Sono appena tornata dal cinema, ho visto Oceani 3D, il documentario che attendevo con ansia da quando avevo visto i trailer.
L'ambiente è Il mondo sottomarino visto seguendo il viaggio di una tartaruga marina che attraversa gli oceani per andare a deporre le uova.
Oceani 3D, è un documentario prodotta da Jean-Michel Cousteau (figlio del celebre oceanografo Jacques) e diretta da Jean-Jacques e François Mantello.
E' stato realizzato in 7 anni (1500 ore di riprese subacquee)
Nel viaggio si incontrano tante specie di abitanti del mondo marino ma non ci si sofferma su nessuno di essi, il documentario cerca di dare un abito comico ad un'avventura che non lo è affatto. Il viaggio di una tartaruga verso la spiaggia sulla quale scaverà la buca dentro la quale deporrà le uova non è sicuramente un viaggio divertente, E' un viaggio per la sopravvivenza della specie, un viaggio per la vita. Raccontare un'avventura così drammatica affidando il racconto ad Aldo, Giovanni e Giacomo che impersonano tre uova (Cosa buffa, Ciccio palla, Testa tonda) in viaggio su un'astronave chiamata Tartaruga mi sembra molto riduttivo.
Mi aspettavo di vedere scene impressionanti ma non è stato così. I grandi predatori marini non sono mai visti in una prospettiva che riesca a metterli nella giusta luce. Rimangono quasi sempre come parte dello sfondo.
Secondo me il film cerca con eccessiva insistenza di accattivarsi il favore del pubblico, ciò è logico e comprensibile, però in questo caso va a scapito della storia, ciò che dovrebbe servire per far conoscere il mondo sottomarino, la sua magia, la lotta naturale per la sopravvivenza, diventa una storia comica, con una comicità che non strappa neppure un sorriso..
Confesso di esserne rimasta delusa. Forse dipende dal fatto che speravo di ritrovare dentro la sala cinematografica le stesse emozioni che provo quando vado in vacanza a Sharm el Sheikh e, semplicemente con maschera boccaglio e pinne, entro nel meraviglioso "acquario di Allah" . Purtroppo questo film non mi ha regalato nessuna emozione, addirittura ho fatto fatica a rimanere sveglia.
Quello che mi ha colpito sono stati i cartelli che precedono i titoli di coda, nei quali vengono indicati i nomi delle varie specie con accanto il rischio di estinzione, che per molte di queste specie è altissimo
L'ambiente è Il mondo sottomarino visto seguendo il viaggio di una tartaruga marina che attraversa gli oceani per andare a deporre le uova.
Oceani 3D, è un documentario prodotta da Jean-Michel Cousteau (figlio del celebre oceanografo Jacques) e diretta da Jean-Jacques e François Mantello.
E' stato realizzato in 7 anni (1500 ore di riprese subacquee)
Nel viaggio si incontrano tante specie di abitanti del mondo marino ma non ci si sofferma su nessuno di essi, il documentario cerca di dare un abito comico ad un'avventura che non lo è affatto. Il viaggio di una tartaruga verso la spiaggia sulla quale scaverà la buca dentro la quale deporrà le uova non è sicuramente un viaggio divertente, E' un viaggio per la sopravvivenza della specie, un viaggio per la vita. Raccontare un'avventura così drammatica affidando il racconto ad Aldo, Giovanni e Giacomo che impersonano tre uova (Cosa buffa, Ciccio palla, Testa tonda) in viaggio su un'astronave chiamata Tartaruga mi sembra molto riduttivo.
Mi aspettavo di vedere scene impressionanti ma non è stato così. I grandi predatori marini non sono mai visti in una prospettiva che riesca a metterli nella giusta luce. Rimangono quasi sempre come parte dello sfondo.
Secondo me il film cerca con eccessiva insistenza di accattivarsi il favore del pubblico, ciò è logico e comprensibile, però in questo caso va a scapito della storia, ciò che dovrebbe servire per far conoscere il mondo sottomarino, la sua magia, la lotta naturale per la sopravvivenza, diventa una storia comica, con una comicità che non strappa neppure un sorriso..
Confesso di esserne rimasta delusa. Forse dipende dal fatto che speravo di ritrovare dentro la sala cinematografica le stesse emozioni che provo quando vado in vacanza a Sharm el Sheikh e, semplicemente con maschera boccaglio e pinne, entro nel meraviglioso "acquario di Allah" . Purtroppo questo film non mi ha regalato nessuna emozione, addirittura ho fatto fatica a rimanere sveglia.
Quello che mi ha colpito sono stati i cartelli che precedono i titoli di coda, nei quali vengono indicati i nomi delle varie specie con accanto il rischio di estinzione, che per molte di queste specie è altissimo
Nessun commento:
Posta un commento