Ieri al Festival di Sanremo l'ospite d'onore era Roberto Benigni, un evento eccezionale ed attesissimo perchè Benigni non frequenta molto la scena televisiva ma ogni volta che succede ci si aspetta un'esibizione di quelle che, nel bene o nel male, sono destinate a rimanere nella storia della Televisione.
Ricordo delle sue apparizioni passate che mi avevano abbastanza disgustato per certe libertà di palpeggiamento che si era preso nei confronti della persona che in quel momento conduceva la trasmissione, invece stavolta non si è lasciato andare a gesti irrispettosi verso Gianni Morandi.
Benigni è arrivato in sella ad un cavallo sventolando il Tricolore come una specie di Giuseppe Garibaldi ed appena sceso da cavallo ha dato inizio alla sua superlativa esibizione tra satira politica, storia e filosofia.
Ha degnamente festeggiato i 150 anni dell'Unità d'Italia con la sua lezione sull'Inno di Mameli e confesso di essermi emozionata ascontandolo mentre lo cantava senza musica, come lo avrebbe cantato un ragazzo del Risorgimento.
Tempo fa in un mio post avevo espresso la mia disapprovazione per il suo comportamento ma questa volta non posso fare altro che complimentarmi con l'istrionico Roberto Benigni che è andato in scena ieri sera
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma
Ché schiava di Roma
Iddio la creò
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi
Raccolgaci un'Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Uniamoci, amiamoci
L'unione e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore
Giuriamo far Libero
Il suolo natio
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte,
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Son giunchi che piegano
Le spade vendute
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute
Il sangue d'Italia
Il sangue Polacco
Bevé col cosacco
Ma il cor le bruciò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Sì
Ho inserito come immagine un ritratto di Benigni che avevo fatto su una pagina di quadermo a quadretti e che fa parte dei miei vecchissimi ricordi:)
un saluto da Marta
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