sessanta presso la Via Aurelia, prima dei lavori di ampliamento della sede stradale) fuoriusciva con regolare intermittenza un soffio d’aria sibilante che contribuiva ad alimentare il mistero. Si trattava in realtà di un soffione provocato dal moto ondoso che comprimeva ritmicamente l’aria nelle fessure carsiche facendola uscire con violenza verso l’alto.


fonte: blog della fiorista Mariangela , che mi ha autorizzato alla pubblicazione